La truffa dei fondi sociali europei

Lombardia, arrestato consigliere regionale (ed ex assessore) di An

Si tratta di Guido Bombarda. Il PRC preannuncia un dossier sui Fondi Sociali Europei

Una truffa da tre milioni di euro ai danni della Regione Lombardia, dello Stato e dell'Unione europea e un'accusa di corruzione. L'ex assessore regionale di An (e attuale consigliere) Guido Bombarda, l'ha fatta grossa. Durante il suo mandato di governo nella giunta Formigoni (assessore ai giovani, formazione professionale, lavoro e sport) prendeva tangenti per favorire imprese negli appalti e poi da semplice consigliere, avrebbe usato una società di sua proprietà e un ente senza finalità di lucro per organizzare corsi fantasma di formazione finanziati dal Fondo sociale europeo.

Il provvedimento dei magistrati milanesi svela quello che in molti pensavano già. Che i fondi per la formazione europea siano stati usati a profusione e con grande leggerezza per finanziare di tutto. E Bombarda potrebbe essere solo la punta di un iceberg. Lui intanto è ai domiciliari, senza la moglie a cui i giudici hanno vietato il rientro sotto il tetto coniugale. Già segretario provinciale del Msi-Dn, membro del consiglio d'amministrazione della Sea (aeroporti di Milano) è un uomo d'apparato e di territorio, poco amato dai padroni di An in Lombardia, i fratelli La Russa, che lo avevano accantonato dopo il primo mandato in regione. Questione di correnti. La sua ultima iniziativa politica di qualche giorno fa: "In tutti i Comuni una piazza per i martiri delle foibe". Non resterà nella storia politica, ma potrebbe avere contribuito ad aprire uno di quei vasi di pandora creati dallo smantellamento di pianificazioni e controlli pubblici ceduti ai privati e alla loro "moralità".

«Infatti - ricorda Tina De Amicis responsabile della formazione del Prc lombardo - non è un fulmine a ciel sereno. Già dal 1999 le opposizioni in Consiglio avevano promosso un esposto alla magistratura, dal titolo ‘piatto ricco mi ci ficco', per le anomalie legate alla gestione dei fondi». 400 milioni di euro anno (finanziati al 45% da Ue e Stato e al 10% dalla Regione stessa), gestiti a pioggia, con scopi e procedure ambigue, appalti plurimiliardari affidati spesso a enti vicini a realtà politiche. Le segnalazioni sono continuate e il Prc presenterà in settimana prossima (era già previsto) una ricerca sulla natura dei servizi del Fse, sugli operatori (raddoppiati dopo la riforma Treu). «Abbiamo comparato gli enti e i corsi - continua la De Amicis - e abbiamo riscontrato differenze davvero strabilianti, corsi identici per numeri, docenti e proposta formativa che costavano dieci volte tanto». Enti nuovi di zecca che si aggiudicano fette grosse del pacchetto Fse. «I tre milioni di Bombarda sono nulla in confronto ad alcuni casi che abbiamo rilevato».

Nello scorso settembre era scoppiato lo scandalo dell'Eapa, ente non profit accusato di avere truffato i fondi attraverso spese di promozione e pubblicizzazione gonfiate, aspiranti allievi registrati come iscritti, formatori (suore e preti nel caso dell'Eapa) che non formavano nessuno. La magistratura sarebbe arrivata a Bombarda proprio dalle indagini sull'ente che avrebbe pagato l'allora assessore per ottenere degli appalti.

Un mercato florido quello della formazione, 21mila corsi e 1400 operatori privati, controllati a campione (5%) dalla Regione sui fondi erogati. Di sicuro, con la deregolamentazione del mercato del lavoro e l'aspirazione a un impiego dei giovani, la formazione è diventata in parte un serbatoio di lavoro gratuito (con gli stage formativi) e uno strumento in mano ai privati. «Abbiamo un'indiscutibile certezza - dichiara il segretario regionale del Prc, Ezio Locatelli - in Lombardia il mercato del lavoro, in tutti i suoi aspetti e articolazioni è diventato un far west aperto alla corruzione, alla truffa, allo sfruttamento più spudorato del bisogno di lavoro. La Lombardia è all'avanguardia del processo di precarizzazione del mercato e la vampirizzazione del bisogno di lavoro da parte dei soggetti privati».

L'arresto di Bombarda è un duro colpo al "modello lombardo" di Formigoni, Berlusconi e La Russa, basato sulla supremazia della "cultura d'impresa" e ridotto a clientele e tangenti di craxiana memoria.

Claudio Jampaglia
Milano, 17 febbraio 2004
da "Liberazione"