Meno scuola, meno futuro. Meno scuola, meno educazione. Meno scuola, meno democrazia.

Lo smantellamento della scuola pubblica è iniziato

Iniziativa a Carate Brianza del PRC

Iniziativa del 12/09/2009 a Carate Brianza

Iniziativa del 12/09/2009 a Carate Brianza

Photo by Amedeo Salaminainfo

Lo smantellamento della scuola pubblica è iniziato con l’attacco ai lavoratori della scuola, con il più grande licenziamento di massa della storia della Repubblica (circa 25 mila precari, tra docenti e personale amministrativo).

L’ennesimo modo escogitato dal governo Berlusconi per far pagare la crisi ai lavoratori, soprattutto a quelli più deboli, e per distruggere definitivamente la scuola e l’insegnamento laico e democratico della scuola pubblica italiana.

Non si tratta infatti solo di trovare risorse per gli ammortizzatori sociali per i precari. E’ necessario invece costruire un progetto che coinvolga enti locali, dirigenti scolastici, famiglie e le rappresentanze dei lavoratori che contrasti efficacemente il taglio delle classi, la marginalizzazione dei programmi didattici sperimentali, la riduzione dei progetti di sostegno agli studenti più svantaggiati.

Iniziativa del 12/09/2009 a Carate Brianza

Iniziativa del 12/09/2009 a Carate Brianza

Photo by Amedeo Salaminainfo

Il sistema pubblico è il solo ad essere aperto a tutti, caratterizzato dalla libertà di insegnamento e dal pluralismo; esso è il solo modello che, se ben finanziato, può rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che impediscono l'eguaglianza dei cittadini. Questa funzione di emancipazione della scuola è stata notevolmente ridimensionata dalle politiche di tagli alle risorse destinate all’istruzione pubblica negli ultimi anni, in particolare con l’ultima manovra finanziaria della legge 133 (articolo 64).

La piena attuazione dell’uguaglianza sostanziale richiede che sia assicurato a tutti i cittadini il raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo personale e della partecipazione sociale, e ha come passaggio obbligato e ineliminabile la tutela di quanti abbiano minori possibilità culturali ed economiche.

La funzione principale che la scuola è chiamata a svolgere dalla Costituzione non è semplicemente quella di valorizzare gli alunni più meritevoli, ma di rendere possibile a tutti, compresi gli alunni più svantaggiati, la partecipazione attiva alla vita della scuola e successivamente della società.

Il ministro Gelmini, di fronte alle ondate continue di proteste che si alzano da ogni parte d’Italia, dovrebbe fare una cosa sola: dimettersi. Non lo farà, ne siamo certi, ma sappia anche che le lotte dei precari non si fermeranno e che Rifondazione comunista è al loro fianco.

PRC (Circolo di Carate Brianza)
Carate Brianza, 12 settembre 2009
prc.caratebrianza@libero.it