Fuoco sulla scuola in Brianza

Notizie nere dalle scuole di Monza e Brianza

Dall’ISA, dagli istituti agrari e professionali arrivano campanelli d’allarme sul futuro di questi indirizzi scolastici che vedranno, più degli altri, tagliarsi risorse, personale docente e ATA, ma soprattutto ore di lezione con un netto peggioramento dell’offerta formativa.

Ieri pomeriggio una cinquantina di studenti delle scuole superiori monzesi hanno dato vita a un’occasione importante di confronto e di denuncia delle condizioni delle scuole monzesi e del sistema d’istruzione del nostro paese. Sono intervenuti studenti dell’ISA, dell’Istituto Agrario di Limbiate, dell’Istituto Professionale Sant’Elia di Cantù, dei Licei Zucchi e Frisi di Monza, dell’Accademia di Brera, professori del Frisi e ricercatori della Università Statale di Milano.

Gli studenti dell’ISA di Monza hanno potuto raccontare la gravità delle condizioni strutturali del proprio istituto, che da ormai trent’anni non riceve le risorse necessarie alla ristrutturazione da parte delle istituzioni competenti, prima comune di Monza e ora la nuova provincia di Allevi. Il pretesto è la promessa vaga di un cambio di locazione della scuola, che adesso a causa delle politiche di privatizzazione del patrimonio storico culturale della Villa Reale di Regione Lombardia, con l’attivo beneplacito del Comune di Monza, diviene in nome degli affari la minaccia di sfrattare la scuola senza che ancora sia elaborata un’alternativa precisa e condivisa dagli studenti.

Dall’ISA, dagli istituti agrari e professionali arrivano campanelli d’allarme sul futuro di questi indirizzi scolastici che vedranno, più degli altri, tagliarsi risorse, personale docente e ATA, ma soprattutto ore di lezione con un netto peggioramento dell’offerta formativa. Gli studenti delle professionali denunciano anche la inettitudine della propria scuola alla formazione tanto culturale quanto professionalizzante, rilanciando la richiesta di una riforma,di quelle vere, quelle che costano allo stato e permettono un’estensione e un miglioramento della qualità del diritto allo studio.

Nota positiva è che i bilanci di Frisi, Zucchi e ISA risultano in attivo, e anche di migliaia di euro. Purtroppo tutti questi soldi, esistenti giusto su carta, mancano quando si tratta di assicurare l’ordinaria didattica - in particolare in riferimento alle supplenze – che risulta ormai garantita in alcune scuole attraverso i contributi familiari pagati dagli studenti, mentre il ministero non eroga i fondi.

Gli studenti dei collettivi hanno denunciato, sulla base della Relazione di Minoranza sul Buono Scuola, dell’ex-consigliere regionale Luciano Muhlbauer (PRC-FdS), che le politiche di Regione Lombardia erogano l’80% dei propri fondi destinati all’istruzione alla scuola privata, nonché il 71% dei fondi destinati alla “dote per la libertà di scelta” a redditi compresi tra 47.000€ e 200.000€ annui, deprimendo anche il pretesto ideologico di pari opportunità tra le classi sociali, con cui Formigoni giustificava i finanziamenti incostituzionali alla scuola privata.

Le riflessioni di ieri pomeriggio hanno portato molti alle medesime conclusioni. Dietro ai finanziamenti alla scuola privata, ciellina e d’elite, dietro all’umiliazione della scuola pubblica di massa, all’aumento dei costi per le famiglie, dietro allo stesso doppio canale tra indirizzi liceali e tecnici e indirizzi professionali, trattati con pesi e misure diverse in quanto a tagli, sembra nascondersi, non una disattenzione alle esigenze della scuola, ma la precisa volontà di massificare l’ignoranza e trasformare la scuola in senso elitario. «Perché gli ignoranti sono dei “Signorsì!” nei confronti del potere».

Collettivo Jan Palach – Liceo Zucchi Collettivo Tien’anmen – Liceo Frisi Collettivo Sociale Monza Rappresentanze Studentesche ISA di Monza

Hanno aderito all’iniziativa: Retescuole; Libera Gioventù; FLC-CGIL; CISL

Stefano Biffi
Monza, 15 maggio 2010