La polizia carica gli studenti.
Photo by Corriere della Sera • info
Erano anni che la polizia non entrava in università: ieri non solo ci è entrata, ma ha anche caricato gli studenti che stavano protestando contro lo sgombero dell'aula occupata da più di un anno nell'ex libreria CUEM, occupazione che aveva restituito agli universitari una libreria autogestita e consentito l'organizzazione di diverse iniziative culturali e di socialità.
I poliziotti entrando in università chiamati dal rettore non hanno esitato ad usare la violenza contro studenti inermi provocando alcuni feriti tra cui uno studente con un braccio rotto.
Dove loro distruggono noi ricostruiremo.
Photo by Corriere della Sera • info
E' urgente ricordare che in uno Stato che si definisca democratico non è assolutamente ammissibile che vengano sfoderati i manganelli per sedare rivendicazioni di spazi dedicati alla cultura, alla solidarietà, alla discussione politica e alla coesione sociale tramite la fornitura di servizi che l'ente pubblico non è più in grado di garantire a causa dei tagli imposti dalla riforma Gelmini.
L'utilizzo della violenza della forza pubblica nell’università, luogo di cultura e socialità, è una scelta ingiustificata e che noi condanniamo fermamente.
Esprimendo la solidarietà agli occupanti ribadiamo il concetto che per l'università non servano forze dell'ordine ma soldi e una buona amministrazione e gestione (tramite la partecipazione e il controllo egualitario delle rappresentanze studentesche) di questi.