BUONO SCUOLA, PRIVILEGIO DI POCHI A SCAPITO DEL DIRITTO ALLO STUDIO DI TUTTI I RAGAZZI LOMBARDI.

È QUESTA LA LIBERTA’ CHE VOI DIFENDETE?

Il capogruppo regionale del Prc, Gianni Confalonieri, scrive al liceo Don Gnocchi che ha promosso una petizione a sostegno del provvedimento e sfida studenti, genitori e insegnanti a sottoscrivere la proposta di legge per il diritto allo studio di tutti che ha presentato in Regione Lombardia

Agli studenti, ai genitori e agli insegnanti
del liceo “Don Carlo Gnocchi” di Carate Brianza

Appreso della petizione che avete promosso a sostegno del buono scuola, essendomi già più volte con voi confrontato sull’argomento, vi ribadisco che non state tutelando un diritto, ma state tutelando un privilegio e vi invito, invece, a sottoscrivere la proposta di legge da noi presentata in Consiglio Regionale per il diritto allo studio di tutti i ragazzi lombardi.

Ci sta che ciascuno in campagna elettorale difenda i propri interessi, ma ci sono interessi francamente indifendibili. Il buono scuola assegna risorse miliardarie a pochissimi ragazzi che frequentano la scuola privata a scapito di tutti gli studenti, configurando una questione non solo di privilegio, ma di moralità. E a dimostrarlo sono i numeri.

Come potrete leggere nel dossier da noi prodotto che allego, nel 2003 hanno beneficiato del buono scuola 61.429 ragazzi, per il 99,69% di istituti privati, che hanno ricevuto 40 milioni di Euro, mentre la Regione ha stanziato soltanto 7 milioni di Euro per il diritto allo studio dei 980 mila studenti lombardi. Ma non solo. Il 41,99% dei beneficiari risultano essere famiglie benestanti o ricche, con redditi da 46 mila Euro a 188 mila Euro, e il 47% famiglie medio abbienti. Soltanto il 10,47% di chi riceve il buono rientra nella fascia dei meno abbienti che tuttavia è tale solo in teoria poiché comprende tutte quelle famiglie che dichiarano redditi inferiori a zero o poco più, mandano i loro figli alla scuola privata e abitano magari in quartieri lussuosi, delineando non certo una situazione di povertà quanto di grande furberia e probabile evasione fiscale.

Insomma, questi dati parlano di un finanziamento miliardario parte del quale assegnato a ricchi e furbi. Senza contare che gli stanziamenti regionali per il diritto allo studio sono invece talmente irrisori da costringere i Comuni a scegliere se sovvenzionare il trasporto casa-scuola o il sostegno ai disabili! E, ancora, senza contare che la scuola pubblica in Lombardia sconta già i pesanti tagli di risorse e personale attuati dalle ultime Finanziarie del Governo amico di Formigoni.

E’ questa la libertà che voi difendete? Nelle vostre argomentazioni, quelle di sempre, mi colpisce non solo la strumentalità, ma soprattutto l’incapacità di misurarsi con la realtà di un provvedimento che ha già dimostrato di essere, oltre che discriminatorio verso la stragrande maggioranza delle famiglie lombarde, anche iniquo verso coloro che hanno scelto la scuola privata, perché premia indiscriminatamente chi ha davvero bisogno e chi è ricco, ricchissimo o furbo. E pensare che finanziando in modo serio e adeguato la legge regionale 31/80 (Diritto allo studio), cosa per cui continuerò a spendermi avendo appunto già presentato una proposta in tal senso, si potrebbero garantire servizi di accesso al sistema scolastico a tutti i ragazzi lombardi, frequentino essi la scuola pubblica o quella privata.

La differenza tra me e voi è che io mi batto per il diritto all’istruzione per tutti, voi compresi; voi continuate a difendere, con una scelta di campo tutta ideologica, l’interesse e i privilegi di pochi. Se non è così, sosteniamo insieme la proposta di legge per il diritto allo studio di tutti i ragazzi lombardi.

Cordiali saluti

Gianni Confalonieri
Milano, 25 marzo 2005