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Buono scuola lombardo: un grave ed inaccettabile caso di ingiustizia sociale
I RISULTATI DELL'ANALISI DEI DATI SUL BUONO SCUOLA LOMBARDO IN UNA RICERCA DI RIFONDAZIONE COMUNISTA

Analisi dei dati ottenuti

Sono 46.335, il 98,7% sul totale delle 46.935 domande ammesse, gli studenti delle scuole private a cui è andata pressochè l'intera torta dei 58 miliardi distribuiti dalla Regione Lombardia per il buono scuola. Gli studenti delle scuole statali che hanno visto accolta la loro domanda sono invece solo 600, cioè l'1,3%, ai quali sono andati meno di 150 milioni. Questo è il primo dato che emerge dall'analisi elaborata dal Gruppo consiliare regionale di Rifondazione Comunista sul buono scuola.

"Questo dato - dichiara Gianni Confalonieri, capogruppo regionale del Prc - smentisce definitivamente le bugie di più di un anno di Formigoni sull'accessibilità a tutti gli studenti del buono scuola, e conferma, invece, le nostre continue denunce sulla vergognosa discriminazione di questo finanziamento. Esso, infatti, significa che su un totale di studenti lombardi di 980.860, di cui 79.240 frequentanti le scuole private, il 4,79% ha beneficiato del più grande investimento di denaro pubblico sulla scuola che la Regione abbia mai fatto!"

Il secondo dato clamoroso che viene evidenziato riguarda le fasce di reddito.

Le famiglie che hanno dichiarato dai 30 ai 60 milioni pro capite, cioè da un minimo di 90/120 milioni annui in su, sono 11.107, ai quali vanno ben 15 miliardi e 42 milioni circa, cioè poco più dell'1% della popolazione scolastica lombarda, appartenente a famiglie economicamente medio alte o ricche, riceve un finanziamento che è addirittura superiore a quello ricevuto complessivamente da tutti gli studenti per il diritto allo studio. Ricordiamo, infatti, che la Regione stanzia per il diritto allo studio, per tutti gli studenti compresi quelli delle private, solo 14 miliardi annui. Ma non è tutto, fra le 46.935 domande ammesse 26 dichiarano un reddito inferiore allo zero, 428 da zero a 120 mila lire annue, 112 fino a 600 mila lire, 160 fino a 1 milione e 300 mila. Facendo i conti 1.806 famiglie dichiarano di non superare un reddito di 5 milioni annui pro capite. "Queste cifre - continua Confalonieri - che neppure noi ci aspettavamo, devono fare indignare tutti quanti. Esse, infatti, dimostrano che una parte consistente di denaro pubblico, ben 2 miliardi 292 milioni e 583 mila lire vengono regalati a quelli che possiamo supporre siano evasori fiscali, e che quindi non pagano neppure le tasse per l'istruzione. Questo è un problema di moralità pubblica, è scandaloso che la Regione abbia accolto tutte le domande senza neppure fare delle verifiche sui dati dichiarati."

"A conclusione della nostra ricerca - dichiara Confalonieri - non possiamo che confermare tutte le nostre critiche al buono scuola, un provvedimento discriminatorio e che finanzia surrettiziamente gli istituti privati. Per contro noi continuiamo a sostenere, e in questo senso faremo la nostra battaglia quando la legge tornerà in Consiglio per l'aumento del contributo dal 25% al 50%, che il buono scuola deve rientrare nella legge del diritto allo studio e, quindi, deve finanziare anche le altre spese quali, per esempio, i libri, i trasporti, le mense. Chiederemo ancora che venga abolita la franchigia, strumento grazie alla quale sono stati esclusi dal finanziamento tutti gli studenti delle scuole statali e, infine, che venga fissato un tetto massimo di reddito familiare di 60 milioni annui, sopra il quale non deve essere erogato alcun contributo."

Analisi dei dati ottenuti

PRC - Regione Lombardia
Il dossier sul buono scuola è stato costruito da Massimo Patrignani, Tiziana Saporito e Tina d'Amicis, responsabile dipartimento Scuola del partito, che ha coordinato la ricerca. Le schede riassuntive a cura di Francesco “Kekko” Chiodelli
Milano, 24 ottobre 2001