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L'8 ed il 9 novembre 2001, manifestazioni nelle piazze di tutte le città
Lombardia, dodici mesi di mobilitazione studentesca.

Un anno fa i movimenti studenteschi della Lombardia animavano una grande protesta contro la truffa dei “buoni scuola” di Formigoni, tornando a vincere per la prima volta dopo anni, e imponendo al governo Amato di bloccare la legge regionale che erogava i “buoni” attraverso il ricorso alla Corte Costituzionale.
Gli studenti avevano chiara l'idea che l'istruzione non è una merce ma è un diritto indisponibile, e rivendicavano la gratuità dell'istruzione opponendosi allo smantellamento del sistema della scuola pubblica, laica e pluralistica. Pochi mesi dopo, il neonato governo Berlusconi - con uno dei suoi primi atti politicamente rilevanti - tentava la rivincita revocando il ricorso di fronte alla Corte costituzionale.
Gli studenti, animando le straordinarie giornate di Genova e scendendo in piazza contro i bombardamenti anglo-americani sull'Afghanistan, hanno dimostrato di avere compreso non soltanto i “grandi” meccanismi della globalizzazione neoliberista, ma anche la loro traduzione nella vita di tutti i giorni.
Contro la finanziaria di guerra che accelera i processi di mercificazione dei saperi e lo smantellamento della scuola pubblica, contro i “buoni scuola”, e coerentemente con il motto “pensare globalmente-agire localmente”, in questi giorni la lotta riprende più ampia e determinata. Mentre Formigoni annuncia provocatoriamente la volontà di innalzare per quest'anno la copertura delle spese sostenute dagli studenti delle scuole private dall'attuale 25% al 50%, portandola al 100% per l'anno prossimo, il movimento degli studenti e i Giovani Comunisti della Lombardia lanciano un mese di agitazione, informazione e denuncia del “buono scuola”, con volantinaggi scioperi e assemblee d'istituto.
L'8 Novembre fuori dagli istituti saranno esposti striscioni e cartelli con la scritta No al buono scuola. Diritto alla scuola per tutti. Il 9 si terrà la prima giornata di sciopero regionale con manifestazioni di piazza in tutte le città, proprio nel momento in cui, nel Qatar, si riunirà il Wro, l'Organizzazione mondiale del commercio che pretende di decidere i cibi che dobbiamo mangiare, l'aria che dobbiamo respirare, i modi e i contenuti della nostra istruzione. Numerose altre iniziative sono in preparazione.
Un'idea lanciata dai collettivi di Milano, subito raccolta da tutti gli altri studenti, è quella di una giornata di disobbedienza sociale: gli studenti si recheranno a scuola senza i libri di testo, visto che il centrodestra nega il diritto a un'istruzione gratuita per tutti per distribuire miliardi a copertura delle rette dei ricchi, evasori compresi.
Se Formigoni non dovesse sentire l'eco di questa campagna di protesta studentesca, dovrà ascoltare la voce di migliaia di studenti lombardi che si riverseranno direttamente al Pirellone quando la truffa dei “buoni scuola” tornerà in discussione nell'aula del Consiglio regionale.

Maurizio Morgano
Ccoordinatore regionale Giovani Comunisti Lombardia
Milano,30 ottobre 2001
da "Liberazione"