Collettivo Monzese, a che punto siamo col Centro Sociale?

Per un Centro Sociale a Monza

Una esigenza della cittadinanza

Abbiamo deciso di chiedere alle istituzioni di soddisfare la necessità di un Centro Sociale. Una necessità che, come dimostra il migliaio di firme che abbiamo raccolto a sostegno del nostro progetto, è della cittadinanza monzese. A settembre, dopo il concerto all’ex macello, abbiamo consegnato al sindaco di Monza il nostro progetto. Il progetto di uno spazio sociale autogestito, proposto da un’associazione giovanile autonoma ed indipendente da qualsiasi schieramento partitico. La reazione è stata aperta al dialogo ma… in cosa consiste il disegno comunale che vuole rispondere alle nostre richieste? Lo abbiamo capito grazie ad un colloquio con l’assessore ai servizi sociali di Monza.

Al momento si è riunita una prima volta una commissione comunale, che si incontra ogni quattro settimane, che ha il compito di ideare un’altra commissione che decida i contenuti da inserire in questo ipotetico spazio rivolto ai giovani monzesi. Si intende instaurare un dialogo con gli assistenti sociali che lavorano nello Spazio Giovani e nei centri socio-culturali della città (ad es. quello di via Zuccoli), con noi del collettivo monzese, con i giovani del partito dei DS e con il coordinamento degli oratori monzesi.

Che spazio può nascere da un iter di questo tipo? Quanto tempo ci vorrà per realizzarlo?

I tempi sono difficili da prevedere, ma si può tranquillamente parlare di una decina d’anni, sempre che alle prossime elezioni non vinca uno schieramento che la pensa in maniera diversa. In ogni caso i giovani saranno altri, non più noi, il giorno dell’inaugurazione. Ed anche per quanto riguarda i contenuti ci sono alcune cose da puntualizzare. Noi del collettivo monzese sentiamo l’esigenza di creare un Centro Sociale a Monza soprattutto perché gli unici spazi destinati ai giovani sono quelli di partito, gli oratori ed i pub. Spazi dove l’aria è viziata, dove quando entri sei una preda: c’è chi ti vuole con una tessera di partito, chi ti vuole convertito, chi col portafoglio vuoto. Non avrebbe alcun senso costruire un Centro Sociale con le stesse realtà dalle quali vogliamo distinguerci.

Siamo aperti alla collaborazione nei confronti di realtà partitiche, cattoliche e di qualsiasi altro tipo. E abbiamo allacciato contatti stabilmente con assistenti sociali stipendiati dal Comune per quanto riguarda attività specifiche che abbiamo in progetto di attuare. Tuttavia in alcune situazioni e' meglio lavorare per conservare la propria autonomia, e sottolineare la differenza con gruppi nei quali esiste anche il rischio di subordinare le scelte personali a quelle di partito. Questo è un invito ai membri delle sezioni giovanili dei partiti monzesi: se volete creare un Centro Sociale con noi, entrate nel collettivo monzese, dove ognuno ha pari importanza, e lavoriamo insieme.

Un’ultima precisazione: negli ultimi mesi, qui a Monza, siamo stati usati come ariete dai partiti dell’opposizione per tentare di sfondare la maggioranza. Tralasciando giudizi scontati sulla pochezza morale e politica di Lega Nord ed Alleanza Nazionale monzesi, concludiamo ribadendo la nostra distanza da qualsiasi schieramento partitico, compresa la giunta Faglia. Autonomia ed autogestione sono le nostre due parole d’ordine, e non siamo disposti ad inquinarle per nessun motivo. Continueremo ad essere indipendenti ed a ragionare con la nostra testa.

E continueremo a lavorare per creare un Centro Sociale a Monza, nonostante le difficoltà che i partiti politici monzesi ci lanciano addosso.

Collettivo Monzese
Monza, 16 gennaio 2003