A Monza l'integrazione comincia in Comune.

Una babele in municipio

Una iniziativa promossa dall'assessorato guidato da Vincenzo Ascrizzi di Rifondazione Comunista

L'amministrazione Faglia ha deciso di far fronte al numero sempre crescente di cittadini stranieri residenti in città lanciando il progetto «servizi extraintegrati». Il progetto prevede un servizio di traduzione e interpreti cui sarà affidato il compito di rendere accessibile ai cittadini stranieri tutta la modulistica e le certificazioni negli uffici comunali deputati ai servizi demografici. Nascite, matrimoni, morti: tutte le tappe della vita umana, vedranno gli uffici di anagrafe e stato civile finalmente accessibili a quei cittadini digiuni dalle normative italiane.

Due interpreti, uno dei quali di madrelingua araba, si occuperanno di accompagnarli passo passo nella risoluzione di ogni problema. Un servizio di mediazione linguistico culturale affiancherà gli oeratori tecnici esperti in materia di immigrazio ne e gestirà le relazioni più difficili agevolando la comprensione della realtà cittadina. Un passo importante, per l'assessore ai Servici demografici Vincenzo Ascrizzi: «Avevamo già presentato il progetto tempo fa chiedendo un contributo alla Regione nell'ambito delle politiche di integrazione concernenti l'immigrazione. Dopo che l'Asl, erogatrice dei contributi, ha reso noto all'amministrazione comunale che, pur condividendo il progetto, non avrebbe potuto sostenere il suo finanziamento per motivi economici, abbiamo deciso di fare da noi. Quello dell'integrazione era un punto programmatico troppo importante della nostra amministrazione. Negli ultimi anni, con l'apertura delle frontiere, in Italia si è registrata una considerevole crescita dell'immigrazione. Un fenomeno che ha interessato anche la nostra città: basti pensare che i 3071 cittadini stranieri residenti a Monza nel 2000 son o diventati 4004 nel 2001 e 4300 nel 2002. La coesistenza e l'iintegrazione di più identità etniche e culturali è un fenomeno sociale che investe tutto il mondo occidentale e il ruolo dei servizi demografici non è più quello di mero ente certificatore, ma di referente per quei cittadini, soprattutto stranieri che devono risolvere i problemi legati agli eventi che si verificano nel corso della vita»..

Il nuovo progetto è stato affidato alla cooperativa sociale Monza 2000, che già collabora da anni con l'amministrazione e gestisce lo sportello Cesis per l'immigrazione e che percepirà 15mila 100 euro di qui sino al termine dell'anno. In Comune sarà istituito uno sportello aperto il mercoledì e il sabato dalle 9 alle 12 cui si potranno rivolgere extracomunitari, profughi, apolidi, rifugiati politici residenti a Monza, cittadini stranieri appartenti all' Unione Europea, immigrati minori in condizione di particolare bisogno e soggetti provenienti dalle strutture di accoglienza del territorio, ma anche datori di lavoro, parenti e scuole.

Dario Crippa
Monza, 3 agosto 2003
da "Il Giorno"