AGLIATE - Befana del Lambro 2004

BEFANA 2004 … IDEALI "PER - VERSI"

Presentazione

Befana del Lambro 2004Per mesi (da settembre a febbraio) restiamo come imprigionati, impegnati nell’impresa un po’ folle di ideare, allestire e rappresentare ogni anno la Befana sul fiume Lambro. Perché sentiamo l’esigenza di continuare a riprodurre, rinnovare questa piccola grande operazione mitica e rituale? Credo che una possibile spiegazione risieda, come abbiamo detto in precedenza, nel bisogno di lasciare un segno, un’impronta per difendersi dalla paura dell’annientamento, del nulla, del non-io. E’ un po’ come riempire un vuoto che ci circonda e ci minaccia, per non perderci, per non disintegrarci, per non morire. Si va avanti per non morire c’è però un altro movente: il sacro. E’ il sacro la percezione della sacralità in quello che immaginiamo, sentiamo e facciamo, a suscitare il bisogno di pensare e ripensare, fare, disfare e rifare la Befana negli innumerevoli e mai finiti modi del possibile (e dell’impossibile). E’ il sacro che alimenta il sacro. Tutto nasce dal sacro e crea il sacro. Una ostinata perversione ci lega al progetto ideale della Befana, la perversione nel suo aspetto evolutivo di abbandono di vecchi schemi e di emersione di nuovi atteggiamenti. Per mesi non ci muoviamo più, come le crisalidi che restano al buio nell’involucro protettivo del bozzolo, per uscirne poi trasformate in farfalle. Qui però la trasformazione è graduale, armonica. Invece il nostro è un affaccendarci febbrile e convulso alla ricerca di un risultato. Tutto è messo in discussione. Stravolti, ribaltati e rovesciati, veniamo presi dall’esigenza di dare un significato a quello che stiamo facendo, ma questo ci fa smarrire ancora di più. E allora ci limitiamo a essere così, a stare, restare in questo spazio caotico e confuso. Aspettando…….chi?

Rappresentare la Befana non è uno spettacolo. Non ci sono trucchi né effetti speciali. Quello che avviene è semplice e profondo. E’ un tendere, è un andare verso qualcuno, verso quella piccola porzione di umanità presente in quella notte (il 5 gennaio) e in quel luogo (il fiume Lambro), una porzione che rappresenta non solo simbolicamente, ma concretamente, l’umanità intera. E ciò perché quando due e più persone si uniscono e provano sentimenti di bellezza, di amore, di rispetto, di compassione, di comprensione, l'umanità intera segretamente vibra e prova gli stessi sentimenti.

Una sola lanterna può illuminare con la sua luce tutto il mondo.

Commissione Cultura Alternativa
Agliate (Carate Brianza), 30 dicembre 2003
da "Befana del Lambro" info: befanalambro@libero.it