TICKET SANITARI SULLA PREVENZIONE:
IL PARLAMENTO LI ABOLISCE MA LA REGIONE LOMBARDIA SE NE FREGA E LI INCASSA

In regione Lombardia sembra che non sia proprio possibile abolire i ticket sanitari, neppure quando è il Parlamento nazionale a stabilirlo, come nel caso della finanziaria 2001 che, grazie a una lunga battaglia di Rifondazione Comunista, ha fissato la progressiva eliminazione di tutti i ticket nel giro di 3 anni, cominciando dal 2001 con quelli relativi alla prevenzione delle più diffuse patologie tumorali: carcinoma mammario, tumori dell'apparato genitale femminile, tumori del colon retto.

Con una circolare del 29 dicembre 2000, infatti, il Direttore generale sanità comunica alle strutture sanitarie territoriali che, per quanto riguarda la diagnostica strumentale finalizzata alla diagnosi precoce di tali tumori, bisogna fare riferimento non alla finanziaria bensì al Piano Oncologico Regionale 1999-2001.

Tale Piano Oncologico, approvato dal Consiglio il 29 luglio 1999, prevede però disposizioni diverse e, comunque, più restrittive di quelle previste dalla finanziaria.

Il Piano oncologico regionale, quindi, diversamente da quanto sostiene l'Assessore regionale alla sanità Borsani, non è più avanzato della normativa nazionale ma tutt'altro.

"E' bene che si sappia - dichiarano Gianni Confalonieri, capogruppo regionale e Giovanni Martina, consigliere regionale di Rifondazione Comunista - che se in regione Lombardia si pagano ancora i ticket ciò avviene non per volontà dello Stato, ma per decisione della giunta di centrodestra che governa la nostra regione. Prova ne è che in Lombardia si continua a pagare, anche il ticket sul Pronto Soccorso, sulle visite presso i Consultori familiari, sulla neuropsichiatria infantile, nonostante questi potrebbero già essere aboliti da tempo. A dicembre, in sede di bilancio regionale 2001, Rifondazione Comunista aveva proposto l'abolizione di questa inutile vessazione. La maggioranza aveva respinto tale emendamento con la giustificazione che sarebbe costato troppo per le casse regionali, ma andando a vedere le cifre abbiamo scoperto che nel 1999 l'incidenza economica dei ticket sul Pronto Soccorso equivale all'1,586%, una somma dunque assolutamente irrilevante nel bilancio complessivo sanitario e che quindi, potrebbe tranquillamente essere eliminata. A fronte di questi dati presenteremo una mozione in cui richiederemo nuovamente l'abolizione di questi ticket, se questo non avverrà - concludono Confalonieri e Martina - la maggioranza dovrà assumersi la responsabilità di spiegare ai cittadini la ragione di questa tassa sulla malattia".

PRC - Regione Lombardia
Milano, 26 gennaio 2001