Sono più di 150 i siti scoperti dalla Fiap, la Federazione delle associazioni partigiane, che inneggiano a Mussolini e Hitler.

I nazisti invadono la Rete

All'interno tutto il campionario dell'orrore nazista e fascista: dalla negazione dell'Olocausto alla vendita di barattoli di Zyklon B, il gas usato per sterminare gli ebrei

Può fare anche ribrezzo, ma da oggi esiste un utile dossier che raccoglie 150 siti internet neofascisti e neonazisti. «Una galassia da brividi», ammette Riccardo Rudelli, lo studioso che per conto della Fiap (Federazione italiana associazioni partigiane) ha raccolto la più approfondita antologia sull'argomento. Il dossier, pubblicato sulla rivista della Fiap (fiap.presidenza@libero.it), è stato discusso ieri sera a Milano al convegno. «Il pericolo delle estreme nuove destre in Italia e in Europa. I siti della vergogna». I quali, va detto, sono ben più che 150. «Secondo Heinz Fromm, già presidente dei servizi segreti della Repubblica Federale Tedesca - spiega Rudelli - nel 1996 i siti tedeschi di matrice neonazista erano 32, cinque anni dopo sono diventati 800. E ancora, la società Only Solution ha monitorato il web alla ricerca dei siti in cui compaiono delle svastiche: ne ha trovati quasi 2 mila. L'85% di questi siti erano ospitati da server americani, particolare che rende difficile perseguirli».

Aldo Aniasi, ex sindaco di Milano, presidente Fiap e comandante partigiano, è preoccupato: «Sono siti curati da giovani e per i giovani, con un contenuto particolarmente aggressivo: inneggiano a Hitler e Mussolini, alla X Mas e alle SS, vendono pugnali nazisti e barattoli di Zyklon B, il gas usato nei campi di sterminio». In un contesto, ricorda Aniasi, «dove la legge Mancino in materia di discriminazione razziale viene scarsamente applicata proprio mentre il ministro della giustizia Castelli ne propone l'abolizione per favorire la libertà di espressione». Lo storico Giorgio Galli però non crede che per arginare il fenomeno sia sufficiente una risposta legislativa. Individua un'insidia e pone due domande difficili: «La nuova destra radicale è antiglobalizzazione e in alcune sue enunciazioni si propone come una grande epopea anticapitalista. Stiamo attenti, sono posizioni che hanno una forte capacità di impatto, è un fenomeno embrionale e si evolverà in base alle vicende del XXI secolo». Le domande: «Fino a che punto la democrazia tollerante deve tollerare?, e come mai l'ideologia che è stata rappresentata come il male assoluto oggi trova nuovamente una possibilità di rappresentazione?».

Saverio Ferrari, consigliere regionale del Prc e studioso delle nuove destre in Italia, sa che è difficile scontrarsi con l'impalpabilità della rete ma sa anche che le autorità competenti nostrane non si stanno dando molto da fare: «In Francia c'è un processo in corso a un portale di Yahoo che vendeva cimeli nazisti perché queste cose sono vietate». E basta spegnere il computer per accorgersi che la realtà è anche peggiore. «In Italia - dice Ferrari - c'è una ditta di Padova che ti manda a casa il sarto per prenderti le misure e confezionarti una divisa da aguzzino dei campi di concentramento, la rivista Uomo libero, veicolo di tutte le campagne negazioniste circola liberamente, mentre in Francia è vietata; e c'è una casa editrice di Genova, la Effepi, che pubblica, su copia anastatica, il racconto di Jurgen Stroop, lo sterminatore di 56.065 ebrei nel ghetto di Varsavia». E, senza perdersi nella rete, a Milano, ci sono negozi lussuosi che vendono busti del duce, fez, e «la posata del balilla».

Per chi ne ha voglia, a questo punto basterebbe farsi un giro nei «siti della vergogna» pubblicati dal dossier. Se vi fanno impressione i pugnali delle SS o i biscottini a forma di svastica, suggerisce ancora Ferrari, «entrare pure nei siti della destra per bene e vedrete...». Azione Giovani di Catanzaro, i nipotini di un partito di governo, solo per fare esempio, «e di link in link arrivate alle SS...». Il dossier è stato diviso per aree tematiche. Cultura e tradizione (37 siti): qui, insieme a riferimenti abbastanza espliciti, come il richiamo a Evola - il filosofo del Novecento che si vende di più sulle bancarelle... - è diffusa la presenza di siti che si rifanno alla paccottiglia fantasy celtico-misticheggiante che affascina anche a sinistra (niente di strano se su Fare verde si esulta perché «i cotton fioc non biodegradabili sono fuorilegge» e ci si rammarica perché Bush non ha firmato il protocollo di Kyoto). Mussolini e neofascismo (44 siti): ovunque il nonno di una nota parlamentare italiana, ma anche le «mitiche» SS che difesero fino all'ultimo il bunker di Hitler. Rsi e X Mas (16 siti): Salò, approfondimenti «storici» e spillette. Revisionismo (19 siti): l'argomento trova ampio spazio, David Irving e Robert Faurisson sono le star, Resistenza e Olocausto i temi più «dibattuti». Neonazismo (19 siti): si va dal Ku Klux Klan fino al sito Pro-White Women e a quello commerciale www.ssregalia.com; sono quasi tutti siti stranieri ma linkabili all'interno dei siti nostrani.

La Fiap, rifacendosi a un'iniziativa partita di recente in Germania, ieri sera ha lanciato l'idea di un Osservatorio internazionale antirazzista, antifascista e antisemita.

Luca Fazio
Milano, 24 gennaio 2003
da "Il Manifesto"