Consiglio nazionale dell'Associazione ex Deportati - Sesto San Giovanni - Milano

Forte condanna e sdegno dell'ANED
per la guerra "preventiva" all'Iraq

Inaugurata la sede della Fondazione Memoria della deportazione
Convocato a Trieste nel 2004 il 13° Congresso nazionale

AnedIl Consiglio Nazionale dell’ANED, riunito nella sala consigliare di Sesto San Giovanni il 28 marzo 2003 e nella nuova sede della Fondazione Memoria della Deportazione – Biblioteca Archivio Aldo Ravelli il 29 marzo 2003 a Milano, al termine dei suoi lavori approva la relazione presentata dal Presidente Gianfranco Maris.

Il Consiglio Nazionale approva in particolare la proposta della presidenza dell’Associazione di fare delle rete delle sezioni dell’ANED altrettanti terminali locali della Fondazione Memoria della Deportazione, che l’ANED ha costituito per dare alla memoria un futuro. In tempi rapidi le sezioni dell’ANED, ferma rimanendo l’attuale loro attività associativa, dovranno evolversi con l’obiettivo di diventare a loro volta anche terminali e propulsori di nuove iniziative di ricerca locale, in collegamento con le scuole e le università, mobilitando attorno a sé energie nuove e nuove professionalità. In questo modo l’ANED riuscirà a proiettare nel futuro anche a lunga scadenza la propria attività e consegnare intatta la propria eredità di conoscenze, di lotte e di valori etici e politici.

Il Consiglio Nazionale Impegna tutta l’Associazione a lavorare per la crescita del patrimonio documentale e bibliografico della Fondazione Memoria della Deportazione, per consentirle di affermarsi nel più breve tempo possibile come il punto di partenza ineludibile per ogni studio e ogni ricerca sulla deportazione.

Il Consiglio Nazionale al termine dei suoi lavori eleva alta e forte la condanna e lo sdegno dei superstiti del campi nazisti e dei familiari dei caduti nei Lager per la “guerra preventiva” che insanguina in queste ore le città e le campagne dell’Iraq, seminando lutti e rovine anche tra la popolazione civile. Il Consiglio condanna la complicità mendace e ipocrita del governo italiano nei confronti dell’amministrazione americana nella guerra, in palese violazione dell’articolo 11 della Costituzione repubblicana. Lo diciamo con lealtà e con franchezza anche ai nostri amici americani: non dimentichiamo certo che a liberare decine di migliaia di uomini e di donne destinati a morte certa furono in tante occasioni soldati americani e inglesi, venuti a combattere e spesso a morire fin nel cuore della Germania per abbattere il nazismo e il fascismo.

Gli ex deportati, quando l’argomento è la guerra, sanno di che cosa si parla, perché noi della guerra abbiamo conosciuto il volto più sadico e feroce. Molti di noi le armi le hanno impugnate, quando il nostro paese è stato abbandonato dalla monarchia all’invasione delle truppe della Germania nazista, per difendere la dignità del nostro paese e per riconquistare la libertà. Noi non siamo generici pacifisti: noi siamo stati e siamo combattenti; combattenti per la pace, contro qualsiasi terrorismo; per i diritti dell’uomo contro qualsiasi dittatura e ogni sistema autoritario; per la coesistenza pacifica, per il riscatto di miliardi di uomini dal giogo della povertà, della fame, della sete.

La nostra convinta adesione a ogni iniziativa contro questa guerra nasce da questa esperienza. Chiediamo che l’Italia ritiri ogni appoggio diretto o indiretto a qualsiasi iniziativa di guerra, e che si impegni a fermare il conflitto e a riportare la pace.

Il Consiglio nazionale convoca infine per l’anno prossimo il 13° congresso nazionale a Trieste, città della Risiera di San Sabba.

(Il documento è stato approvato all'unanimità)

ANED (Associazione Nazionale ex Deportati)
Milano, 29 marzo 2003
www.deportati.it