A proposito della "Marcia della Vittoria"

Ma quale marcia della vittoria?
Marciamo piuttosto per la pace, i diritti, la solidarietà

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Uomini contro

Uomini Contro. Un film di Francesco Rosi del 1970.

Photo by Internet

In Brianza il 3 e 4 novembre andrà in scena la ‘Marcia della Vittoria’.
Una parata militarista e nazionalista per celebrare il macello della prima guerra mondiale nel suo centenario.
Una marcia che toccherà buona parte dei Comuni brianzoli ed organizzata dall’Unione Nazionale ufficiali in congedo, AssoArma, Prefettura e Provincia.

Una marcia che ha già fatto sollevare – giustamente – gli scudi di protesta delle associazioni provinciali dei Partigiani e dei Deportati, a cui si è aggiunta la voce di Emergency.

Una marcia che “puzza” di militarismo, di nostalgia, di inno ai presunti valori eroici del primo, sanguinoso, conflitto bellico mondiale.

Da anni vengono organizzate in molti Comuni le Marce per la Pace, ed in quella direzione occorre continuare. Pace ed anti-militarismo sono pilastri per la costruzione di una società nuova, solidale e rappresentativa del mondo del lavoro.

Le due Guerre Mondiali hanno portato al fronte i giovani del nostro Paese, gli operai, i contadini. Hanno distrutto famiglie, creato orrori, azzerato le economie.
Milioni di morti, militari e civili. Carestie ed epidemie.

Nei molti conflitti ancora oggi in corso in tutto il mondo a pagarne le conseguenze sono in maggioranza i civili, vittime silenziose ed innocenti di sporchi interessi nazionali e sovranazionali.

Il 4 Novembre, giornata che 100 anni fa ha sancito la tregua tra Regno d’Italia e Impero Austro-Ungarico, ricorderemo i tanti caduti che furono strappati dalle loro case e dalle fabbriche per combattere la guerra di altri.

Non ci troverete nelle strade, a passo di marcia, a ricordare e commemorare la finzione di quel presunto sentimento nazionalista.

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA (Monza e Brianza)
Monza, 30 ottobre 2018