La strategia della tensione in Brianza. Periodo 1970 - 1973

Rapporto sulla violenza fascista a Monza e circondario (1973)

Presentazione ed indice

CopertinaPubblichiamo un interessante opuscolo, redatto nel 1973 dal Comitato Unitario Antifascista di Monza, allo scopo di mantenere viva la memoria di un periodo storico importante per la storia della nostra Repubblica.

Si tratta degli anni successivi alla Strage di Stato del 1969 nei quali, gli intrecci tra neofascismo, servizi segreti (nostrani e non solo) ed una parte del mondo politico ed economico di centro-destra, hanno caratterizzato un percorso politico che va sotto il nome di "strategia della tensione". La Brianza non ha avuto morti anche perché Milano, molto più importante a livello simbolico, assorbiva la gran parte delle attività sovversive. Ma la Brianza non è stata di secondaria importanza come terreno di coltura, di reclutamento e di esercizio della provocazione neofascista.

Come spiegato nella introduzione dell'opuscolo sono stati elencati solo i fatti la cui attribuzione al neofascismo è accertata. Rispetto all'edizione originale non riportiamo per esteso i nomi dei protagonisti perché non é nostra intenzione esporre alla berlina le singole persone ma solo ricordare una serie di fatti.

C'è un altro motivo che ci ha spinto a ripubblicare questo opuscolo ed è la recente assoluzione (marzo 2004) degli imputati della strage di Piazza Fontana. Una assoluzione giudiziaria che rischia di oscurare anche la verità politica di quegli anni. La vicende giudiziarie tuttavia riguardano le responsabilità personali. La storia invece cerca di spiegare le vicende. Da questo punto di vista non ci sono cambiamenti di giudizio ed i fatti che qui elenchiamo costituiscono una parte delle evidenze documentali.

Rapporto sulla violenza fascista a Monza e circondario (1973)

File unico.

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Brianza Popolare (a cura)
Seregno, 13 marzo 2004
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