Non è sulla qualità ambientale che la Lombardia di Formigoni gioca le sue carte

Il territorio lombardo divorato dalle esigenze del denaro: oggi tutta la regione si sbriciola

Strade, svincoli autostradali, nuove edificazione, ma nessuno ha pensato al risanamento

La Lombardia è la regione principalmente responsabile del fatto che l'Italia, con ogni probabilità, non riuscirà ad ottemperare agli impegni assunti a Kyoto per la riduzione entro il 2010 dei gas serra.
Il "capitalismo irresponsabile", guidato dal centro destra, rivela qui più che altrove la sua essenza: un modello di sviluppo fondato sull'auto e sulla completa esternalizzazione dei costi ambientali e sociali.
Autostrade, tangenziali e strade extraurbane formano, nella sola area metropolitana milanese, un reticolo di asfalto che non ha eguali in Europa: in circa 1900 kmq di territorio vi sono 2406 km di rete stradale complessiva. Un reticolo che continua ad aumentare, sovrapponendosi a fiumi, campagne, torrenti e città, rimodellando il paesaggio, cancellando i luoghi.
E mentre l'inquinamento atmosferico ha assunto connotati strutturali, l'arrivo puntuale delle prime piogge porta al collasso il sistema: straripano Lambro, Seveso e Olona, si blocca la circolazione a Milano e nei comuni della prima fascia a nord del capoluogo.
Eppure la Lombardia, e l'area metropolitana milanese in particolare, hanno tutte le potenzialità per trasformarsi in un gigantesco laboratorio ambientale.
Ricerca, investimenti, nuova occupazione di qualità e innovazione potrebbero avviare un circuito virtuoso al fine di produrre migliore qualità ambientale complessiva.
Il che, dati alla mano, converrebbe anche economicamente: se, ad esempio, ammonta a 25.000 miliardi di lire la spesa prevista dal Piano di assetto idrogeologico varato dall'autorità del bacino del Po per mettere in sicurezza oltre 3.000 comuni del Nord Italia, i soli costi di riparazione dell'ultima grave alluvione nel bacino del Po (metà anni novanta) ammontano a poco meno della metà (circa 11 mila).
E quanto costerà alla collettività il disastro non naturale di questi giorni?
Ma non è sulla qualità ambientale che la Lombardia di Formigoni gioca le sue carte. Al contrario: qui viene offerta al sistema delle imprese una condizione operativa contraddistinta da: basso livello di legalità, scarso controllo del territorio, garanzia di totale estrnalizzazione dei costi ambientali. è questo il segret del "miracolo lombardo"...
Enrico Fedrighini
Milano, 17 ottobre 2000