Accordo tra Regione Lombardia e Aziende citate in giudizio

Aggirato processo in merito ad un grave caso di truffe legate al ciclo dei rifiuti tossico nocivi

La Regione Lombardia ha dato il via libera ad una proposta di transazione economica con la quale rinuncia all'azione giudiziaria contro 300 aziende chimico farmaceutiche (Enichem, Glaxo, Ciba Geigy, Boehring Mannheim, Bayer, Caffaro, BASF, Recordati, ecc.) coinvolte in un grave caso di truffa legata al ciclo dei rifiuti tossico nocivi.
Unici voti contrari quelli di Rifondazione Comunista, dei Verdi e dei DS.
A fronte di un danno ambientale di grandissima rilevanza e di interventi di bonifica nell'ordine di 100 miliardi, l'accordo Regione-Aziende porterà nelle casse pubbliche solamente 11 miliardi.
Inoltre, l'accordo implica la rinuncia al proseguimento dell'azione giudiziaria nei confronti delle aziende che hanno prodotto e conferito i rifiuti.
In questo modo si impedisce di andare fino in fondo nell'accertamento delle responsabilità. Si tratta di un precedente pericolosissimo poiché altre aziende saranno incentivate ad inquinare sapendo di poter contare sull'impunibilità e la compiacenza dell'istituzione.
La storia della grande truffa comincia nel 1986 quando un certo sig. Andrea Rossi, proprietario della Ditta Petroldragon, inizia a stoccare e trattare rifiuti tossico nocivi al fine di trasformarli in petrolio e carbone!!!
I cittadini ed i giornalisti non credono a questa fantasia - sulla stampa capita spesso di leggere ironiche e derisorie descrizioni del sig. Rossi e della sua presunta “scoperta” - ma 300 tra le più importanti aziende chimico-farmaceutiche del panorama internazionale (Enichem, Glaxo, Ciba Geigy, Boehring Mannheim, Bayer, Caffaro, BASF, Recordati, ecc.) conferiscono i loro rifiuti all'impianto della Petroldragon, attratte probabilmente dai prezzi bassi e concorrenziali praticati dal Rossi.
Ma il sig. Rossi non riesce a trasformare i rifiuti in petrolio e carbone e finisce col disseminarli in giro per la Lombardia... La truffa costa ai cittadini oltre 100 miliardi; ad oggi ci sono ancora bonifiche in corso di ultimazione.
Nel 1995 il Presidente del Consiglio dei Ministri dichiara con decreto lo stato di emergenza ambientale e sanitaria nelle aree interessate dallo sversamento dei rifiuti stoccati dal Rossi.
Il danno ambientale è di proporzioni enormi e coinvolge numerosi Comuni: Lacchiarella, Dresano e Caponago (MI), Airuno (LC), Zanica (BG), Mosio Acquanegra (MN).
La Pretura Penale di Monza e di Milano indagano e contestano ad Andrea Rossi numerosi reati inerenti trasporto, stoccaggio, smaltimento di rifiuti tossico nocivi.
Due quinti dei rifiuti stoccati dal Rossi non risultano nemmeno annotati sui registri e non si sa da dove arrivino... Dalle indagini emerge che in totale sono state accumulate oltre 75.000 tonnellate di rifiuti pericolosi tossico-nocivi.
Seguono numerose sentenze contro il sig. Rossi ed anche le 300 Aziende conferitrici vengono citate in giudizio.
Oggi sembra che il sig. Rossi sia affidato ai servizi sociali mentre le 300 aziende conferitrici sono state “assolte” dalla Regione Lombardia che il 5 dicembre ha dato parere favorevole ad un accordo che annulla i procedimenti giudiziari nei confronti delle 300 aziende chimico-farmaceutiche...
Chi inquina continua a farla franca...!

Simona Colzani
Responsabile Ambiente e Territorio Rifondazione Comunista della Lombardia
Milano, 6 dicembre 2001