Discarica di Cerro:

Formigoni rinviato a giudizio.
L'accusa è corruzione

Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, è stato rinviato a giudizio al termine dell' inchiesta su presunti episodi di corruzione, collegati alla gestione della discarica di Cerro Maggiore. L'accusa contro Formigoni è di corruzione, abuso d' ufficio e favoreggiamento. Col «Governatore» della Lombardia, il giudice delle
udienze preliminari Luca Pistorelli ha rinviato a giudizio altre 11 persone. Tra queste l'ex assessore regionale Nicoli Cristiani e l'amministratore della Auchan Italia, un francese che aveva trattato e pagato alcuni miliardi per costruire un supermercato
nella zona bonificata della discarica.
Il processo è fissato per il 4 marzo del prossimo anno davanti alla decima sezione del Tribunale Penale.

In questa vicenda i pubblici ministeri Giulia Perrotti e Margherita Taddei avevano chiesto il rinvio a giudizio di 53 persone mentre per una, Laurito Frigerio, anche la pubblica accusa aveva chiesto l' assoluzione.

Per gli altri imputati che hanno fatto istanza di ammissione ai riti alternativi la discussione dell' udienza preliminare comincerà il 27 giugno. La sentenza dovrebbe essere emessa il 12 luglio prossimo.


Tra gli imputati che hanno chiesto il patteggiamento figura Paolo Berlusconi, fratello del presidente del Consiglio che nel corso della precedente udienza aveva depositato nella filiale interna al palazzo di giustizia della Banca Nazionale del Lavoro la somma di 48 milioni di euro a titolo di risarcimento danni.

Al di là dei fatti legati alla gestione della discarica, al centro della vicenda c'è anche il programma di bonifica della zona, firmato da Formigoni il 14 giugno 1999 con i Comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina, con l' Asl di Milano, la Simec, società di Paolo
Berlusconi, e la Omnia Res Seconda, società collegata alla francese Auchan. Il programma prevedeva una spesa di 40 miliardi di lire. Sul pagamento di questa somma la Procura ha ritenuto di ipotizzare i reati corruttivi che sono contenuti nel capo d' imputazione e che hanno fatto scattare, in sede di indagini preliminari, una
serie di sequestri presso banche e società. Sulla vicenda è ancora aperto uno stralcio di inchiesta per fare luce sulle circostanze in cui avvenne il suicidio di uno
degli amministratori della Simec.

Redazione de l'Unità
Milano, 11 giugno 2002
da "L'Unità"