CENTRO COMMERCIALE, PEDEMONTANA e LIBERISMO URBANISTICO

UN FUTURO DA BRIVIDO PER MEDA!

Opere faraoniche e dannose per Meda

In questo periodo della vita politica ed amministrativa medese, l'attuale maggioranza di centrodestra d'Asnaghi è orientata ad assumere decisioni che saranno determinanti per il futuro assetto urbanistico del paese. Sono decisioni per noi incondivisibili e sicuramente da osteggiare sia per il metodo sia per i contenuti.

Prima di tutto il metodo. Esso rispecchia le posizioni liberiste di chi amministra Meda. La maggioranza evita infatti attentamente che il Comune, in quanto istituzione, possa fissare regole chiare a tutela del bene COLLETTIVO. Fa invece prevalere gli interessi particolari del privato, evidentemente, non sempre conciliabili con quelli della comunità.

Esemplificative a tal proposito, le dichiarazioni del Sindaco Asnaghi sul giornale "il Cittadino" del 19/02/05. Tenta strumentalmente di far passare l'idea che il centro commerciale sia "l'alternativa" alla realizzazione di un magazzino con transito di 120 camion. Si dimentica che precedentemente, la Medaspan aveva un transito di veicoli pesanti non indifferente, scopre solo ora "l'assedio dei camion" e ribadisce nella sostanza che il "privato tutto può". Ma allora qual è il ruolo dell'Amministrazione di un Comune? Non è forse deliberare ed anche porre dei vincoli? Evidentemente non per chi amministra Meda.

Zona del centro commerciale di Meda

Proprio in quest'ottica, insistono nell'appoggiare il progetto inutile e dannoso del CENTRO COMMERCIALE POLIVALENTE, respingendo a raffica tutte le mozioni della minoranza, ivi compresa quella dettagliata del consigliere comunale di Sinistra e Ambiente Adriana Marenzi, senza nemmeno fare lo sforzo di analizzare e ragionare sulle obiezioni in esse contenute. E' un atteggiamento arrogante e superficiale e tutti i cittadini ne subiranno purtroppo le conseguenze.

Vediamone le motivazioni.

Meda per com'è conformata, NON è sicuramente in grado di assorbire l'impatto su ambiente e viabilità conseguenti alla costruzione né di un centro commerciale né di un polo logistico di smistamento merci sull'area ex Medaspan.

Il traffico di accesso a tale struttura, si sommerebbe a quello attuale già caotico. Ne deriverà un sicuro incremento dell'inquinamento atmosferico che già ci vede nelle prime posizioni per superamento dei livelli nell'area omogenea.

A poco o nulla serviranno tangenzialine o sovrappassi a contorno dell'opera. Si sposterebbe semplicemente il traffico verso i quartieri di Via Seveso e via Milano ove la circolazione è già problematica.

Ad aggravare la situazione viabilistica concorrerà anche la futura realizzazione della Pedemontana sul tracciato dell'attuale superstrada Milano - Meda. Con la Pedemontana, su Meda si riverserà, in ulteriore aggiunta, il traffico veicolare in entrata ed in uscita dalla stessa nonché quello d'aggiramento del previsto casello tra Meda e Seveso.

Purtroppo, anche su quest'argomento, Asnaghi e il Centrodestra arrivano in ritardo notevole.

Mentre tutti gli altri Comuni hanno da tempo sollevato congiuntamente obiezioni al progetto regionale, l'amministrazione medese solo ora, buon'ultima, prende in esame tale problematica.

Forse erano troppo impegnati e attenti ai loro equilibri interni, a mediare per accontentare i soliti noti personaggi riemersi dal passato politico locale e si sono così dimenticati di analizzare per tempo un progetto che sarà pesantissimo per Meda.

Anche l'operazione pensata di spostare i negozi nel centro commerciale, avrà pesanti ricadute. Svuoterà e dequalificherà ulteriormente il centro storico.

Il Centro Commerciale è quindi un'opera faraonica di cui Meda NON ha sicuramente bisogno. Il circondario è già saturo di tali strutture.

Corriamo dunque il rischio grossissimo di finire soffocati dal traffico e dal cemento, con un peggioramento della già difficile situazione attuale e per la pericolosa concomitanza di megaprogetti figli di uno "sviluppo" sconsiderato. Questo però non è sviluppo ma solo scempio del territorio a discapito della vivibilità.

Probabilmente, queste nostre preoccupazioni e obiezioni per il centrodestra sono solo fastidiose esternazioni da non prendere in considerazione fatto salvo l'accusarci stupidamente di saper solo dire di no. Essi dimenticano, VOLUTAMENTE, che ogni nostra obiezione è sempre stata accompagnata da proposte diverse, dimenticano che abbiamo sempre tentato di proporre linee guida e soluzioni per l'urbanistica e il territorio, con convegni, articoli, mozioni, interrogazioni, TUTTE TRANQUILLAMENTE IGNORATE o RESPINTE.

Il loro metodo di lavoro non contempla nei fatti, UN CONFRONTO REALE CHE PRODUCA SOLUZIONI CONDIVISE e SOPRATTUTTO UTILI PER MEDA.

Lo dimostra la superficialità e l'arroganza con cui si è ottemperato all'esame e all'approvazione nel Consiglio Comunale del 10/02/05, del documento d'inquadramento dei piani integrati d'intervento (principalmente progetti di privati su aree dismesse). Un documento delicato, importante per il futuro del paese. Il suo esame è cominciato alla mezzanotte e terminato dopo appena un'ora e mezza con votazione bulgara della maggioranza che ha respinto ogni richiesta d'emendamento. Emendamenti logici e condivisibili, orientati a stabilire e inquadrare i progetti in un panorama costituito da un minimo di regole e vincoli. Evidentemente le regole e i vincoli non si addicono a questa maggioranza. Per loro gli interessi "particolari e privati" vengono prima. Ma si sa, tra i piani integrati d'intervento vi è anche il famigerato centro commerciale. La giunta di centrodestra sta lentamente svelando i suoi reali intenti politici e non sta assolutamente operando per il miglioramento qualitativo della vita dei medesi.

Per tutte queste motivazioni, abbiamo organizzato e proseguiremo nell'attivare banchetti di RACCOLTA FIRME in calce ad una PETIZIONE POPOLARE PER FERMARE l’edificazione del CENTRO COMMERCIALE nonché momenti di dibatti pubblico al fine di raccogliere adesioni alla nostra campagna tra i cittadini.

Per scaricare la petizione: formato .DOC

Sinistra e Ambiente,   Alberto Colombo (Alternativa Verde), Luigi Ponzoni (PRC)
Meda, 15 marzo 2005