Spettabile redazione,
in merito alla cronaca del consiglio comunale del 17 e 18 settembre
intervengo sul punto che riguarda la mia interpellanza sulla sosta di automezzi
in posizioni pericolose. La cronaca mi sembra infatti travisare notevolmente
la posizione da me tenuta.
La mia interpellanza sosteneva che:
"...Percorrendo le vie di Seregno ed osservando anche con occhio non particolarmente attento non si possono non notare le condizioni di quasi extraterritorialità che vigono in molte zone di Seregno generalmente nelle vicinanze dei bar ma anche di certe imprese commerciali ed industriali..."
E facevo degli esempi tra cui:
"Lungo la direttrice P.za Prealpi - Ceredo, che è una strada tra le più frequentate, si verifica sempre, nei pressi del bar a lato delle scuole Stoppani, un restringimento della corsia, ed un conseguente aumento di pericolosità, provocato dalle auto in sosta malgrado la possibilità di usare un ampio parcheggio nei pressi. Il problema non deve essere ignoto alla vigilanza urbana poiché almeno quattro volte al giorno i vigili stanno nei pressi della scuola per ragioni di servizio. Tuttavia non c'è mai stato alcun intervento."
La risposta dell'assessore sostanzialmente demandava tutto al buon senso
civico della cittadinanza ed al prossimo trasferimento di una edicola sita
nei pressi del luogo citato.
A differenza di quanto sostenuto nell'articolo non potevo assolutamente
dichiararmi soddisfatta in quanto: 1. Si trattava di un problema generale
di cui citavo solo dei casi esemplari e ben noti e che dunque meritava
una risposta che lo affrontasse globalmente. 2. Non intendevo personalizzare
la questione e addossare le responsabilità della tutela delle condizioni
del traffico ai gestori di bar. edicole, ecc., dal momento che, non vigendo
a Seregno la legge della giungla, tale responsabilità è compito
della vigilanza urbana che deve avere precise disposizioni e la possibilità
e volontà di applicarle.
Per quanto riguarda il senso civico è vero che la convinzione
è meglio dell'obbligo ed infatti i cittadini di Seregno sono in
gran parte fin troppo ligi alle regole della civile convivenza e non posteggiano
certo nel mezzo della strada. Ma cosa fare con i riottosi? Non è
forse vero che bisogna impedir loro di nuocere? Appunto a questo servono
i controlli.
Aggiungo che se bastasse il senso civico bisognerebbe conseguentemente
dichiarare l'inutilità dei controlli in qualsiasi altro campo ed
è forse per questo eccesso di fiducia che si ha la più alta
evasione fiscale del mondo cosiddetto civile ed il conseguente spaventoso
debito pubblico i cui effetti tuttavia ricadono non su tutti ma solo su
chi ha già pagato.
Giuseppina Minotti
Seregno, 26 settembre 1996