Di questo testimoniano le recenti vicende parlamentari e la nostra decisione di bocciare una finanziaria
iniqua ed antipopolare che colpiva, come al solito, i lavoratori, i disoccupati, i pensionati e non
affrontava seriamente il problema della disoccupazione, dell'evasione fiscale e della riduzione dell'orario
di lavoro: troppo attenta ai «mercati finanziari» ma troppo poco ai bilanci delle famiglie.
Abbiamo cercato in questi anni di seguire un percorso politico-amministrativo coerente con le nostre
proposte elettorali.
Un percorso cominciato nel momento in cui abbiamo invitato i nostri 1600 elettori a far nascere questa
amministrazione battendo lo schieramento di destra.
Un percorso che è stato tuttavia difficile e tortuoso per responsabilità della maggioranza
che rendeva il rapporto politico tra Rifondazione e Seregno Democratica vuoto di contenuti malgrado
i precedenti accordi elettorali.
Gravissima è stata la nostra esclusione da tutte le Commissioni Consiliari e dalla possibilità di
incidere su questioni importanti perché mai preventivamente interpellati: un bel modo di ringraziare
l'elettorato comunista!
Pazientemente e responsabilmente abbiamo chiesto con insistenza un confronto sulle grandi scelte,
abbiamo criticato l'impenetrabilità della maggioranza, abbiamo contrastato bilanci comunali
pasticciati e poco attenti ai bisogni popolari, abbiamo sollecitato discussioni su problemi concreti,
abbiamo anche votato a favore di scelte che ci parevano condivisibili in quanto rispondenti agli
interessi reali dei cittadini, siamo stati un pungolo continuo sulle questioni democratiche...
Abbiamo lavorato molto ed ottenuto poco: niente edilizia popolare e cooperativistica, non si parla
ancora dei comitati di quartiere, briciole per la cultura e la biblioteca, nessun intervento per
l'occupazione, ...
Abbiamo è vero ottenuto l'importante risultato di mantenere l'Azienda Municipale in mano pubblica
ma siamo fortemente preoccupati della progressiva riduzione della struttura produttiva della stessa
attraverso gli appalti...una specie di privatizzazione mascherata che contrasteremo con ogni mezzo.
Recentemente la maggioranza ha deciso di spendere più di 5 miliardi ( la metà di quanto
si incassa per l'ICI! ) per rifare il «look» delle vie Garibaldi e Cavour... una spesa
che noi giudichiamo insensata e comunque non proponibile in questa fase.
Abbiamo ostinatamente affermato che c'è bisogno di una inversione di tendenza che permetta
di ricostruire un clima politico più favorevole allo sviluppo della nostra città e
che ne affronti democraticamente i problemi sociali.
Riconfermiamo la nostra posizione.