Spett. Redazione "Il Cittadino",

non è mai stata mia abitudine usare il Vs. giornale per polemizzare, né è mia intenzione ora continuare in queste righe il dibattito consigliare, ma leggendo il sintetico commento all'importante delibera del CRU Trancia Villa non ho potuto fare a meno di sottolineare alcune "sviste" e riempire alcuni "vuoti".

Innanzi tutto definire "restrizioni" alla delibera gli emendamenti da me proposti non solo è "restrittivo" ma dà un giudizio senza citare il merito. Venivano chiesti :

  • una graduatoria comunale cui fare riferimento (per evitare possibili contrattazioni "in nero");
  • l'impossibilità dell'acquirente di possedere altri alloggi non solo a Seregno e nei paesi vicini ma anche in altre località;
  • ed infine l'impedimento oltre che di vendita anche di affitto dell'alloggio prima di 10 anni dalla data di acquisto.
  • Lo scopo dunque di queste "restrizioni" non era fine a se stesso ma rispondeva all'esigenza di garantirne l'accesso ai cittadini che ne avessero i requisiti, cercava spazi ulteriori di controllo pubblico e si proponeva di impedire, per quanto possibile, probabili speculazioni. Il fatto poi che tutti e tre siano stati respinti si commenta da solo.

    Quanto ai "flebili dubbi" che sarebbero stati espressi sull'opportunità o meno di alzare un muro di cinta di tre metri che rende un giardino pubblico in realtà uno spazio privato, non fruibile e soprattutto non visibile da tutti, sono dubbi forti e più volte ribaditi che la dicono lunga su come si può leggere in modo diverso una scelta urbanistica. A questa delibera ho espresso voto contrario (e non di astensione come dice il commento) e non poteva essere diversamente visto il giudizio negativo da me più volte espresso sulla scelta dei CRU come risposta all'esigenza di alloggi della popolazione che invece ha bisogno di case popolari in affitto, di piani PEEP e di spazi per le cooperative.

    Va detto infine che il gruppo di FI non è stato "silenziosamente presente" per protesta come sottolinea l'articolo, ma "rumorosamente assente fuori aula" fino al momento della votazione degli emendamenti. Infine un amaro commento: ormai sempre più spesso sui giornali si è costretti a dare spazio a fatti teatrali., a "piccole commedie" da avanspettacolo che si svolgono in aula consigliare dove sembra che l'arte di parlare sia stata dimenticata e la politica estromessa. Per questo capita che si dimentichi di evidenziare alcune posizioni solo perché espresse senza clamore.

    Giuseppina Minotti



    Seregno, 24 febbraio 1998