ARTICOLO PER SEREGNO NEWS (NUMERO 26 - NOVEMBRE 2000)

Due buone notizie ed una preoccupazione.

Avevamo ragione noi: "la delibera della giunta regionale sul buono scuola è illegittima", lo dice anche il commissario di governo.

Il buono scuola, deciso dalla giunta di Polo e Lega Nord in Regione Lombardia, è un regalo per chi frequenta le scuole private. Contro questa vergogna Rifondazione Comunista si è opposta vigorosamente, raccogliendo 16.000 firme, riuscendo a coinvolgere l'intero centro sinistra. Una prima vittoria è stata ottenuta con la decisione del Commissario di Governo di impugnare la delibera del "governatore" Formigoni di fronte al ministro degli Affari Istituzionali.

Rifondazione Comunista ora chiederà al Consiglio Regionale un nuovo provvedimento che contempli aumenti sostanziosi dei fondi per il diritto allo studio, destinato agli studenti d'ogni tipo di scuola e per ogni genere di spesa scolastica.

Ticket addio: per merito del PRC.

Dopo 22 anni, dal 1 gennaio 2001 saranno aboliti i ticket sui medicinali e sui pacchetti di screening anti tumore. Nel giro di altri due anni verrà eliminato qualunque ticket sanitario. Una "cosa di sinistra" ed un grosso successo della politica di Rifondazione Comunista contro questo odioso balzello, una vera e propria tassa sulla salute. Certo, le Regioni potrebbero sempre reintrodurre i ticket per ragioni di bilancio, ma questo dipenderà dalle loro scelte politiche.

Per esempio la giunta di centro destra della Regione Lombardia potrà continuare a disperdere migliaia di miliardi verso la sanità privata a discapito delle strutture pubbliche? Lo potrà fare senza reintrodurre i ticket?

AMSP: molte ombre sul nuovo statuto.

La bozza del nuovo statuto dell'AMSP, che contempla la sua trasformazione in SpA, contiene alcune cose positive che si avvicinano alle nostre richieste ma alcuni aspetti, lasciati in ombra, vanno assolutamente chiariti anche se ciò potrebbe comportare un allungamento dei tempi di approvazione.

Bisogna anzitutto essere espliciti sulla struttura proprietaria della SpA. Noi preferiremmo che rimanga totalmente pubblica (comune di Seregno e altri enti pubblici) ma, se una parte delle azioni viene ceduta ai privati, allora bisogna evitare che il privato condizioni il pubblico e precisare sia la quota massima che ogni soggetto potrà detenere, sia la quota riservata all'azionariato popolare, sia quella riservata ai lavoratori. Quali saranno le destinazioni degli utili? Preferiremmo ci fosse un vincolo di destinazione per esempio per i servizi alla persona. Quali forme di controllo sulla qualità dei servizi? Quali i rapporti tra Consiglio di Amministrazione e Consiglio Comunale? Come evitare che ci sia una gestione incontrollata e allegra [come ci sembra capiti alla SpA di Meda (parte non pubblicata per l'opposizione del direttore di Seregno News)]

Inoltre, a parte il nostro dibattito al tempo della campagna elettorale, nessuno si è preoccupato dell'opinione dei seregnesi: non si potrebbe dunque rimediare a questa mancanza? Oppure contano di più gli intrallazzi tra Forza Italia e Seregno Democratica? In conclusione: l'azienda AMSP è ora di tutti i seregnesi, ma la SpA AMSP continuerà ad esserlo?

Giuseppina Minotti
Capogruppo del PRC al Comune di Seregno
Seregno, 22 novembre 2000
da «Seregno News»