Opinioni. La presa di posizione ufficiale di Rifondazione comunista

«No al municipio in una sola sede»

No ad un unico palazzo comunale accentrato, no ai parcheggi sotterranei in i piazza Risorgimento, un invito alla popolazione ad andare a votare in occasione del referendum dei prossimi 29 e 30 giugno, senza indicazioni di sorta.

Questa, in sintesi, la posizione di Rifondazione comunista sul delicato snodo che la vita politici locale sta attraversando.

“Da sempre - hanno spiegato giovedì scorso, in una conferenza stampa nella sala consiglieri di Palazzo municipale, Romeo Cerri e Giusy Minotti - siamo contrari ai parcheggi sotterranei di piazza Risorgimento. È questa, crediamo, l'opera che giustifica la necessità di avere un’unica sede degli uffici comunali in pieno centro storico. Siamo coltrari a queste realizzazioni per l’impatto che avrebbero sulla viabilità, che finirebbe con 1'essere congestionata, e per la filosofia che le ispira. Che esigenza c’è di avere un’unica sede di tutti gli uffici in centro? Chi può stimare con precisione quale numero di uffici servirà in futuro? Non sarebbe stato meglio pensare a più sedi decentrate, magari una per i servizi amministrativi, una per i servizi sociali ed una per l’ufficio territorio? Noi non contestiamo la qualità dell’elaborato di Alçino Soutinho. Non è questo che ci interessa. Vogliamo che la gente sappia che siamo in disaccordo con la possibilità che venga costruito non perché sia brutto, ma perché riteniamo che altre sarebbero state le strade da seguire. Desideriamo che la piazza Risorgimento diventi un luogo di aggregazione reale, non un prodotto con il solo pregio dell’estetica”.

Chiariti questi concetti, Cerri e la Minotti hanno quindi incentrato la loro attenzione sul quesito referendario:

“Anche se Rifondazione comunista invitò ad astenersi in occasione del referendum nazionale sull’articolo 18 di due anni fa, crediamo che la soluzione migliore per un referendum sia quella che la gente vada a votare. Da subito abbiamo pensato che la scelta più logica per un intervento così complesso e discusso come quello del nuovo municipio fosse quella di chiedere ai cittadini cosa ne pensassero. Ecco, noi diciamo a tutti di andare a votare, qualunque siano le posizioni del singolo. Dopodiché, sulla base del responso delle urne, si dovrebbe aprire un ampio dibattito sulla questione. Il quesito è sicuramente tardivo e probabilmente mal posto. L’amministrazione, però, non può far finta di credere che il palazzo progettato da Soutinho ne sia estraneo. Sbaglia, se spera e confida nell’astensione: su un tema del genere, avrebbe dovuto battersi per ottenere il consenso più ampio possibile. L’errore di Perego e dei suoi sta qui: non sanno ascoltare, decidono, tirano dritto per la propria strada costi quel che costi e semmai chiedono scusa dopo. Cosa che, a dire il vero, è accaduta poche volte”.

Netta è stata la conclusione dei due esponenti neocomunisti: “Una cosa è certa, con il referendum inizierà la campagna elettorale per le prossime amministrative”.

Paolo Colzani
Seregno, 21 giugno 2003
da "Il Cittadino"