ARTICOLO PER SEREGNO INFORMA (NUMERO 3 - GIUGNO 2006)

Stravolgimento della Costituzione? NO grazie.

NO al “presidenzialismo assoluto”.

La nostra Costituzione è riconosciuta come una delle migliori del mondo. Nasce due anni dopo la cacciata del regime fascista e si fonda su due principi fondamentali del costituzionalismo moderno:

  1. limitare il potere politico attraverso la separazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario);

  2. garantire ai cittadini una serie di diritti fondamentali inalienabili e dunque non soggetti all’arbitrio del potere politico.

Questi principi sono oggi a rischio in Italia. La riforma votata dal centrodestra riscrive ben 53 articoli della nostra Carta trasformandola in una pessima Costituzione. Essa, infatti, istituisce una forma di governo unica al mondo basata sulla dittatura di un uomo solo e sullo svuotamento del ruolo del Parlamento. Questo è eletto dal popolo ma sottomesso al capo del governo, che lo può sciogliere, ed è dunque ridotto a ratificare le decisioni dell’esecutivo. Il capo dello stato è inoltre completamente espropriato del suo ruolo di garante.

NO all’“asservimento politico della magistratura”.

La Corte Costituzionale viene stravolta nella sua natura d’organo garante con l’aumento del numero dei giudici di nomina politica. Questa è solo l’ultima parte dello scardinamento dell’autonomia della magistratura già operato dalla riforma Castelli.

NO alla “devolution” ed alla balcanizzazione dell’Italia.

La “devolution”, un falso federalismo, rappresenta un attentato all'unità nazionale e al sistema solidale che ne costituisce il cemento.

La “devolution” è contro i princìpi fondamentali dell'uguaglianza e della solidarietà, contro il principio della Costituzione che proclama la Repubblica una e indivisibile e contro il principio di uguaglianza.

Avremmo una diversa tutela della salute, un diverso diritto all'istruzione, la probabile reintroduzione delle famigerate gabbie salariali e una diversa tutela della sicurezza del cittadino e dell’ambiente.

Questa riforma costituzionale porta alla disgregazione ed alla balcanizzazione dell’Italia.

Affidare troppo potere a un uomo solo è contrario alla democrazia.

Così pensarono i nostri padri costituenti, uomini di tutte le parti politiche che hanno conosciuto i disastri del fascismo e che, se fossero presenti, voterebbero di certo NO.

Giuseppina Minotti, Francesco Mandarano
Consiglieri del PRC al Comune di Seregno
Seregno, 8 giugno 2006
da «Seregno Informa»