Elezioni comunali di Seregno
19 novembre 1995

VIVERE A SEREGNO

Programma amministrativo di
GIUSEPPINA MINOTTI

PRC
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CONTENUTOfreccia su

PREMESSA freccia su

Non abbiamo voluto scrivere il solito volantino elettorale pieno di buoni propositi e di demagogia e nemmeno unirci al solito coro di grandi e false promesse sui cambiamenti.

Abbiamo invece voluto guardare la realtà con occhi ben aperti e da questa, dalle necessità di tutti i giorni, dalla gente comune, da tutti noi, trarre il nostro programma elettorale.

Un'Amministrazione Comunale rinnovata deve finalmente, dopo anni di fallimenti, creare nuove condizioni perché Seregno, la nostra città, diventi un luogo dove è bello vivere, incontrarsi, partecipare.

La politica di Seregno, le sue istituzioni, devono rompere con il passato di malcostume e di connivenza che ben conosciamo.

Solo così, con la franchezza e la trasparenza, con la volontà di costruire, possiamo pensare realmente ai cambiamenti in cui tutti noi speriamo.

Non tutte le proposte di cambiamento che si sentono e si sentiranno avanzare danno garanzie: è sempre possibile cadere nella trappola del “cambiare tutto per non cambiare nulla”.

La proposta contenuta in questo documento è un proposta non utopica di governo della nostra città, è una promessa di impegno, è una garanzia di tensione verso quella svolta che tutti i cittadini desiderano: nella vita istituzionale e politica, nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni, nella vita sociale e culturale, nella qualità complessiva del vivere a Seregno.

BISOGNI freccia su

I cittadini di Seregno hanno innanzitutto bisogno di acqua e di aria pulite e di un ambiente sano nel quale vivere.

Hanno bisogno di un ambiente vivibile, con un po' di verde e un po' di alberi, con qualche piazza degna di questo nome, con il traffico ordinato e controllato.

Hanno bisogno di una città stimolante sia per le opportunità di vita sociale che per l'offerta di servizi alla persona, come quelli relativi all'istruzione, alla cultura, allo sport, al tempo libero.

Hanno bisogno di buoni servizi sia pubblici che privati, dotati di qualità, accessibili ai bambini e agli anziani, ai ricchi e ai poveri, ai ragazzi e agli adulti, alle donne e agli uomini.

Hanno bisogno di difendere lo stato sociale e le conquiste sociali ottenute anche a livello locale dagli attacchi di chi li vuole svendere e cancellare.

Hanno bisogno di trasparenza, di vedere tutto quello che gli amministratori stanno facendo, di essere informati di quello che essi decidono e soprattutto di verificare i risultati dell'attività comunale.

Hanno bisogno di essere rassicurati che stiamo uscendo da tangentopoli, che nessuno possa usare il Comune per fini personali, che l'onestà prevalga nei pubblici amministratori e che i diritti dei cittadini non siano calpestati.

Tutto ciò dovrà essere controllabile sia dai consiglieri comunali sia dai cittadini.

OBBIETTIVI E VALORI freccia su

I valori fondamentali del nostro progetto amministrativo sono: partecipazione e solidarietà, difesa dell'ambiente, buon andamento dell'amministrazione comunale, autonomia locale, la casa come problema sociale, il lavoro, la scuola, la cultura.

PARTECIPAZIONE freccia su

Il tema della partecipazione dei cittadini alle scelte politiche è tra quelli che riteniamo prioritari ed è anche quello che dovrebbe differenziare una forza politica di “sinistra” dalle altre.

Per partecipazione intendiamo che i cittadini interagiscano con l'Amministrazione Comunale non una volta ogni quattro anni eleggendo il Sindaco ed i Consiglieri Comunali, ma esprimendo le loro opinioni e le loro proposte ogni volta che deve essere assunta una decisione importante per la comunità. Occorre anche trovare gli strumenti per decidere insieme e per controllare, insieme, l'operato degli amministratori.

In concreto per Seregno proponiamo:

AMBIENTE, TERRITORIO, NUOVA QUALITÀ DELLA VITA freccia su

La questione ambientale è centrale per una scelta di sviluppo sostenibile ed alternativa all'attuale.

“la soluzione dei problemi della vita a Seregno deve essere ricercata nella trasformazione del modo di vivere e della struttura sociale, produttiva e urbanistica della nostra città”.

Sui problemi collegati all'ambiente, alla qualità della vita, al territorio c'è una grande sensibilità popolare che proviene dalla consapevolezza dei guasti prodotti da un sistema economico che tiene in considerazione il solo profitto e non anche l'impatto ambientale e la salute della gente.

Si tratta di una situazione di vera e propria emergenza che richiede l'attenzione e l'impegno di tutti.

Per difesa dell'ambiente intendiamo una politica di controllo del territorio tesa a evitare insediamenti eccessivi e incontrollati, speculazioni edilizie e la sparizione delle residue aree verdi. Gli amministratori comunali e i responsabili tecnici comunali dovranno cioè difendere il territorio dalla speculazione immobiliare, anziché svenderlo ai più forti.

Occorre nel caso di realizzazioni di un certo impegno predisporre valutazioni di impatto ambientale.

A tale proposito è opportuno far funzionare la Commissione Ambiente istituita negli anni passati.

Occorre porre fine al mercato urbanistico di Seregno, stabilire regole severe contro la corruzione.

Occorre comprendere che le condizioni di vita e di lavoro vanno migliorate laddove si vive e lavora e che quindi il problema dell'uso del territorio è un problema che riguarda tutti i cittadini.

In dettaglio vogliamo porre i seguenti obbiettivi, sui quali intendiamo impegnarci nel prossimo Consiglio Comunale.

VERDE PUBBLICO, STRUTTURE SPORTIVE freccia su

PIANO REGOLATORE, VIABILITÀ freccia su

INQUINAMENTO, RIFIUTI freccia su

TUTELA DEGLI ANIMALI freccia su

Infine il Comune dovrà dotarsi di uno strumento nuovo: un Bilancio Annuale del Territorio e dell'Ambiente. Si tratta di un documento che ogni anno verrà predisposto dalla Giunta comunale e portato in discussione in Consiglio Comunale, in cui si analizzano le caratteristiche del territorio e le sue modificazioni nel tempo, non soltanto in relazione agli aspetti topografici e naturalistici, ma anche ad attività che sul territorio si svolgono, quali consumo o risparmio di energia, produzione e smaltimento rifiuti, ... Questo Bilancio potrà risultare un potente strumento di analisi e programmazione a supporto degli strumenti tradizionali.

PER UNA CULTURA DELLA SOLIDARIETÀ freccia su

Per solidarietà intendiamo che tutti i cittadini devono dare alla comunità in rapporto alle proprie capacità e alle proprie risorse, senza egoismi e chiusure sociali o di gruppo.

La pratica della cultura della solidarietà rientra nella nostra identità ed è fondata non su un pietistico e caritatevole aiuto ai “poveretti” e diseredati, ma sul concetto fondamentale che ogni essere umano è uguale all'altro.

IMMIGRAZIONE freccia su

L'immigrazione è uno dei temi sociali che permettono alle forze di destra di prosperare mistificando e strumentalizzando un problema reale.

Seregno non è nelle condizioni di Milano o Torino, non ha estese periferie degradate ma il problema dell'immigrazione è in costante espansione e non c'è dubbio che anche la nostra città ne verrà toccata in modo crescente.

Non servono né prediche né generici richiami alla solidarietà: non si riuscirebbe in questo modo a fermare l'ondata xenofoba. L'immigrazione è infatti un problema economico-sociale connesso col mercato del lavoro.

Seregno è una città ricca ed è logico attendersi una crescita dell'immigrazione che avverrà comunque: sia in modo legale che clandestino.

La stragrande maggioranza degli immigrati cerca un lavoro e molti, in questa situazione, cadono nel circuito del lavoro nero o della delinquenza comune proprio a causa della situazione di clandestinità in cui sono costretti.

Inutile e controproducente predisporre legislazioni repressive ed è invece necessario programmare l'accoglienza.

Bisogna inoltre rendersi conto, a livello culturale, che la società futura sarà multietnica e multiculturale.

Alcune prime proposte operative per l'integrazione degli immigrati extracomunitari e non:

ANZIANI freccia su

Gli anziani devono riprendere quel posto fondamentale che gli spetta e che avevano un tempo nella società. Siamo contrari all'assistenzialismo caritativo che spesso ha caratterizzato gli interventi delle amministrazioni comunali ed invece l'atteggiamento verso gli anziani deve derivare da criteri di giustizia sociale, di rispetto della dignità e dell'autonomia dei singoli.

In una situazione che vede comunque gli anziani come parte debole della società, in quanto improduttivi e quindi discriminati, i servizi socio-sanitari sono comunque necessari ed inalienabili.

Inoltre il coinvolgimento delle persone anziane in incarichi utili per la collettività, nei quali possano esprimere le loro conoscenze e la loro tradizione, sarebbe un ulteriore strumento di integrazione alla vita moderna per chi “moderno” non lo è più.

La popolazione anziana arriva a circa 9.000 persone tra autosufficienti e non autosufficienti per i quali sono necessari progetti differenziati in base alle necessità che vanno dall'assistenza sociosanitaria, alle necessità abitative (minialloggi per anziani e persone sole anche attraverso convenzioni pubblico-privato), alla fruizione di strutture ricreative (ad esempio anche utilizzando la struttura comunale di Campoè) , culturali e sportive anche attraverso il potenziamento del Centro per Anziani.

PORTATORI DI HANDICAP freccia su

Di handicap non si parla mai se non in termini pietistici, di sofferenza e di commiserazione, umanamente comprensibili ma non sufficienti ad affrontare correttamente il problema.

L'integrazione nella vita sociale e produttiva dei portatori di handicap non deve essere solo una questione di diritto costituzionale, ma deve diventare un problema di autodeterminazione e di civiltà.

TOSSICODIPENDENZE freccia su

Figlia del nostro tempo, dove competizione ed isolamento sociale sono le basi dei comportamenti più comuni, è la droga, sia essa dipendenza da sostanze stupefacenti o da alcolici.

Una vita sociale attiva, uno scambio affettivo, culturale e solidale tra le persone sarebbe la prima medicina preventiva e la più efficace.

Inoltre dobbiamo essere portatori di un'ipotesi culturale diversa e realmente antagonista a quella della mafia, dello spaccio di stupefacenti e delle relative connivenze, poiché siamo convinti che le radici di questo problema affondano proprio in questo modello culturale e sociale.

Perciò chiediamo come punti fondamentali di un'azione locale:

DIRITTO ALLA SALUTE freccia su

Per quanto riguarda le strutture ospedaliere si dovrà operare in modo che i poli di Giussano e Desio vengano adeguatamente potenziati secondo quanto promesso all'epoca della chiusura dell'ospedale di Seregno.

Siamo fortemente allarmati dai piani di centralizzazione e concentrazione delle USL nella super azienda ASL perché comporterebbero il rischio di un allontanamento ed incontrollabilità dei centri decisionali.

Un effetto inevitabile sarà il loro distacco dai problemi reali del territorio, la loro trasformazione in aziende economiche inserite nella logica del mercato e del profitto e l'abbandono di qualunque speranza di interventi nell'ambito della prevenzione.

La sanità pubblica va riformata, è vero, ma non va smantellata.

Per quanto riguarda il centro di riabilitazione di Seregno che noi vediamo con grande interesse bisognerà operare affinché funzioni al meglio delle sue possibilità.

Per tutte le strutture sanitarie infine è necessario un potenziamento in termini di personale ed attrezzature in modo da abbassare i tempi di attesa ed aumentare la qualità.

Due parole sul Consultorio Familiare: questo, che doveva essere uno strumento importante di educazione sanitaria, e quindi di prevenzione, nel campo della sessualità, della procreazione e della salute infantile, si limita all'aspetto medico del problema trascurando gli altri compiti istituzionali.

Le cause sono da addebitare esclusivamente al potere politico che non ha mai attuato, anche per motivi ideologici, quanto previsto dalla legge. Si dovrà dunque operare una netta inversione di tendenza.

BUON ANDAMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE freccia su

Per buon andamento dell'amministrazione comunale intendiamo che il Comune deve funzionare, avere servizi pubblici efficienti e dimostrare una buona efficacia e qualità di prestazioni. Il Comune non va lasciato andare alla deriva e alla malora, come purtroppo si è fatto finora.

È quasi un paradosso ma si ignora persino la reale consistenza del patrimonio comunale in Seregno e fuori Seregno.

Occorre proporre alcune indicazioni organizzative, in quanto si è consapevoli del fatto che i buoni propositi non camminano da soli, ma vanno tradotti in pratica con molta concretezza. Lo statuto del Comune va ripreso potenziato ed attuato soprattutto per quanto riguarda l'autonomia gestionale e responsabilità dei risultati.

Per autonomia gestionale si intende non farsi dirigere meccanicamente dalle leggi e dai decreti o di aspettare questa o quella circolare; ma decidere e dirigersi da soli, e avviare una vera e autonoma gestione pubblica dell'azienda Comune. Per responsabilità dei risultati si intende la capacità di una amministrazione di elaborare un programma di interventi e di realizzarlo veramente. Occorre finalmente puntare di più sui risultati da conseguire e un po' meno sulle formalità burocratiche e amministrative. Dunque la trasparenza dei risultati accanto alla trasparenza dei processi decisionali.

È necessario praticare una netta separazione delle competenze amministrative: da una parte quelle spettanti alla direzione politica ed elettiva (indirizzo e controllo), dall'altra quelle spettanti ai funzionari e ai tecnici comunali (gestione).

Occorre contenere i poteri della Giunta comunale, limitando le deleghe a poche aree omogenee di lavoro evitando la logica secondo la quale ogni assessorato è una sorta di piccolo ministero e privilegiando il lavoro collettivo e la cooperazione delle esperienze e delle competenze. L'eventuale mutare delle necessità dell'amministrazione potrà indurre l'istituzione di nuove deleghe o la scomparse di altre.

Occorre invece salvaguardare e privilegiare le competenze del Consiglio Comunale, dando sbocchi concreti alle competenze di indirizzo e controllo. Il Sindaco, pur restando il punto centrale dell'attività amministrativa, non deve diventare un nuovo podestà.

Anche la macchina comunale ha necessità di essere riorganizzata a fondo: occorre semplificare le procedure e puntare ai risultati, occorre flessibilità organizzativa e coinvolgimento dei dipendenti nell'erogazione dei servizi al pubblico.

Il personale comunale dovrà essere stimolato al lavoro d'équipe, alla formazione e riqualificazione tecnica e culturale e dovranno essere chiarite la competenza di ogni ufficio ed i carichi di lavoro e i relativi mansionari, per rendere effettiva la responsabilità di ciascun dipendente nel raggiungimento degli obiettivi.

Si deve puntare anche sull'innovazione tecnologica e sui processi di automazione delle pratiche d'ufficio per conseguire snellimento, sburocratizzazione e miglioramento complessivo della macchina comunale, troppo invecchiata rispetto ai bisogni e alle organizzazioni circostanti.

AZIENDA MUNICIPALE freccia su

L'A.M.S.P. deve tornare ad essere uno strumento di gestione dei servizi pubblici secondo le indicazioni espresse dal Consiglio Comunale.

L'autonomia gestionale di cui gode l'A.M.S.P. non può in alcun modo comportare l'assunzione di decisioni politiche, palesi o mascherare da decisioni tecniche, di indirizzo degli interventi.

Per quanto riguarda i servizi forniti è necessario ribadire il loro carattere sociale e dunque ci deve essere una particolare attenzione alla qualità, alla quantità ed alle tariffe degli stessi.

L'uso di certi servizi (es. piscine, spazi sportivi, trasporti,...) non deve essere, per il costo, precluso a larga parte della cittadinanza.

Siamo fortemente contrari e dunque ci opporremo con ogni mezzo a qualsiasi tentativo di privatizzazione dell'A.M.S.P. sia diretto sia tramite trasformazione della sua ragione sociale.

Questa nostra posizione non deriva da motivazioni ideologiche ma dal fatto che non è conforme agli interessi della popolazione seregnese anche se, evidentemente, è fortemente sponsorizzata dalla speculazione finanziaria.

AUTONOMIA LOCALE freccia su

Per autonomia locale intendiamo la difesa del ruolo e dei poteri dei Comuni, da sempre limitati da una concezione centralistica e burocratica dello Stato. Ciò significa innanzitutto autonomia impositiva per i Comuni, meno dipendenza dal centro, meno leggi amministrative, più aiuti e strumenti a disposizione delle comunità locali. In buona sostanza più libertà per i Comuni.

C'è infatti tra la popolazione una forte domanda di autonomia dallo stato centralistico visto come centro di corruzione e di dissipazione delle risorse.

A questa domanda si danno, da parte di molte forze politiche, risposte regressive e pericolosamente reazionarie riassunte nella proposta del “federalismo” che altro non significa se non il diritto alla secessione ed alla conseguente distruzione dello stato.

Perché vogliono distruggere lo stato unitario?

Per poter introdurre il liberismo selvaggio, distruggere lo stato sociale e con esso la possibilità di una politica ridistributiva delle risorse al fine di perseguire obbiettivi di uguaglianza (sulla scuola, la sanità, la previdenza,...).

Ecco perché il movimento operaio è sempre stato contrario al federalismo ma favorevole ad uno stato unitario ed alle autonomie locali.

Dove è la differenza?

Questa consiste nel fatto che all'interno di un quadro legislativo unitario, dove si stabiliscono le regole generali sulla cui base si amministra, si estenda al massimo la possibilità di autogoverno delle comunità locali.

Con più chiarezza intendiamo per Autonomia degli Enti locali far corrispondere quanto più possibile il livello decisionale( se di quartiere al quartiere, se comunale al Comune...) al livello degli interessi coinvolti. Ciò presuppone la capacità di distinguere il livello dell'interesse coinvolto e di far corrispondere a questo livello un analogo livello di autogoverno.

Come è possibile pensare ad un effettivo rilancio delle autonomie senza un potenziamento delle risorse? Non è possibile senza una riforma del fisco che venga fatta finalmente con forti elementi di equità: si dovrà cioè rapportare l'imposizione al livello patrimoniale di ognuno ed al reddito e stabilire quali saranno le imposizioni di pertinenza locale.

CASA: LEGGI INIQUE, SFRATTI, SPECULAZIONE,... freccia su

Il problema della casa, pur non comparendo quasi mai sulle pagine dei giornali, non può dirsi risolto dal momento che il 35% dei cittadini di Seregno non è proprietario della casa in cui abita e che molti sono stati costretti all'acquisto appunto dalla situazione del mercato edilizio.

Le condizioni in cui sono costretti a vivere molti abitanti di Seregno, ed in particolare i pensionati, non sono degne di un paese civile: gli appartamenti senza acqua, senza servizi, senza riscaldamento superano il 10% del patrimonio edilizio.

Contemporaneamente ciò che di nuovo viene costruito è rivolto al mercato degli uffici, dei negozi e delle abitazioni in proprietà.

L'introduzione dei patti in deroga non ha risolto il problema degli affitti “in nero” (circa 6.000 miliardi all'anno), non quello della disponibilità di alloggi (a Seregno almeno 500-600 alloggi sono sfitti) ed inoltre ha di molto aggravato la situazione abitativa imponendo aumenti di affitto dell'ordine del 200-300% pena la disdetta per finita locazione.

La causa di questa situazione va ricercata nel fatto che in Italia (a differenza del resto dell'Europa) il mercato edile è sempre stato completamente in mano ai privati, quindi rivolto non certo a soddisfare la domanda sociale di case, ma a realizzare il massimo profitto.

Ecco perché le amministrazioni sono piene di professionisti dell'edilizia...costoro non fanno altro che portare avanti i propri interessi.

Il problema della casa si configura dunque come problema essenzialmente politico, di fronte al quale c'è un'unica posizione possibile: salvaguardare gli interessi dei lavoratori e delle categorie più deboli. L'amministrazione comunale dovrà dunque, rispetto ai poteri dello Stato e della Regione:

A livello comunale è necessario perseguire invece questi obiettivi:

DIRITTO ALLA VITA, DIRITTO AL LAVORO freccia su

È cresciuta la ricchezza complessiva del paese e Seregno si conferma come una delle città più ricche d'Italia, ma sono aumentate contemporaneamente le ineguaglianze e la povertà relativa, sono peggiorate le condizioni di vita e di lavoro dentro e fuori i luoghi di lavoro, come testimonia il considerevole aumento degli infortuni sul lavoro negli ultimi anni, per effetto della caduta delle misure di sicurezza e per l'aumento dei ritmi di lavoro.

Anche nelle cosiddette “nuove professioni” è impressionante il numero di malattie professionali riscontrato.

La produttività è aumentata enormemente ma, mentre sono triplicati i profitti dei padroni, i salari reali sono invece cresciuti ad un tasso inferiore all'inflazione e ciò deriva anche dagli errori dei sindacati confederali.

Troppo si è subito in questi anni a causa della “crisi”, della ristrutturazione delle aziende,...troppo poco si è riusciti a fare per evitare il prevalere delle logiche di impresa, del profitto e dello sfruttamento.

Tra i punti qualificanti che noi proponiamo ci sembra importante segnalare, vista la situazione di Seregno, la situazione dei lavoratori delle piccole aziende.

Si tratta di migliaia di persone cui vengono negati i più elementari diritti sindacali e per i quali esiste ancora la possibilità del licenziamento senza giusta causa da parte del padrone.

Per quanto riguarda Seregno crediamo che una amministrazione comunale attenta ai bisogni dei lavoratori possa fare molto.

In merito alla questione dei lavori socialmente utili è necessario che l'Amministrazione Comunale ponga in essere ogni forma di pressione affinché la Regione istituisca forme di incentivazione per imprese ed enti locali relative a:

MIGLIORARE E POTENZIARE LA SCUOLA PUBBLICA freccia su

L'ente comunale ha due impegni fondamentali sul terreno educativo:

Non si può certo affermare che la politica scolastica delle passate amministrazioni si sia mossa in questa direzione.

Essa infatti si è limitata all'erogazione di fondi (scarsi ed in ritardo), badando soprattutto a non scontentare le scuole private. Com'è noto, l'istruzione a Seregno vede una massiccia presenza di enti privati a partire dalla scuola di base.

Su dieci scuole materne, otto sono private (e “generosamente” finanziate dal Comune), mentre due soltanto sono statali. In questi ultimi anni è cresciuta la domanda di iscrizioni alle scuole statali e si sono formate lunghissime liste d'attesa (150 bambini...).

Pertanto si pone il problema di aprire alcune sezioni staccate di scuola materna nella zona S. Carlo / S. Ambrogio ed aumentare gli spazi alla scuola materna Andersen del Ceredo al fine di far partire, dal prossimo anno, una settima sezione.

L'Amministrazione Comunale non può ulteriormente rinviare la ristrutturazione della scuola elementare Cadorna e deve essere più sollecita nelle manutenzioni degli altri edifici scolastici.

Bisogna inoltre porre mano alla ridefinizione dei bacini di utenza dal momento che alcune scuole sono al limite della capienza ed altre sono sottoutilizzate.

Il comune dovrebbe inoltre intervenire nella riorganizzazione dei servizi scolastici come le mense ed i trasporti anche coordinandosi con gli altri comuni del distretto.

A Seregno manca inoltre qualsiasi tipo di struttura, all'interno delle scuole normali, che consenta un reale e pieno inserimento dei portatori di handicap.

Laboratori specialistici, palestre di fisioterapia, ecc., rimangono pertanto “un sogno”...

In questa situazione di carenza di interventi è evidente che poco o nulla sia stato fatto per la realizzazione di corsi riservati ai lavoratori o per la istituzione di attività formative, in risposta ai bisogni di coloro che, conclusa la scuola dell'obbligo, aspirano a una realizzazione professionale, o di quelle donne che, escluse dall'attività extradomestica per molto tempo, tentano un rientro nel mondo del lavoro o anche per quanti intendono elevare il livello delle proprie conoscenze.

CULTURA E BIBLIOTECA freccia su

Per noi di Rifondazione Comunista la cultura non è un concetto astratto, privo di contenuti o un paravento dietro al quale nascondere interessi molto più venali.

Per noi la cultura è importante in quanto strettamente legata alla conoscenza dei fatti che concorrono a formare idee, consensi, visioni della società, possibilità di modificare lo stato di cose presente.

Sull'ignoranza si basa il qualunquismo, la delega, il decisionismo, la dittatura,...

Sull'ignoranza si basa il razzismo,...

Sull'ignoranza si basa l'indifferenza rispetto ai problemi del mondo: dalla distruzione dell'ambiente, alle questioni del sottosviluppo, dell'imperialismo, delle varie forme di dittatura,...

Per questi motivi abbiamo sempre ritenuto fondamentale il nostro lavoro in campo culturale ed abbiamo, da sempre, offerto il nostro sostegno alle iniziative che vanno nella direzione di un elevamento delle conoscenze generali dei cittadini e delle loro capacità critiche.

A Seregno molti ricordano ancora le nostre battaglie per una Biblioteca più democratica e centro di cultura ed i periodici tentativi, da parte delle varie amministrazioni, compresa quella leghista, di addomesticare questo ente pubblico.

Alcuni contenuti di programma:

GIOVANI freccia su

Tutti parlano dei giovani ma nessuno fa parlare i giovani.

In realtà i giovani non hanno alcuno spazio in questo tipo di società.

Ecco perché i problemi dell'emarginazione non possono essere risolti in modo assistenziale ma solo innescando dei nuovi meccanismi per far ritrovare ai giovani il gusto della partecipazione alla vita sociale, alla politica, in attività in cui si sentano realmente partecipi.

Seregno non può rinunciare ad una larga parte dei suoi abitanti.

Cosa propone Rifondazione Comunista?

RISORSE freccia su

Le risorse finanziarie del nostro Comune provengono per metà circa dallo Stato e dagli altri enti (Regione, Provincia) e per l'altra metà sono frutto di tasse dei cittadini. Occorre pertanto consolidare questa parziale autonomia finanziaria e al contempo finalizzare le risorse.

Dichiarare cioè a quali servizi ed a quali opere esse sono destinate e controllarne infine i risultati. occorre una gestione più snella delle risorse finanziarie e la fine di una contabilità pubblica burocratica, deviante e incontrollabile.

Occorre una gestione coordinata di tutte le risorse del Comune, cominciando da quelle finanziarie, per giungere a quelle del personale dipendente e a quelle patrimoniali, spesso abbandonate a se stesse.

Occorre contare sulle risorse del volontariato sociale, su quelle dell'associazionismo, su quelle dei gruppi di interesse comunque presenti sul territorio. Spesso, senza di esse, il Comune non è in grado di produrre un'attività qualitativamente apprezzabile.

Occorre contrastare comunque ogni tentativo di ridurre le risorse complessive a disposizione dei Comuni. Lo Stato deve sprecare di meno, i Comuni devono avere di più. Questo perché i Comuni sono più vicini ai cittadini, ne conoscono direttamente i bisogni e possono erogare servizi senza eccessiva burocrazia. Al contempo, i cittadini possono più da vicino controllare il Comune stesso.

Risorsa da non trascurare è la collaborazione con gli altri Comuni vicini e con gli altri livelli istituzionali (Provincia e Regione)

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Giuseppina Minotti (Candidata sindaco di Seregno)
Seregno, 18 Ottobre 1995