Interpellanza a risposta scritta avente per oggetto:

L’amministrazione comunale era a conoscenza dei trascorsi legati a “tangentopoli” di Antonino Brambilla prima di nominarlo consulente giuridico?

Signor Sindaco,
sulla stampa locale sono apparsi in questi giorni diversi articoli che fanno riferimento al conferimento di incarico di “Assistenza stragiudiziale e consulenza giuridica di alta specializzazione in materia urbanistica ed edilizia”. Tale incarico, con validità dal 27/06/2005 al 31/12/2005 e costo di 6.120,00 euro, è stato affidato all’Avv. Antonino Enrico Brambilla.

Ora, a prescindere da un possibile giudizio sull’eventuale proliferare degli incarichi ancorché motivati da una presunta necessità di “alta specializzazione”, corre obbligo rilevare come il suddetto avvocato sia menzionato dalla stampa più per i suoi legami politici passati e attuali (ovvero i legami con determinati settori della maggioranza di centro destra che governa la regione Lombardia) e per le vicende giudiziarie (ovvero per i casi di tangenti all’AMSA di Milano di cui Antonino Brambilla era presidente nel 1992) che per le qualità professionali.

Siccome quanto citato non compare nelle motivazioni dell’incarico chiedo all’Amministrazione, nell’ipotesi non si tratti di una omonimia, se era a conoscenza dei fatti citati e, se lo era, quale peso hanno avuto nell’atto di conferimento dell’incarico.

Distinti saluti.

Allego due articoli da “Infonodo” e dall’“Esagono”

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ARTICOLO DA “INFONODO” del 27 /ottobre 2005

Il nuovo consulente all'edilizia del comune di Seregno

Come scrivereste voi un curriculum? In successione cronologica o in ordine di incarico e ruolo ricoperto risponderebbero i più, lo sanno tutti. Beh non proprio tutti. Non lo sa ad esempio l'avvocato Antonino Brambilla, che nel curriculum, allegato alla determina n° 574/2005, con la quale il comune di Seregno, gli conferisce l'incarico di assistenza stragiudiziale e consulenza giuridica di alta specializzazione in materia urbanistica ed edilizia, fa un papocchio di date e incarichi senza all'apparenza un filo logico, con un buco temporale che va dal 1993 al 1998.

E dire che il neo-avvocato Brambilla di esperienza ne ha da vendere, anche se non come avvocato visto che ha superato l'esame scritto come praticante nel dicembre 2003 e a occhio e croce non è diventato avvocato prima della fine del 2004 più probabilmente all'inizio del 2005.

Dicevamo di esperienza ne ha tanta se già nel 1992 quando in piena tangentopoli era stato appena arrestato Mario Chiesa, veniva nominato presidente dell'Amsa. Il 22/03/1992 il Corriere della Sera poteva così titolare: «Sulle nomine un ritorno al passato - Ripescati il dc Brambilla all'Amsa e il socialista Manzi alla Sea», il 21/03/1992 il Corriere era uscito con un titolo molto più duro: «Nomine spartizione è fatta» riferendosi anche all'Antonino Brambilla.

Senonché questa nomina non gli aveva portato fortuna, infatti doveva quasi subito rassegnare le dimissioni anche perchè veniva condannato per tangenti a 3 anni, con la sospensione della pena, e all'interdizione dei pubblici uffici per 5. Il Corriere della Sera il 09/02/1994 scriveva: «Brambilla e Magliano erano accusati di vari episodi di corruzione che però, secondo la sentenza rientravano in un unico disegno criminoso'. Insomma un reato continuato». Sempre il Corriere della sera il 15/03/94 riportava, a riguardo di un'altra tranche del processo per le tangenti sugli appalti Amsa, le seguenti dichiarazioni di Magliano: «Perchè prima dovevamo dividere i soldi con il presidente psdi Giampiero Polizzi. Mentre con il nuovo consiglio siamo rimasti in due: io e il dc Antonino Brambilla».

Con l'andare del tempo le cose peggiorarono ulteriormente per Antonino Brambilla e il 28/03/94 il Corriere della sera titolava: «Pieve, altri arresti per il golf - In manette Brambilla ex-Amsa». Quella per le tangenti sui piani edilizi di Pieve Emanuele era un'altra inchiesta, famosa perchè portò alla condanna di Salvatore Ligresti e che vide coinvolto anche Paolo Berlusconi che ammise il pagamento di una tangente. E il nostro Antonino Brambilla? Dal Corriere della Sera del 22/02/97 : «Tre anni e sei mesi a Antonio Simone e 3 anni e 3 mesi per il suo braccio destro Antonino Brambilla: fino al 1994 erano considerati i leader regionali del movimento Popolare, espressione politica di Comunione e Liberazione».

Ma non contento, Antonino Brambilla riuscì a finire anche nell'inchiesta per la discarica di Cerro, avendo come coimputato ancora una volta Paolo Berlusconi, questa volta però uscì subito dal processo perchè: «la Procura ha ritenuto di riqualificare le ipotesi non più come peculato ma come abuso d'ufficio. Questo reato, tuttavia, relativo per lo più agli anni 1992-1993, ha termini di prescrizione che sono già scaduti», dal Corriere della sera del 22/05/2001.

Naturalmente questo è il passato e tra reati prescritti, pene sospese, «assoluzioni», passati gli anni di interdizioni ai pubblici uffici è un uomo libero ed è giusto che sia così (noi siamo di quelli che si ostinano a gridare LIBERI TUTTI, fuori dalla galere italiani ed extracomunitari). E siamo sicuri che come offre consulenze sul sito della CdO brianza sulla legge regionale di governo del territorio in qualità anche di coestensore della stessa, dall'alto della sua conoscenza in materia edilizia saprà dare buoni consigli anche all'assessore Attilio Gavazzi.

Ci viene un dubbio però leggendo una lettera che il Brambilla mandò al Corriere della sera il 23/10/1999:

Raccolta della plastica

Sono un ex presidente Amsa (Azienda Municipale Servizi Ambientali di Milano) e spesso mi capita di leggere del ritrovamento di interi capannoni abbandonati colmi di rifiuti di plastica raccolta in modo differenziato. Esistono, infatti, molti tipi di plastica e per riusarla occorrerebbe separarla tipo per tipo, tanto che non c' e' alcun mercato della plastica come bene da riciclare. Sarebbe dunque necessario avere il coraggio di dire ai cittadini che ha senso raccogliere in modo differenziato solo quel che, effettivamente, si puo' riusare (carta, vetro, metalli). Ma la plastica no. L' unico modo, quindi, per smaltirla e', e resta, la termodistruzione. Antonino Brambilla, Milano

Non è che con questa fissa della termodistruzione l'Antonino Brambilla consigli al Gavazzi di costruire un inceneritore a Seregno, riuscendo la giunta Mariani a fare quello che alla Bovolato in altri anni non era riuscito? Magari cogliendo l'occasione di un Massimo Ponzoni, assessore regionale e leader di Comunione e Liberazione in Brianza, che siede nel consiglio di amministrazione di Brianza Energia Ambiente, quella dell'inceneritore di Desio.

Ma questo è un cattivo pensiero e come si dice a pensar male si fa peccato ed è inoltre ingiusto nei confronti di uomini così pii e timorosi di dio.

la redazione di infonodo

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ARTICOLO DA “L’ESAGONO” del 7 novembre 2005

L'assessore di Forza Italia affida una consulenza allo studio legale «Borasi e Pisoni», difensore di Borrelli. Tra i soci anche Antonino Brambilla capogruppo azzurro a Carate

L'avvocato del diavolo. Potremmo titolare così. Però questa volta Al Pacino c'entra poco o nulla. Toghe ed aule di tribunali invece sì. E la faccenda, inutile negarlo, è a dir poco curiosa. E un po' bisogna andare indietro negli anni. Agli anni dove finì la «prima Repubblica». Mani pulite, toghe rosse, Tangentopoli. Erano gli anni dove i giudici di Milano erano il diavolo. La bollatura arrivò da Silvio Berlusconi. Il bersaglio, Saverio Borrelli, Gherardo Colombo, Antonio Di Pietro e, più in generale, tutto il pool che in quel tempo contribuì a far diventare il Palazzo di Giustizia di Milano come un angolo familiare di casa nostra con gli imperdibili collegamenti di Emilio Fede ed il suo Tg ed un Paolo Brosio ancora in versione giornalistica, «impallato» quotidianamente da un tram diventato fedele compagno d'avventura. Ora, quello che sotto la Madonnina era il diavolo, a Seregno, a poco più di 20 km di distanza diventa l'acquasanta. Ed è proprio Forza Italia, allora pronta a lanciare fulmini e saette, oggi mettersi nelle mani dello studio legale «Borasi-Pisoni», tra i più noti in Italia in campo ambientalista e amministrativo. Tanto per intenderci, Borasi, impegnato nelle più importanti battaglie legali di Legambiente e Pisoni già difensore di Saverio Borreli. Dai piani alti del Palazzo municipale, è stato conferito allo studio associato dei due avvocati milanesi l'incarico di consulenza e assistenza stragiudiziale in materia urbanistica ed edilizia fino al 31 dicembre. Un incarico di 6 mesi che costerà alle casse comunali 6000 euro, in una materia tra le più delicate nei programmi di un'amministrazione cittadina. E in questo scenario ecco emergere un'altra vecchia conoscenza proprio di quegli anni, Antonino Brambilla, già presidente dell'Amsa e coinvolto tra il '92 e il '97 nella bufera di Tangentopoli anche in relazione ai piani edilizi di Pieve Emanuele e della discarica di Cerro. La consulenza deliberata dalla Giunta, non era prevista nelle due precedenti Amministrazioni Perego. E proprio da quella che nel frattempo è diventata opposizione ci si attende bagarre già da domani in Consiglio comunale. Per ora la questione è venuta fuori sulle pagine web di Infonodo, ma secondo indiscrezioni il Centrosinistra alzerà la voce in maniera più esplicita. Per la serie il diavolo fa i coperchi e al pentola di ribollire pericolosamente....

Luigi Costanzo

Giuseppina Minotti
(capogruppo del PRC)
Seregno, 8 novembre 2005
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)