Interpellanza a risposta scritta avente per oggetto:

Presepe senza se e senza ma? Per la parte di Erode c’è già la coda …

Egr. Signor Sindaco,

a seguito della inaugurazione della mostra sul Presepe, evento di per sé in tema, lei ha deciso di caricare l’iniziativa di toni niente affatto condivisibili forse ad imitazione di quanto a suo tempo (correva l’anno 1999) già fece il suo predecessore in una simile occasione.

Comportamento che anche allora ritenevo inopportuno Perché (cito):

Concludevo osservando che:”Voglio dunque sperare che si sia trattato solo di un deprecabile, anche se grave, infortunio e chiedo perciò all'Amministrazione se nel futuro intenderà assumere un atteggiamento più laico e rispettoso delle diverse opzioni religiose e non-religiose”.

In questa occasione lei, signor sindaco, non si limita a frasi di circostanza ma pretende di dare indicazioni operative, che nemmeno il Prevosto di Seregno farebbe, del tipo: “Si faccia il presepe, senza se e senza ma, in tutte le scuole di ogni ordine e grado della nostra Città e in tutte le famiglie” o di riassumere la complessità della società, e dunque anche di Seregno, con affermazioni del tipo: “Quello del presepe non è solo un simbolo, ma un vero e proprio valore che identifica la nostra Città e la nostra cultura e contribuisce a riaffermare, anche nella dimensione della festa, gli aspetti fondanti della nostra identità che è e resta cristiana”.

Lei inoltre afferma che “il presepe è simbolo di amore e vita”. Non è per essere cattiva ma pare che lei non abbia ben chiaro il significato dei termini che usa Perché lei è iscritto allo stesso partito di personaggi quali Borghezio, Calderoli, Tosi ed oggi di Bettio (secondo il quale:”Sarebbe giusto far capire agli immigrati come ci si comporta usando gli stessi metodi dei nazisti”) non usi di certo a parole come “amore” e “vita”. Immagino che se fossimo ai tempi di Erode il Presepe (quello di 2000 anni fa, quello vero) proporrebbero di sgomberarlo con le ruspe alla pari dei campi nomadi e delle baraccopoli.

Ma, si sa, finché si parla di “simboli” e di “valori astratti” si può anche largheggiare con le “buone parole” purché a queste non seguano poi azioni coerenti.

Gradirei che lei, signor sindaco, provasse a controdedurre quanto scritto.

Distinti saluti

Giuseppina Minotti
(capogruppo del PRC)
Seregno, 4 dicembre 2007
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)