Interpellanza a risposta scritta avente per oggetto:

Casa dell'acqua: pubblica o privatizzata?

Signor sindaco,

dopo diversi anni dalle richieste del nostro gruppo consigliare, pare che finalmente verrà realizzata la prima “Casa dell'acqua” a Seregno.

Tale realizzazione, come altre in altri comuni della Brianza, è affidata a Brianzacque.

Naturalmente c'è di che essere contenti di questo.

Sorgono tuttavia diversi dubbi circa il modello gestionale di questa realizzazione che, di fatto, invece di essere pubblica risulterebbe completamente privatizzata come si può evincere dai due documenti che allego.

Il primo è un avviso di indagine di mercato di Brianzacque SRL ed il secondo presenta una serie di osservazioni del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza.

In sostanza non si comprende come Brianzacque, in qualità di erogatore, possa decidere autonomamente le modalità degli investimenti e addirittura stabilire la natura delle concessioni, senza che i gestori del patrimonio programmino gli investimenti e si assicurino del mantenimento in house. A questo punto c'è il fondato sospetto che si voglia in questo modo iniziare a spezzettare il servizio idrico a cominciare dalle parti più qualificanti.

Chiedo pertanto che l'Amministrazione chiarisca le sue intenzioni anche alla luce della documentazione allegata.

Giuseppina Minotti
(capogruppo della FdS)
Seregno, 6 settembre 2012
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)

(Allegato 1)

Affidamento in concessione della fornitura e gestione di case dell'acqua

Indagine di mercato

BRIANZACQUE SRL

Avviso di indagine di mercato per la manifestazione di interesse per l'individuazione delle ditte da invitare alla procedura per “l'affidamento in concessione della fornitura e gestione di case dell'acqua”

Brianzacque Srl, soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato nell'ATO di Monza-Brianza, rende noto che intende espletare un'indagine di mercato nel rispetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità al fine di raccogliere manifestazioni di interesse di operatori economici, ove esistenti, per la partecipazione alla procedura per “l'affidamento in concessione della fornitura e gestione di case dell'acqua” ai sensi degli artt. 30 del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e s.m.i.

Brianzacque Srl si riserva la facoltà di individuare, secondo le modalità indicate nel presente Avviso, i soggetti idonei, in numero non inferiore a cinque, ai quali sarà richiesto, con Lettera d'Invito, di presentare offerta.

  1. 1.Oggetto della concessione: Brianzacque Srl intende affidare in concessione la fornitura e la gestione di case dell'acqua. Si segnala che le aree sulle quali saranno installate le case dell'acqua, di proprietà delle singole amministrazioni comunali verranno messe a disposizione del concessionario da parte di Brianzacque Srl e/o Amministrazioni locali, mediante un contratto di sub-comodato gratuito.Si segnala che le case dell'acqua resteranno di proprietà del concessionario sino alla scadenza, naturale o anticipata della concessione.
  2. Valore della concessione: Tutti gli oneri derivanti dalla fornitura e dalla gestione delle case dell'acqua saranno a carico del concessionario che remunererà il proprio investimento attraverso il pagamento diretto da parte dell'utenza di una somma di denaro non superiore ad Euro 5 cent. Per litro d'acqua.
  3. Durata della concessione: La durata della concessione è prevista in anni 20.
  4. Procedura: Alla procedura verranno invitate almeno 5 operatori economici, se esistenti, tra quelli che avranno presentato manifestazione di interesse ed in possesso dei requisiti richiesti.L'affidamento della concessione sarà effettuato secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
  5. Requisiti minimi di partecipazione: Possono presentare manifestazione di interesse gli operatori economici in possesso dei necessari requisiti di ordine generale cui all'art. 38, del D. Lgs. N. 163/2006 e di qualificazione economico-finanziaria e tecnica-professionale di cui agli artt. 41 e 42 del medesimo D. Lgs. N. 163/2006, ritenuti applicabili alla presente procedura.Per la dimostrazione dei requisiti di capacità economica-finanziaria, ai sensi dell'art. 41, del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e s.m.i., l'operatore economico dovrà dichiarare ai sensi e per gli effetti del D.P.R. n. 445/2000:

Per la dimostrazione dei requisiti di capacità tecnica-professionale, ai sensi dell'art. 42, del Decreto Legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e s.m.i., l'operatore economico dovrà dichiarare ai sensi e per gli effetti del D.P.R. n. 445/2000:

  1. Termini e modalità di partecipazione: La manifestazione d'interesse per la partecipazione alla procedura, dovrà pervenire a Brianzacque Srl - Ufficio Protocollo – Viale Fermi n. 105 – 20900 MONZA, entro e non oltre le ore 12.00 del giorno 20 Settembre 2012, pena la non ammissione alla procedura, in busta chiusa e sigillata,  con l'indicazione del mittente e recante all'esterno la seguente dicitura: “Indagine di mercato per l'affidamento in concessione della fornitura e gestione di case dell'acqua”.Nella suddetta busta dovrà essere inserita esclusivamente la manifestazione di interesse, redatta preferibilmente utilizzando il modello A allegato al presente avviso e dovrà contenere, in ogni caso, le informazioni ivi previste.

Agli operatori economici interessati è fatto divieto assoluto di indicare nella manifestazione di interesse, sotto qualsiasi forma, elementi di carattere economico.

L'esito della presente indagine di mercato verrà pubblicata sul sito di Brianzacque – www.brianzacque.it.

Con il presente Avviso non è indetta alcuna procedura di affidamento concorsuale o paraconcorsuale e non sono previste graduatorie di merito o attribuzione di punteggio.

La presente indagine è finalizzata all'individuazione di operatori economici da invitare ai sensi dell'art. 30, comma 3, del D. Lgs. N. 163/2006 e dunque la manifestazione di interesse da parte di operatori economici non determina l'instaurazione di posizioni giuridiche od obblighi negoziali e non vincola in alcun modo Brianzacque Srl che sarà libera di avviare altre procedure e/o di sospendere, modificare o annullare, in tutto o in parte, la presente indagine di mercato con atto motivato.

Monza, 7 agosto 2012                                        Il Direttore Generale

Dott. Saverio Maria Bratta

(Allegato 2)

Spett.le

Brianzacque srl

e. p. c. Ufficio d'Ambito di MB

e. p. c. Comuni  ATO MB

e. p. c. RSU Brianzacque/Alsi

e. p. c. Signor Prefetto di MB

e. p.c . Lavoratori del settore/Utenti

OGGETTO: “La casta delle case... dell'Acqua”

Leggiamo dal sito di Brianzacque della pubblicazione di una gara esplorativa “Affidamento in concessione della fornitura e gestione di case dell'acqua”. Ci sembra una gara da “aggiustare” come per gli affidamenti pseudo-in house o  senza gara già sperimentati per esempio con con Idra Fanghi srl o Costruzion.e srl da parte del socio di maggioranza relativa Idra Patrimonio spa.

Avremmo apprezzato l'indicativo valore della gara (non è stato fatto un minimo di analisi tecnico – economica?) e la pubblicazione in periodi non feriali. Insomma il citato articolo 30 del Codice degli appalti non è che dice “fate le gare sommariamente”, ma richiama i principi di “trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalità...”.

Per essere più chiari, aggiungiamo un ulteriore elemento su cui riflettere:

Il citato art. 30 del Codice degli appalti risale al 2006, nel frattempo è accaduto un “terremoto” giuridico istituzionale (referendum del 2011, sentenza della corte costituzionale N°199 del 20 luglio 2012) che ribadisce il concetto di acqua pubblica e quindi il divieto di ogni forma di privatizzazione, globale o parziale del Ciclo Idrico Integrato.

Insomma la gara appare non adeguatamente motivata, priva di adeguata istruttoria e di elementi da permettere una adeguata valutazione al potenziale offerente oltre ad altre essere in contrasto con altre norme di legge come quelle sulla natura pubblica e priva di remunerazione della gestione dell'acqua. Qualcuno ha in mente di fare concorrenza alla Nestlè? Si tratta di un altro regime giuridico.

Diciamo che dal   punto di vista economico queste case possono erogare (ragionamento per difetto), 2.500 litri di acqua al giorno che per 5 centesimi significa circa 125 € al dì e quindi circa 45.000 l'anno. I costi sono quello dell'acqua (1 € per 1.000 litri considerando anche la quota di depurazione e fognatura e 0,50 Cent se si considera solo il costo dell'acqua), dell'ammortamento della struttura, del personale per la manutenzione  (pulizia, sanificazione) e di integrazione dell'anidride carbonica per coloro che amano l'acqua con le bollicine.

Ammettendo che anche solo la metà prenda acqua con le bollicine e si faccia pagare solo questa 0,05 Cent al litro, è comunque un business interessante. Con la differenza tra il costo del personale 2011 e 2010 della Idra Patrimonio Spa di cui attendiamo risposte circa la sua attribuibilità all'attuale Presidente di Brianzacque srl si possono fare una casetta dell'acqua per ogni comune di Brianzacque. In 20 anni per 30 casette si parla di quasi 30.000.000 € di ricavi. Con un tasso di rendimento dell'investimento che abbiamo calcolato in almeno il 10 / 15 %. E pensare che la giacenza di denaro in cassa di Brianzacque è stata remunerata a meno dell'uno per cento.

Questi dati, ripetiamo, per difetto, in quando la Brianza è costituita da 58 comuni alcuni dei quali molto grandi e quindi il fabbisogno delle case dell'acqua è da quintuplicare per fornire un servizio adeguato ai cittadini; vi lasciamo immaginare il grande giro d'affari che si innescherebbe intorno alle case dell'acqua.

Pare evidente che tutto ciò necessiti di adeguata motivazione e pubblicità per verificare il corretto esercizio dell'azione amministrativa, visto che i precedenti non sono particolarmente rassicuranti.  

Assolutamente da contestare il merito e il metodo con il quale si affronta l'argomento delle Case dell'Acqua che rappresentano il punto di contatto e d'immagine con l'utenza e uno straordinario strumento di educazione ecologica ed ambientale. Respingiamo pertanto l'operazione che tende a cedere per 20 anni al privato la costruzione (e quindi la proprietà) e la gestione delle Case (conosciute anche come fontane dell'acqua) con comodato gratuito dell'area e trattenimento del ricavo da parte del concessionario, con un prezzo massimo di 5 centesimi al litro.

Si intravedono solo rischi per l'Ente locale e la Brianzacque e vantaggi per il privato che costruisce su di un suolo in “sub-comodato gratuito” per 20 anni. Praticamente un diritto di obbligazione trasformato in diritto reale. Solitamente poi la PA non concede a titolo gratuito ma al limite ad un prezzo simbolico (non provateci perché denunciamo alla Corte dei Conti il tutto) e poi non sono chiari gli aspetti circa l'accatastamento, i permessi a edificare (su area demaniale a standard?) ecc...

Il tasso di rendimento (economico e sociale) di queste strutture se gestite in modo professionale è veramente elevato. Per esempio applicando sul tetto i pannelli solari, oppure utilizzando come punto di informativo per la smart cities (le città intelligenti del futuro) ove pubblicizzare e rendere disponibili servizi come la condivisione dell'auto e delle bici, la videosorveglianza o un moderno totem per i trasporti collettivi, oltre che ripetitore Wi-fi ecc...

Certo che potranno essere proposte anche altre soluzioni come la distribuzione del latte, del pane, medicinali, profilattici, alcolici  e sigarette....insomma una sorta di suq o mercato che sicuramente sarà in linea con il pensiero di una Casta dedita allo sperpero e non alla tutela dell'ambiente e al risparmio delle risorse.

Quindi si ribadisce la contrarietà al progetto, e a voler mantenere le case dell'acqua pubbliche nella proprietà e nell'erogazione del servizio.  Queste strutture devono essere il biglietto da visita di un sistema teso a sensibilizzare su di un uso responsabile e sostenibile delle risorse ambientali in ottica di conservazione e non di spreco.

Se proprio vuole essere fatta una gara potrà essere fatta per la mera gestione del servizio e cioè per la pulizia e carica del CO2. Ma anche su questo preferiremmo non venisse affidato ad un privato il servizio, ma ad associazioni ONLUS o a Cooperative di lavoro di disabili, disoccupati, o svantaggiati.

Ma la cosa più seria da fare, sarebbe nella direzione della gestione diretta con le proprie maestranze altrimenti, risulterebbe l'ennesiama esternalizzazione atta a svuotare praticamente  le aziende pubbliche che dovrebbero erogare il Bene Comune Acqua.

Insomma vorremmo che le fontane dell'acqua fossero la massima sintesi tra la tutela dei beni comuni e la solidarietà verso i tanti svantaggiati ben lontani dai privilegi che la Casta si concede con le nostre risorse.

Pare invece si voglia in questo modo smentire il risultato del referendum e assecondare quel Far West odioso e sfacciatamente miliardario (per gli irrisori canoni di concessione) delle acque minerali che con tutta la nostra forza combattiamo.

Sarebbe meglio che gli amministratori si ispirassero maggiormente alle azioni di Madre Teresa di Calcutta e non a quelle di Putin e degli altri oligarchi, nazionali e internazionali.

Rimaniamo comunque in attesa di ricevere dall'Amministrazione aggiudicante maggiori dettagli tecnici sull'operazione quali il computo metrico e analisi economica di fattibilità, chiarimenti circa il regime giuridico da applicare alla concessione, il regime autorizzatorio di edificazione e commerciale, il contratto tipo che verrà stipulato con i diritti e gli obblighi delle parti e le responsabilità anche in capo al rispetto della normativa.

Si invita a dare risposta alla richiesta mediante pubblicazione sul sito al fine di garantire pubblicità e parità di informazioni agli offerenti.

Infine ci domandiamo, in cosa consiste il ruolo delle Patrimoniali, se l'erogatore con tanta determinazione e “autonomia”, si appresta a indire affidamenti di questo tipo: oggi le case dell'acqua, domani i depuratori, magari dopodomani anche i pozzi, anzichè  esercitare il ruolo che gli spetta per norma?! Ovvero il controllo e la programmazione degli investimenti sul patrimonio del SII.

Monza, 1 settembre 2012                        Il Comitato Beni Comuni Monza e Brianza