Proposta di mozione avente per oggetto:
Province: No allo scioglimento per decreto delle rappresentanze provinciali elette
dal popolo.
Il Consiglio Comunale di Seregno
Premesso
- Che il decreto legge “Salva Italia”, e gli emendamenti governativi proposti alla
data di oggi, contiene, insieme agli altri punti di attacco alla democrazia ed alle condizioni
di vita dei soggetti più deboli, una norma di chiaro segno anticostituzionale: lo scioglimento
dei consigli provinciali - con la conseguente decadenza di consiglieri ed assessori - a partire
dal 30 aprile 2013 e la loro trasformazione in enti di secondo livello, eletti dai consigli comunali
del territorio provinciale, con semplice funzione di “indirizzo politico delle attività dei
Comuni”.
- Che entro la data del 31 dicembre 2012 le Regioni dovrebbero legiferare sul sistema elettorale
attraverso il quale i municipi dovranno nominare i propri rappresentanti nei consigli provinciali
quindi non eletti democraticamente ma nominati di secondo livello che comunque non potranno superare
i 10 componenti e saranno coordinati dal presidente eletto, a quanto sembra, dai 10 consiglieri
e senza nessuna giunta.
- Che nel caso le Regioni non legiferassero scatterebbero i poteri sostitutivi dello Stato. Questo
però è in contrasto con il testo unico sull'ordinamento degli Enti Locali (dlgs
267/2000 e successive modificazioni), che prevede dettagliatamente i casi di scioglimento dei consigli
provinciali.
Considerato
- Che questa tendenza ad abbassare il livello di partecipazione e di democrazia è una costante
di questi ultimi vent'anni che hanno visto l'introduzione di modifiche legislative
atte a consolidare il bipolarismo e ad impedire che le minoranze ottengano una presenza istituzionale
attraverso mostruosità giuridiche come i premi di maggioranza assieme alle soglie di sbarramento.
- Che ora si introduce l'aggravante di abolire di fatto i luoghi costituzionali della rappresentanza
cominciando dalle province ed. in nome di una battaglia sacrosanta contro i costi impropri della
politica, si tenta di azzerare una risorsa della democrazia, sancendo un pericoloso precedente
con lattacco al sistema di elezione democratica degli Enti Locali e con il centralizzare tutti
i poteri nei Presidenti.
- Che anche l'assemblea dell'UPI (Unione delle Province d'Italia), tenutasi il
6 dicembre, ha evidenziato incongruenze e contraddizioni del testo provvisorio in circolazione,
oltre a denunciarne la gravità istituzionale chiedendo di “stralciare le norme manifestamente
incostituzionali sulle Province, che costituiscono una lesione del principio democratico”.
- Che, in quanto ai costi della politica, le Province hanno per il 96% del loro bilancio spese
obbligate, che anche se venissero rimosse dovrebbero essere comunque sostenute da altri enti (strade,
edilizia scolastica, assetto del territorio, formazione occupazionale, centri per l'impiego, politiche
culturali, ecc.). I consiglieri provinciali prendono un gettone di presenza, spesso misero, solo
se vanno in consiglio o in commissione.
- Che le Province non sono un organo di governo inutile ma hanno un futuro, ancor più delle
Regioni, come ente territoriale di governo dellarea vasta (per permettere un livello di coordinamento
dei 5.740 Comuni italiani inferiori ai 5.000 abitanti, che rappresentano una caratteristica peculiare
ed una ricchezza dell'Italia), con un ruolo importante per la programmazione del territorio,
della salvaguardia dellambiente e dei beni comuni, del trasporto pubblico e della scuola e possibile
protagonista di processi di sviluppo partecipativi ed ecocompatibili. In questi mesi, infatti,
molti Comuni e Province hanno svolto un ruolo importante, più del governo, nel sostegno
ai soggetti espulsi dal processo produttivo e a salvaguardia dei soggetti più deboli.
Delibera
- Di chiedere che dal decreto Salva Italia vengano stralciate le norme ordinamentali riguardanti
gli Enti Locali in quanto incostituzionali.
- Di riprendere il dibattito in Parlamento sulla “carta delle autonomieal fine di riordinare
del ruolo delle autonomie locali finalizzato sia all'eliminazione di sprechi e duplicazioni
che alla definizione dei compiti necessari per garantire ai cittadini diritti e servizi essenziali.
- Di contrastare con opportune iniziative la campagna mediatica sull'inutilità e sui
costi della rappresentanza democratica istituzionale.
Giuseppina Minotti (Capogruppo della FdS)
Seregno, 13 dicembre 2011
Consiglio Comunale di Seregno
(prov. Monza e Brianza - Italia)