Contro l’attacco NATO alla Jugoslavia:

fermiamo la guerra

Il Consiglio Comunale di Seregno posto di fronte

considerato:

Impegna il Sindaco e la Giunta

A inviare al governo italiano una richiesta di immediata sospensione di qualsiasi azione di guerra nei confronti della Jugoslavia e l’avvio immediato di consultazioni diplomatiche che abbiano come capisaldi il ripristino dell’autonomia del Kosovo, il rifiuto della sua spartizione su base etnica come tragicamente avvenuto in Bosnia, il rifiuto della sua secessione, il ritorno della popolazione di etnia albanese (cioè la proposta del principale rappresentante di etnia albanese del Kosovo: Rugova). Queste trattative devono avere come referente l’ONU ed una probabilmente necessaria forza di interposizione dovrà essere composta da personale ONU non proveniente dai paesi che si sono resi responsabili di questi attacchi.

A non aderire all’operazione Arcobaleno poiché un governo che uccide con azioni di guerra non può moralmente assolversi con azioni di carità peraltro assolutamente sproporzionate (125 miliardi al giorno costano i bombardamenti in sole armi, molto di più in distruzioni, solo 17 miliardi in tutto per l’operazione Arcobaleno…)

Ad inviare aiuti finanziari e logistici agli abitanti (albanesi, serbi, rom, montenegrini, turchi, …) del Kosovo solo attraverso organizzazioni umanitarie indipendenti come il Consorzio Italiano di Solidarietà (ICS) od altre.

Giuseppina Minotti

 (capogruppo PRC)

Seregno, 13 aprile 1999