Il Consiglio Comunale di Seregno
L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro (articolo 1 della Costituzione) e che riconosce a tutti i cittadini tale diritto (articolo 4).
Il lavoro è un diritto per ogni cittadino e che da esso ne deriva la qualità della vita e della propria famiglia
In quest’ultimo periodo assistiamo ad un attacco sistematico senza eguali sferrato da Confindustria e dalla Fiat ai diritti fondamentali dei lavoratori, palesato e concretizzato con il licenziamento dei tre lavoratori dello stabilimento di Melfi, ai quali malgrado la sentenza di reintegro del tribunale è stato negato il diritto al lavoro e la dignità umana.
Le dichiarazioni di Marchionne “che è il mercato a decidere quale sia il livello dei diritti e di dignità che l’impresa può accettare, e quindi che il lavoro per esistere deve stare nel mercato con l’impresa” e del ministro Tremonti che rinforza dichiarando “una certa qualità di diritti e di regole non possiamo più permettercele in questo scenario globale” il quale definisce un “lusso” la legge 626 a tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Il contratto separato firmato da FIM-CISL e UILM-UIL è un accordo a ribasso sulla pelle dei lavoratori e sancisce ancora una volta che i costi della crisi vengono scaricati sui salari, sui posti di lavoro e sulla qualità della vita dei lavoratori.
Tale accordo poiché si basa su una piattaforma mai validata dai lavoratori ma solo da FIM E UILM, nonostante essi nello scenario metalmeccanico rappresentino solo una minoranza dei lavoratori, e quindi tutto ciò sfocia in un accordo illegittimo.
La firma di tale accordo ha comportato l’annullamento del Contratto Nazionale dei Metalmeccanici con ben due anni di anticipo rispetto alla scadenza, e che tale accordo aveva superato il democratico vaglio del referendum di tutti i lavoratori della categoria nell’anno 2008, riportando la classe operaia in dietro di almeno due anni.