Al Presidente del Consiglio Comunale

Proposta di ordine del giorno urgente avente per oggetto:

Revocare la delibera sul Buono scuola regionale
estendere gli interventi sul diritto allo studio

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SEREGNO

PREMESSO CHE

  1. L’ART. 4 COMMA 121, LETTERA E, DELLA LEGGE REGIONALE DELLA Lombardia 1/2000, istituisce il buono scuola, configurandolo come forma di rimborso, totale o parziale, delle spese effettivamente sostenute dalle famiglie di studenti di scuole statali e non statali, da proporzionare al reddito, alle disagiate condizioni economiche, al numero dei componenti del nucleo medesimo;
  2. In data 27.07.2000, il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato la deliberazione n. VII/00/18, con la quale vengono definiti gli indirizzi e i criteri per l’erogazione del buono scuola.

CONSIDERATO CHE

  1. Tale deliberazione, di natura amministrativa, anziché eseguire la norma regionale di riferimento, di fatto la smentisce, poiché disattende completamente i due criteri fondamentali indicati dal legislatore regionale ossia, il criterio, secondo il quale il buono scuola deve essere una forma di rimborso proporzionata all’effettivo stato di bisogno delle famiglie ("i buoni scuola dovranno essere rapportati al reddito e alle disagiate condizioni economiche", recita testualmente la norma), ed il criterio, secondo il quale il buono scuola deve essere rapportato non all’entità di alcune spese, bensì, "all’entità delle spese gravanti complessivamente sul nucleo medesimo";
  2. Nella fase esecutiva della legge regionale, il Consiglio non poteva arbitrariamente omettere di proporzionare il buono scuola al reddito familiare;
  3. Tantomeno l’organo consigliare poteva, in questa fase, limitare arbitrariamente, contro la volontà esplicita del legislatore, la copertura del buono scuola, alle voci di cui sopra, escludendo rimborsi per libri di testo, mense, trasporti (spese che pure gravano complessivamente sul bilancio familiare);
  4. Il risultato finale di questi stravolgimenti è di escludere da ogni forma di rimborso le famiglie degli studenti delle scuole statali, visto che le tasse di iscrizione presso le scuole pubbliche (unica voce rimborsabile sulla base dei criteri surrettiziamente introdotti) sono inferiore alle 400.000 lire all’anno.
  5. Anche la famiglia che sceglie la scuola non statale è rimborsata non in proporzione al proprio reddito, ma sulla base dell’entità della retta pagata, talché il buono scuola, così arbitrariamente stravolto, determina una disparità di trattamento non solo a danno delle famiglie degli allievi delle scuole statali, ma anche tra le stesse famiglie degli allievi delle scuole non statali;
  6. Tale materia rientra nella competenza legislativa ed amministrativa regionale, nell’ambito delle leggi quadro e degli indirizzi nazionali, in base al disposto di cui agli artt. 117 e 118 della Costituzione, e , già a far tempo dal DPR 616/77, è decentrata, nella sua fase gestionale, sugli Enti Locali;
  7. L’art. 139 del decreto legislativo 112/98, nel quadro dei trasferimenti di funzioni statali dallo Stato alle Regioni e agli Enti Locali, ha ulteriormente responsabilizzato il ruolo dei Comuni nella materia del diritto allo studio, assegnando delicate funzioni in materia di lotta all’abbandono scolastico;
  8. Le recenti riforme nazionali in materia di istruzione rendono ancora più impegnativi i compiti dei Comuni in relazione alla gestione dei servizi di assistenza scolastica, visto l’innalzamento dell’età dell’obbligo scolastico a 15 anni e dell’obbligo formativo a 18;
  9. Pur mancando allo stato attuale delle delibere e delle variazioni di bilancio finora approvate dal Consiglio una copertura finanziaria certa e definiti del buono scuola; l’apparato di comunicazione del Presidente della Giunta regionale ha comunque diffuso la notizia, per la quale verranno stanziati 95 miliardi, a copertura del buono scuola per l’anno scolastico 2000/2001;
  10. Per i servizi di diritto alo studio/assistenza scolastica di circa 1 milione di studenti e di famiglie, la Regione Lombardia ha stanziato solo 12 miliardi all’anno scolastico 1999/2000, mentre verosimilmente quasi 100 miliardi (ossia dieci volte tanto) verranno * destinati (per un massimo di 2 milioni a figlio) soltanto a beneficio di 65.000 famiglie, la maggior parte delle quali abbienti, che fanno la scelta della scuola non statale, non potendosi di fatto aggiungere altre famiglie.
  11. In conseguenza della scarsità delle risorse che la Regione Lombardia mette a disposizione dei Comuni sulla voce diritto allo studio, diventa sempre più difficile per le amministrazioni locali garantire efficacemente sul territorio, a tariffe accettabili per le famiglie, i servizi di assistenza scolastica; inoltre questo dato materiale non può rendere in concreto improduttiva l’azione di contrasto al precoce abbandono scolastico e al disagio sociale;
  12. Per tutte queste ragioni, il provvedimento sul buono scuola, della Regione Lombardia, oltre a diventare discriminatorio, determina una impropria forma di centralismo regionale sul diritto allo studio, sotto il profilo della gestione delle risorse, in violazione delle prerogative e delle necessita degli Enti Locali,

TANTO PREMESSO E CONSIDERATO

Impegna il sindaco e la Giunta, anche attraverso l’ANCI ad aprire un confronto istituzionale con la Regione Lombardia per chiedere:

  1. che i 95 miliardi, annunciati ufficialmente dall’apparato di comunicazione del Presidente Formigoni a copertura del buono scuola, siano estesi, nella prossima legge finanziaria regionale, alle famiglie degli studenti delle scuole statali e non statali, nell’ambito della materia del diritto allo studio/assistenza scolastica, con un contestuale consistente aumento dei trasferimenti delle relative risorse agli Enti Locali;
  2. che venga revocata e/o modificata la delibera di indirizzo sui buoni scuola, in modo tale che l’erogazione di quest misura avvenga secondo i parametri indicati dall’art. 4, comma 121, lettera e, della legge 1/2000.
  3. che in particolare, sia ripristinato il criterio che tenga presente il reddito e quindi scaglioni i contributi erogati.
  4. che sia rivista la materia legislativa regionale sul diritto allo studio attraverso un testo unico di riordino in coerenza e ad integrazione della legge nazionale 448/99 sulla gratuità dei libri scolastici e 62/2000 sulla parità scolastica.

Giuseppina Minotti

(capogruppo del PRC)

Seregno, 7 novembre 2000