Premesso
- Che lart. 8 del T.U.E.L. prescrive che i comuni valorizzino le libere forme associative
e promuovano organismi di partecipazione dei cittadini allAmministrazione locale;
- Che il comune di Seregno ha già aderito a numerose iniziative di carattere nazionale e internazionale,
che avevano le finalità della pace, della partecipazione dei popoli, contro lo sfruttamento dei
bambini, della solidarietà e della cooperazione internazionale, ma anche per linterscambio
tra diverse culture e per la conoscenza di nuove etnie e religioni.
- Che sono numerosissime le organizzazioni ialiane che hanno aderito a questa iniziativa tra cui
:
- Donne in nero
-
Consiglio Comunale - Comune di Roma
-
CGIL Nazionale
-
ARCI nazionale
-
ATTAC italia
-
Coordinamento Giuristi democratici
-
FIOM
- Che nella Conferenza mondiale delle Nazioni Unite su "Ambiente e sviluppo" svoltasi
a Rio de Janeiro nel 1992 il Governo italiano ha sottoscritto lAgenda 21, documento programmatico
teso ad orientare le politiche dei diversi paesi aderenti verso lo " sviluppo sostenibile";
- Che a livello europeo è stata stilata la carta delle Città Europee (Carta di Aalborg) per uno
sviluppo urbano sostenibile realizzabile solo con un ampio coinvolgimento della società civile;
- Che le attività di partecipazione succitate sono tese a ridurre le aree di conflitto urbano, ad
eliminare i fenomeni di esclusione sociale , a consolidare i valori comunitari e i vincoli di solidarietà
tra i cittadini;
Considerato inoltre
- Che nel corso del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre ( Brasile ) convocato il 27 gennaio 2001
è stato costituito il Forum delle Autorità Locali per linclusione sociale;
- Che tale Forum ha approvato una carta programmatica ( la Carta di Porto Alegre;
- Che il processo di globalizzazione impone agli enti locali un nuovo livello di coordinamento e
di interscambio di esperienze in grado di rafforzare e valorizzare i diritti di cittadinanza ed
il ruolo delle città intese come spazio democratico in cui si esercita la partecipazione popolare
e la lotta alla povertà ed alle disuguaglianze sociali, oltre che la lotta ad ogni discriminazione
nei confronti delle minoranze politiche, etniche e religiose;
- Che il Forum delle Autorità Locali per linclusione sociale rappresenta un luogo utile per
la costruzione di un movimento mondiale delle municipalità e delle autonomie anche al fine di arrivare
ad una nuova dichiarazione universale dei diritti e doveri di cittadinanza;
- Che, come evidenziato dalla Cart di Porto Alegre le città costituiscono un luogo decisivo per
promuovere e consolidare processi di democrazia partecipativa o di controllo pubblico sullo Stato,
rappresentando uno spazio fondamentale per ricreare la speranza di un mondo più giusto ed umano;
SI CHIEDE AL CONSIGLIO COMUNALE
di sottoscrivere la Carta di Porto Alegre che costituisce parte integrante della presente deliberazione
(ALLEGATO) e di darne comunicazione al Sindaco ed alla Municipalità di Porto Alegre.
Giuseppina Minotti
Capogruppo del PRC al Comune di Seregno
Seregno, 16 gennaio 2002
ALLEGATO
CARTA DEL FORUM DELLE AUTORITA LOCALI
( LA CARTA DI PORTO ALEGRE)
I processi di urbanizzazione, generalizzati in tutto il pianeta, non sempre comprendono i diritti
di cittadinanza. Vaste fasce della popolazione vengono escluse e marginalizzate, colpite da uno degli
effetti più perversi delle politiche neoliberiste: la divisione tra gli esclusi dai diritti sociali
e dal proprio processo democratico.
Questi effetti sono più visibili nelle grandi città, che accolgono movimenti di popolazione derivanti
dai disequilibri esistenti tra le zone urbane e quelle rurali. La crescita urbana disordinata costituisce,
però, la principale minaccia per l’ambiente. Questi fenomeni si verificano non solo nelle aree meno
sviluppate, ma con particolare forza anche nelle città più sviluppate. E’ all’interno delle città
che troviamo i processi di esclusione più gravi. Ma è proprio qui che ci sono le condizioni migliori
per sviluppare politiche di coesione sociale e di protezione dei diritti e delle libertà di tutta
la cittadinanza.
Durante la Conferenza Istambul II del 1996, sindaci di tutto il mondo hanno riconosciuto la necessità
di riconoscere il ruolo delle autorità locali, democraticamente elette, come titolari e protagoniste
dei destini di ogni città. Queste città devono essere partecipative, socialmente inclusive e con servizi
pubblici accessibili da parte di tutti i cittadini. Hanno anche affermato che le autorità locali devono
essere interlocutori internazionali, attraverso le loro reti, strutture regionali e tematiche e una
organizzazione unificata rappresentativa.
Facciamo nostri questi propositi, così come la Dichiarazione della Conferenza Internazionale di Saint
Denis (Francia), tenutasi nel maggio del 2000, dove si è riconosciuto che le maggiori tensioni e disuguaglianze
si trovano nelle città, ma anche che lì si esprimono nuove aspirazioni sociali e risposte innovative
all’affermazione della qualità della vita e dei diritti sociali.
Il Forum delle Autorità Locali, a Porto Alegre, all’interno del Forum Sociale Mondiale, dove si afferma
che "Un altro mondo è possibile", vuole contribuire a politiche pubbliche che si contrappongano
alle disuguaglianze derivanti dai modelli economici egemonizzati dalla globalizzazione.
In questo modo possiamo affermare che "Un altro mondo è possibile, e comincia nelle città".
Riuniti in questo Forum delle Autorità locali per l’Inclusione Sociale, impegnati nel rafforzamento
e nella valorizzazione della cittadinanza e delle città come spazio democratico, difendiamo e proponiamo
quanto segue:
- Riconosciamo il diritto alla cittadinanza nei nuovi spazi pubblici creati dai processi di urbanizzazione.
Si tratta di socializzare la condizione di cittadino. Creare le condizioni culturali affinchè la
popolazione meno integrata socialmente viva la cittadinanza e abbia accesso all’insieme dei diritti
della stessa.
- Le autorità locali assumono l’impegno di – insieme alla partecipazione diretta e democratica
della propria cittadinanza – promuovere politiche che combattano la crisi abitativa, la precarietà
dei servizi urbani, la povertà che colpisce parti significative della popolazione e i fenomeni di
esclusione sociale e di marginalizzazione che negano i diritti di cittadinanza.
- Ciò comporta una maggiore e più giusta redistribuzione delle risorse pubbliche, una adeguata ripartizione
dei fondi pubblici tra i governi centrali e locali, di modo che le città possano provvedere alle
necessità infrastrutturali e ai servizi pubblici per la propria popolazione.
- Le politiche sociali, necessarie nelle città, sono parte decisiva delle politiche di protezione
dei diritti umani.
- Le autorità locali assumono l’impegno di promuovere e potenziare queste politiche, in particolare
a favore delle persone più penalizzate e vulnerabili.
- Le autorità locali, a partire dalle loro azioni di governo, assumono l’impegno di sviluppare programmi
che tendano alla creazione di lavoro, combattendo la disoccupazione e la precarietà delle condizioni
del lavoro, così come incentivando nuove fonti di occupazione.
- Riconosciamo l’importante ruolo delle città come strumento regolatore della logica implacabile
del mercato. In questa prospettiva, è importante rafforzare e costruire reti cittadine in tutto
il pianeta che permettano alle città di partecipare a programmi di cooperazione decentrata e solidale.
Riconosciamo l’importanza delle relazioni città-campagna, inclusa la lotta per la difesa, protezione
e promozione di politiche agricole e agrarie necessarie allo sviluppo economico e sociale sostenibile
per le stesse città.
- Promuoviamo il riconoscimento del diritto delle città e dei loro governi democratici ad agire
nella vita politica, economica e culturale internazionale. In questa direzione, è importante potenziare
i legami locali e le unioni e collaborazioni dirette tra città.
- Difendiamo il diritto delle città ad avere una propria voce nella partecipazione agli organismi
internazionali. Sarà importante avanzare nella formulazione di una nuova dichiarazione universale
dei diritti e doveri di cittadinanza, che permetta la costruzione di una cultura comune a tutti
i cittadini e a tutte le città.
- Difendiamo la necessità di stretta collaborazione tra enti locali e organizzazioni non governative,
per potenziare iniziative internazionali che rafforzino i diritti di cittadinanza. Uno sviluppo
economico nazionale, che abbia come presupposto l’integrazione sovrana di tutti i paesi nell’economia
mondiale, senza sottomissioni e dipendenze unilaterali, sarà possibile solo se avrà come base azioni
pubbliche e movimenti in difesa della giustizia sociale a partire dalle città.
- Nel contesto della globalizzazione dominata dal capitale finanziario, è importante avanzare nella
discussione di meccanismi di controllo sociale sui flussi finanziari internazionali. Rientra in
questo obiettivo l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie internazionali, i cui
proventi vanno destinati a politiche di lotta alla povertà e per l’inclusione sociale.
Le città rappresentano un importante strumento per combattere i processi di esclusione, per adottare
politiche di inclusione sociale e per dare risposte ai problemi della cittadinanza. Costituiscono
un luogo decisivo per promuovere e consolidare processi di democrazia partecipativa e di controllo
pubblico sullo Stato, generatori di coscienza cittadina solidale. Le città costituiscono uno spazio
fondamentale per ricreare la speranza di un mondo più giusto e umano.