Bilancio 1996

Rifondazione Comunista si astiene su questo bilancio. Già in un'analisi precedente abbiamo evidenziato tre variabili (condizionamenti) che emergono da questo bilancio.

Questi elementi emergono alternativamente e spesso contradditoriamente: cosicché ci sembra che alle buone intenzioni non segua un adeguato supporto anche economico: con quali mezzi, ad esempio, si pensa di combattere l'evasione fiscale, di tutelare l'ambiente, di ricostruire la vita sociale e culturale? Ci sembra che per ottenere risultati in queste direzioni bisogna fare degli investimenti in uomini e mezzi.

Riteniamo in buona sostanza che questo documento abbia per ora approntato solo alcuni dei "contenitori" necessari e, per quanto riguarda i contenuti, alcuni sono ancora da discutere, altri sono ancora da trovare.

Allora da questo documento si parte per lavorare.

Il bilancio non può essere un arrivo, un capolinea, dove tutti scendono e manovra solo il guidatore.

Il bilancio deve essere la partenza, l'inizio di un percorso, nel quale le tappe fondamentali per trovare i contenuti, sono da un lato il lavoro istituzionale (con un ruolo prevalente delle Commissioni) e dall'altro il rapporto con la cittadinanza.

Da oggi è necessario ripartire per prendere in considerazione tutte le proposte e le richieste di cambiamento che in queste serate sono emerse ma sulle quali non si potuto discutere con la serenità necessaria . Il bilancio consuntivo potrà così diventare un contenitore ricco di contenuti. I fatti dimostreranno se gli obiettivi proposti saranno stati realizzati e come e se gli obiettivi che riteniamo mancanti saranno programmati.

Rifondazione Comunista è impegnata qui a Seregno come altrove nella costruzione del Comune sociale. Vale a dire una struttura amministrativa del territorio non aziendalistica ma che sappia coniugare democrazia, solidarietà e valorizzazione dell'ambiente con lo sviluppo delle risorse economiche, sociali e culturali del territorio.

Comune sociale vuol dire saper affermare nei fatti una politica sociale improntata al rispetto della persona consolidando e potenziando i servizi sociali. Comprendiamo che per ottenere questi risultati bisogna contrastare la logica privatistica che attualmente pare essere prevalente e limitante rispetto alle attività dei Comuni (si veda il progressivo strangolamento finanziario degli stessi o la centralizzazione dei livelli decisionali) ma tuttavia è questa la strada da percorrere.

Non è stato facile intervenire in modo costruttivo su un documento di bilancio vecchio nella logica e nella struttura così come è stato praticamente impossibile intervenire nei singoli argomenti posti in discussione.

La nostra astensione riflette dunque una posizione di critica rispetto alla forma ed alla sostanza del bilancio, che riteniamo insoddisfacenti, ma nello stesso tempo non intendiamo manifestare una ostilità pregiudiziale ma solo una sospensione di giudizio relativamente alle effettive intenzioni dell'amministrazione comunale.

Per parte nostra ovviamente cercheremo di portare avanti i punti che hanno caratterizzato la nostra proposta elettorale e che ci pare superfluo ricordare in questa sede.
Giuseppina Minotti
(capogruppo PRC)
1996