La genesi di una creatura letteraria trasportata con successo nel cinema e in televisione

Quella storica questura di Quai des Orfevres

Il 13 febbraio 1903 - nasceva a Liegi Georges Simenon e ... l'ispettore Maigret

Chi negli anni '60 aveva l'età giusta per vedere la televisione "dopo Carosello" non potrà certamente dimenticare gli sceneggiati del commissario Maigret, ispirati ai romanzi gialli di Georges Simenon. Fu quella una serie - iniziata nel 1964 e terminata nel '72, ben otto anni di trasmissioni - che riscosse un grande successo, grazie soprattutto alla pregevole interpretazione che l'attore Gino Cervi fece del personaggio creato dallo scrittore belga. Altrettanto indimenticabile il Maigret recitato dal grande attore francese Jean Gabin negli anni '50 e '60, nei film diretti da Jean Delannoy e da Gillies Grangier.

Seppur in modo poco definito la figura del commissario Maigret fece la sua prima comparsa nelle opere di Simenon nel 1929 in Train de nuit, a cui faranno seguito La jeune fille aux perles, La femme rousse e La maison de l'inquiétude. In realtà i primi tre romanzi non possono essere definiti dei gialli a tutti gli effetti. Sono più dei racconti popolari dove primeggiano storie d'amore, tradimenti, delitti e dove solo nelle ultime pagine prevale il carattere poliziesco e investigativo. Diverso il discorso per quanto riguarda La maison de l'inquiétude, dove lo storico ufficio di Quai des Orfevres, sede della questura, e appunto Maigret sono per la prima volta i veri protagonisti della storia.

All'inizio fu l'editore Fayard a pubblicare nel 1930 il primo lavoro dello scrittore. Lo stesso successe con La jeune fille aux perles, ma l'editore, poco entusiasta, lo propose solo nel 1932 per poi rifiutare il terzo che uscì nel 1929 sul quotidiano Le Journal. Nel 1933 verrà proposto nella collana "Criminels et Policiers" dell'editore Tallandier. Anche La maison de l'inquiétude, venne rifiutata dall'editore Fayard, e fu dunque proposto sul quotidiano L'Oeuvre a partire dal 1° marzo 1930. Venne poi pubblicata nel 1932 dall'editore Tallandier sempre in "Criminels et Policiers". In Italia uscì nel Romanzo Mensile nel gennaio del 1931 con il titolo La casa dell'inquietudine.

Secondo i biografi però il vero commissario Maigret nacque con il romanzo Pietr-le-Letton, pubblicato dall'editore Fayard sul settimanale Ric et Rac dal 19 luglio al 11 ottobre 1930 e riproposto in volume nel maggio del 1931. Fayard, che in un primo momento aveva appunto abbandonato Simenon, diventerà poi l'editore per eccellenza dello scrittore di Liegi. Fino al 1934 altri diciotto romanzi uscirono con questo editore. Con Maigret, il romanziere decise di abbandonare la serie poliziesca per dedicarsi a lavori di maggiore spessore che però non diedero i risultati sperati. Tanto che, dopo alcuni anni, riprese a narrare le appassionanti inchieste del commissario parigino, pubblicate questa volta dal prestigioso editore Gallimard.

Simenon raccontò, in un'intervista rilasciata a Losanna nel 1979 ad un giornale svizzero, la genesi del personaggio che lo ha reso celebre.

«Il mio primo romanzo l'avevo scritto a sedici anni - raccontò lo scrittore - e quando mi ero trasferito a Parigi, tre anni dopo, avevo cominciato a guadagnarmi da vivere facendo racconti e novelle per i giornali popolari. Qualche tempo dopo, mi ero sistemato già benino, ho avuto un incidente con il mio battello, l'Ostrogoth, sul quale facevo, di tanto in tanto, dei viaggi. Insomma, mi sono dovuto fermare tre settimane per le riparazioni a Delfzijl, una cittadina marinara sulla costa settentrionale dell'Olanda. In quei giorni, ho pensato di scrivere un romanzo poliziesco. Ho cercato di immaginare chi avrebbe potuto essere il protagonista e il primo nome che mi è venuto in mente e stato Maigret, il commissario Maigret. E una settimana dopo era già pronta la sua prima storia. L'ho mandata al mio editore, ma ero convinto che non gli piacesse. Infatti, in una lettera gli dicevo: "Non c'è violenza, non ci sono personaggi simpatici o antipatici, sono tutti normali. Manca una storia d'amore e la vicenda finisce male, Forse non interesserà a nessuno". "No, no", mi ha risposto l'editore, "tu continua a scrivere queste storie che io te le pubblico". Ecco, Maigret è nato così».

V. B.
Roma, 13 febbraio 2003
da "Liberazione"