Fin dal 1976 Radio Popolare vuol dire informazione libera e comunicazione indipendente,
perché autonoma da entità editoriali e politiche.
La storia di (e attraverso)
Radio Popolare
Radio Popolare è controllata dalla Cooperativa dei lavoratori e dei collaboratori,
nonché da un diffuso azionariato popolare: sono le componenti principali di Errepi S.p.A. la società per
azioni che edita dal 1990 Radio Popolare. Dal 1992 è collegata in network con altre radio italiane
e dal 2001 il segnale di Radio Popolare si può ascoltare in tutta Europa e parte dell’Africa
e del Medio Oriente attraverso il satellite.
- 1975
- La vigilia di Natale viene registrata al tribunale di Milano la testata Radio Popolare.
- 1976
- Si forma la Cooperativa di Radio Popolare, fondata da rappresentanti di varie forze politiche
e sindacali della sinistra (Fim, Fiom, Uil, sinistra Psi, Lc, Mls poi Pdup, Ao ed altri). I redattori
ne sono soci. Gli ascoltatori lo diventano acquistando una tessera. La radio comincia a trasmettere
sulle frequenze di Radio Milano Centrale di cui assorbe una parte dei redattori. La sede è in corso
Buenos Aires. Lo studio di trasmissione viene chiamato "metrocubo". Il progetto è di Piero Scaramucci,
che assume la direzione della radio. Il 7 dicembre Radio Popolare diventa famosa con la radiocronaca
della contestazione e degli incidenti in occasione della prima della Scala: quindici redattori
chiamano in continuazione dai telefoni pubblici; Camilla Cederna (in incognito) fa la cronaca dall'interno
del teatro. Per la morte di Mao Rp manda in onda una corrispondenza dalla Cina di Edoarda Masi.
- 1977
- Si struttura il palinsesto: dieci notiziari al giorno, la rubrica sindacale verso sera, il microfono
aperto al mattino, le notturne in diretta con giochi di autocoscienza. Sull'onda del movimento
giovanile e studentesco prende vita la "Rubrica giovani". Censurato dalla Rai, Dario Fo risponde
agli ascoltatori in collegamento artigianale con decine di radio di tutta Italia. "Nascono" Gino
e Michele con "Passati col rosso". Le donne di Rp organizzano una grande festa al Palalido dove
verranno amplificate le corrispondenze degli incidenti di Roma e Bologna. In autunno trasloco nella
palazzina di via Pasteur. Scaramucci torna in Rai, nuovo direttore è Nini Briglia.
- 1978
- Telefonano i fascisti in una notturna sulla violenza dopo l'uccisione di due missini a Roma.
Si apre un grande dibattito nella sinistra: si devono lasciar parlare i fascisti? In marzo la radio è il
punto di riferimento per la grande risposta popolare all'assassinio di Fausto e Iaio, due ragazzi
del Leoncavallo.
- 1979
- Briglia lascia Rp per la carta stampata, inizia la direzione di Biagio Longo. L'8 aprile Antonio
Stella inaugura "Le testate degli altri", la rassegna stampa: per mesi pagherà i giornali di tasca
propria. Cronache dalle fabbriche in lotta contro i licenziamenti tra cui l'appassionata diretta
dell'assemblea Unidal.
- 1980
- Nascono "Radio Shabi", settimanale in lingua araba per gli immigrati e "L'altro martedì", programma
dedicato al mondo gay e lesbico.
- 1981
- Radio Popolare trasmette i comunicati delle Br sul sequestro Sandrucci per favorire la liberazione
dell'ostaggio. Appena tornato a casa il dirigente dell'Alfa telefona alla radio per ringraziare.
Va in onda "Radio due tre", trasmissione sui diritti dei carcerati con testi dei detenuti di San
Vittore. Dieci radio lombarde trasmettono in contemporanea i notiziari di Radio Popolare.
- 1982
- Prende quota "Ubik", rotocalco di cultura e approfondimento delle notizie. Per i mondiali di
calcio Rp organizza all'Anteo e al Cristallo proiezioni su schermo gigante delle partite trasmettendo
per radio le reazioni del pubblico.
- 1983
- Si ristruttura la Cooperativa, che ha migliaia di iscrizioni non realmente gestibili. Il numero
dei soci viene portato a sessanta (metà lavoratori e metà esterni). La Cooperativa affida la gestione
della radio per sei anni ad una Srl di cui detiene la metà delle quote, l'altra metà è di Fim,
Sinistra Indipendente, Dp, Pdup, di esponenti della sinistra socialista e di un privato. Nasce
anche l'Associazione Radio Popolare. Non senza conflitti si ristrutturano gli assetti interni di
Rp.
- 1984
- Diventa popolare la trasmissione "Bar Sport", specchio raffinatamente grossolano della comunicazione
tra tifosi: collaborano tre ascoltatori, la futura Gialappa's Band. Dalla latitanza il fascista
Delle Chiaie si difende con una lunga ed esclusiva intervista telefonica. Durante la finale del
festival di San Remo Rp canta in diretta testi alternativi. Nasce "Metroregione", notiziario regionale.
- 1985
- Milano sepolta dalla neve discute attraverso Rp come vivere l'emergenza. In anticipo sui tempi
Rp fa scoprire la cultura e la musica russe con "Vaghe stelle dell'Orso". Nasce "Borderline", cabaret
radiofonico del pomeriggio. Gli studenti del movimento dell'85 parlano attraverso la rubrica "Aula
magna". Trasferimento in centro, in piazza Santo Stefano 10. Sergio Serafini diventa amministratore
di Rp.
- 1986
- Prima edizione di Extrafesta, musica del Sud del mondo. Biagio Longo lascia Radio Popolare: la
direzione è assunta da un quartetto di caporedattori: Bruna Miorelli, Paolo Hutter, Umberto Gay,
Marcello Lorrai. RP scopre l'esistenza delle tre lettere che aprono a Milano il caso Ligresti.
L'edizione "Mundial" di "Bar Sport" riceve il primo premio della storia di RP: il "David Campbell
Harris" per "il futuro della comunicazione".
- 1987
- Contestata nomina a direttore di Andrea Rivas che viene affiancato dai vicedirettori Hutter,
Lorrai e Miorelli. Prima edizione del "Bordertrophy", grande caccia al tesoro radiocomandata. Parte "Notturnover",
cronaca e collegamenti in diretta delle serate di Milano. Renato Vallanzasca, evaso dal carcere,
rilascia un'intervista esclusiva a Rp e preleva una patente.
- 1988
- Ventennale del '68: Rp evoca per un'intera giornata sussurri e grida di un'ipotetica radio libera
di allora, anche grazie a molti protagonisti del '68 che recitano se stessi. I migliori scrittori
italiani si cimentano in "Romanzo invisibile", radio-romanzo a puntate.
- 1989
- Cresce la capacità dei collegamenti dall'estero: dal Cile che finalmente va alle urne, alla Cina
di piazza Tien An Men; da Gerusalemme a Managua, da Parigi a Berlino. Il corrispondente da Praga
trasmette dalle facoltà occupate. Da Palermo arrivano le prime comunicazioni sul nascente movimento
studentesco della Pantera. In autunno Andrea Rivas lascia la direzione, il coordinamento editoriale
passa ai tre vicedirettori. La Cooperativa, scadendo il contratto di affitto alla Srl, progetta
una Spa che ridimensionando il peso delle forze politiche si fonda sull’azionariato popolare.
- 1990
- "Sottovoto spinto" ironizza seriamente sui candidati alle elezioni. "Popolarest" trasmette le
voci delle radio dell'Est in italiano. Assemblea permanente radiotelefonica della "Pantera" grazie
a "Scuolabrodo". Nasce Errepi Spa. Il 1° maggio prende il via la campagna di azionariato popolare
che ha subito successo: in sei mesi oltre diecimila azioni sono acquistate da ottomila persone.
Il coordinamento editoriale è assunto da Danilo De Biasio, Sergio Ferrentino e Marcello Lorrai.
- 1991
- Rp racconta in diretta la guerra del Golfo e diventa punto di riferimento per chi si batte a
favore della pace. Una non stop di settecento ore dà voce ad angosce, paure e speranze di migliaia
di ascoltatori. Grazie ai redattori di lingua araba si ascoltano le reazioni dal Medio Oriente.
Il tentativo di colpo di stato contro Gorbaciov è seguito in diretta attraverso la gente che manifesta
a Mosca contro i golpisti. Memorabile la diretta, in collegamento con la radio della "Casa Bianca" di
Mosca, dal parlamento russo nella notte dell'assedio. Rp lancia un nuovo sistema di finanziamento:
l'abbonamento.
- 1992
- Cinquecento anni dalla conquista delle Americhe: Rp racconta celebrazioni, controcelebrazioni
e le culture distrutte dao conquistadores. Nuovo trasloco, in via Stradella 5. In febbraio Piero
Scaramucci lascia la Rai e torna a dirigere Rp. Si sviluppano l'azionariato e l’abbonaggio.
Si rafforzano i notiziari del mattino. Rp annuncia per prima l'avviso di garanzia a Bettino Craxi
mentre l'Ansa tace a lungo e i telegiornali diffondono la notizia solo attribuendone la paternità a
Rp. Si struttura il primo nucleo di Popolare Network collegando in diretta per i notiziari Roma,
Bologna, Firenze, Verona, Brescia.
- 1993
- Il giorno dell'Epifania mille ascoltatori accorrono in via Stradella per comprare azioni di Rp.
In febbraio Rp entra a far parte del gruppo di lavoro di Amarc Europe (emittenti europee dell'Associazione
Mondiale delle Radio Comunitarie). Il 27 luglio, 8 minuti dopo lo scoppio della bomba in via Palestro,
Radio Popolare inizia una diretta sull'attentato: telefonano i testimoni, poi i cronisti. In settembre
prima "dieci giorni" della campagna abbonamenti: sospese quasi tutte le trasmissioni ordinarie,
si crea un grande happening radiofonico.
- 1994
- Con uno strappo alla regola di non aderire a iniziative politiche, Rp aderisce alla manifestazione
nazionale del 25 aprile. Dall'alba a notte cinquanta cronisti animano una gigantesca diretta che
diventa anche una sorta di guida per i trecentomila manifestanti. La trasmissione sarà premiata
dall'Unione Nazionale Cronisti. Nanni Balestrini ne farà un libro. Per le radiocronache dei mondiali
di calcio "Bar Sport" richiama centomila presenze al Palatrussardi. In autunno le dirette delle
manifestazioni contro il governo Berlusconi sono un evento nazionale realizzato con settanta cronisti
di tutto il Network e studio centrale al Circo Massimo per seguire il milione e mezzo di manifestanti.
I notiziari locali vanno in onda negli orari dei regionali Rai, in competizione diretta.
- 1995
- Gli azionisti sono tredicimila, gli abbonati superano i dodicimila. Si fa sistematicamente musica
in diretta: dallo Studio 4 interpreti di classica, gruppi giovanili inediti, cantanti famosi; in
diretta la stagione dei Pomeriggi Musicali. Da maggio il segnale di RP è irradiato su tutta Europa
da satellite. Si allarga il Network. Rassegna stampa e Microfoni aperti sono trasmessi in rete
nazionale da varie radio del network grazie a collegamenti con linee Isdn. A ferragosto l'annuale
Cortilparty deborda: quattromila persone fanno festa in tutta via Stradella.
- 1996
- Radio Popolare festeggia il proprio ventennale. Fra le altre iniziative speciali, dopo le tre
edizioni '87-89 torna per un una tantum d'eccezione Bordertrophy. Al Palatrussardi per gli europei
di calcio si rinnova il successo di "Bar Sport". Nasce il sito internet di Radio Popolare. In settembre
Radio Popolare va per la prima volta in gommone: sul Po segue la manifestazione leghista di proclamazione
della Padania e grazie a questa soluzione e ai corrispondenti sguinzagliati sulle rive del fiume
dalla sorgente alla foce riesce a valutare con esattezza la modesta entità della reale partecipazione.
- 1997
- Nasce "Piovono Pietre" di Alessandro Robecchi, rubrica di commenti critici e satirici sull'attualità sociale,
politica e di costume, in onda in diretta cinque mattine alla settimana alle 7.45. A marzo Radio
Popolare promuove una campagna per spegnere le luci delle città in occasione della notte della
cometa Hale Bop.
- 1998
- In agosto si tiene a Milano, ospitato da Radio Popolare, il settimo convegno mondiale delle radio
comunitarie: è la prima volta che l'organizzazione di un convegno dell' Amarc è affidata ad un'unica
emittente.
- 1999
- In ironica concomitanza con Sanremo, RP risponde all'equazione immigrazione = criminalità organizzando
una rassegna della canzone italiana cantata da cittadini immigrati. Per tutti i 77 giorni della
guerra contro la Serbia, Radio Popolare apre ogni notiziario scandendo il numero delle ore passate
dal primo bombardamento Nato sull'ex Yugoslavia. La radio diventa luogo privilegiato di confronto
- spesso lacerante - fra gli ascoltatori sull'intervento Nato e una fonte di testimonianze e notizie
faticosamente dipanate nella nebbia della disinformazione. L'11 agosto, per l'ultima eclisse del
millennio, RP racconta l'evento con gli occhi di decine di ascoltatori-corrispondenti, sparsi fra
la Cornovaglia e il Golfo del Bengala. Il 25 settembre RP ribatte con un happening notturno alla
campagna di manifesti della giunta milanese del Polo che proclama che "Milano fa bene". Ottomila
ascoltatori si radunano in un parco e puntano le loro torce elettriche verso il cielo in modo da
comporre la scritta, della lunghezza di un chilometro, "Milano fa male", che, fotografata da un
satellite, viene poi diffusa via internet. Il 12 dicembre, trentesimo anniversario della strage
di Piazza Fontana, RP racconta l'intera giornata con i protagonisti dell'epoca: una ricostruzione
storica, sociale, culturale, politica che si guadagna il "Premiolino".
- 2000
- Esordisce "Sansone", trasmissione arruffapopoli a caccia di indignazione. Dopo il "metrocubo" di
Corso Buenos Aires, la palazzina con giardino di via Pasteur, il parquet sconnesso di piazza Santo
Stefano, lo scantinato di via Stradella, a giugno Radio Popolare entra nella sua quinta sede, questa
volta di proprietà: i 2000 metri quadri di via Ollearo. Nuove attrezzature (si passa al digitale)
e perfino un auditorium da 99 posti. L'impegnativa operazione è finanziata anche attraverso l'acquisto
da parte degli ascoltatori di un simbolico mattoncino, che va a comporre un enorme mosaico (posto
sulla parete esterna della nuova sede) concepito da Emilio Tadini. A dicembre Radio Popolare convoglia
le sue trasmissioni anche su satellite "in chiaro": in tutta Europa e Nord Africa basta una parabola
e sintonizzarsi su Hot Bird 4, 13° est, 12111 MHz, polarizzazione verticale.
- 2001
- Vittoria annunciata di Berlusconi, elezioni amministrative e politiche, Genova-G8, 11 settembre,
guerra in Afghanistan, Medio Oriente: mentre gli avvenimenti incalzano, cresce nei confronti della
radio la domanda di informazione e di punti di vista critici. Aaumenta ulteriormente il numero
dei sostenitori-abbonati di RP, che superano i quindicimila. Varata nel settembre 2000 "Onda anomala" affianca
i notiziari e le altre trasmissioni di informazione e si afferma come programma di approfondimento.
Durante il G8 Popolare Network trasmette anche da Genova. Gli inviati raccontano i trecentomila
del movimento e documentano la violenza della repressione: la descrizione dello svolgersi dei fatti
durante il corteo del sabato è per molti manifestanti una bussola preziosa per orientarsi e sfuggire
alle aggressioni delle forze di polizia. Quando nella notte scatta il brutale assalto alla Diaz,
i giornalisti del Network sono sul posto, e in una drammatica diretta riescono a dare subito la
misura della gravità dell'accaduto. Tre giorni di radio sintetizzati in un cofanetto di cinque
CD prodotto da RP: Genova/luglio 2001. Cronache.
- 2002
- Piero Scaramucci lascia la direzione. L'anno si apre con le truppe statunitensi a Kabul e si
chiude con i preparativi della guerra anglo-americana contro l'Iraq. Il consulente del Ministero
del Lavoro Marco Biagi viene ucciso dalle "nuove" Br. Gino Fasulo fa schiantare il suo aereo contro
il grattacielo Pirelli, sede della Regione Lombardia: la nostra diretta verrà premiata dal Gruppo
Cronisti Lombardi con la targa "Cronista dell'anno".
A Firenze, per il primo Forum Sociale Europeo, concluso da un'enorme manifestazione pacifista,
lavora una redazione composta da giornalisti delle radio di Milano, di Firenze, di Bologna, di
Carrara, di Taranto e di Venezia, dislocati tra le piazze della citta', lo studio allestito alla
Fortezza da Basso, e la sede di Controradio. I Mondiali di calcio vengono raccontati da Nippocampo:
radiocronisti diventano gli ascoltatori delle nazioni in campo, ciascuno di loro parlando la propria
lingua.
- 2003
- La direzione di Ivan Berni dura da marzo a novembre. Il 15 febbraio, per le più grandi mobilitazioni
pacifiste mai viste, Radio Popolare non si limita ad una lunga diretta con collegamenti da tutto
il mondo: quindicimila ascoltatori disegnano un gigantesco simbolo della pace all’ex Ospedale
Psichiatrico Paolo Pini. Dal 19 marzo fino all'ingresso delle truppe statunitensi a Baghdad Radio
Popolare è in diretta 24 ore su 24 con notizie, testimonianze, commenti e confronti sulla guerra.
A giugno 10.000 persone affluiscono al "Bye Bye Ciro Summer Party", la prima festa di "Sansone".
Durante la serata viene lanciata l'operazione Digital Medio: migliaia di ascoltatori appongono
l'impronta digitale del proprio dito medio per protestare contro la legge Bossi-Fini. La trasmissione "Vanity
Blair" ironizza sui tic radical chic. Nascono tre nuovi programmi: "Zagorà", quotidiano di idee,
cultura e società; "Esteri", magazine di notizie dal mondo; il "microfono aperto serale". Per combattere
la crisi economica (e la depressione conseguente) Radio Popolare propone "Capodeuro", trasmissione
che mette in contatto gli ascoltatori perché autorganizzino il cenone di Capodanno a prezzi contenuti
e ad alto rendimento.
- 2004
- Massimo Rebotti diventa direttore di Radio Popolare. Nasce "Sherazade", storie e ricordi di persone
e luoghi, di letteratura e astronomia, di fumetti e animali, che vengono raccontati direttamente
dagli ascoltatori. Comincia "Il Tenero Giacomo", manuale radio-diffuso di sopravvivenza urbana,
per condividere esperienze, interessi e saperi, dotato di una redazione virtuale fondata sugli
ascoltatori. Radio Popolare si prepara al 60° Anniversario della Liberazione realizzando 7 trasmissioni
sulle stragi compiute nel 1944 dai nazi-fascisti. Dalla Spagna appena colpita dagli attentati,
Radio Popolare racconta la mobilitazione della società civile che non crede alle bugie del governo
Aznar. Dalla Palestina racconta la scomparsa di un protagonista del XX secolo: Yasser Arafat.
L'anno finisce in un crescendo sanguinoso: dalla strage di bambini nella scuola di Beslan al maremoto
nel Sud Est Asiatico.
Redazione di Radio Popolare
Milano, 17 dicembre 2005