Con una sortita mediatica senza precedenti
il Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato

Uno stravolgimento del sistema previdenziale

A partire dal 2008  le pensioni di anzianità saranno sostanzialmente abolite

Con un emendamento al progetto di legge delega già presentato in Parlamento si vuole innalzare il requisito contributivo per andare in pensione ad “almeno” 40 anni

Si è proposto al sindacato, nell’incontro di ieri, di trattare sulla decontribuzione per i nuovi assunti  e sul versamento obbligatorio del TFR nei fondi pensione integrativi.

CGIL CISL UIL hanno già detto un fermo NO alla manomissione, per ragioni di cassa, delle norme sulle pensioni.

CHI IMBROGLIA E’ IL GOVERNO NON IL SINDACATO

I segretari generali di CGIL CISL UIL si sono già riuniti questa mattina per decidere la risposta del mondo del lavoro.

Le pensioni non si toccano, se i conti pubblici dell’Italia sono in sofferenza la responsabilità è del Governo che in due anni, con l’abolizione della tassa di successione sui grandi patrimoni e con le scandalose leggi Tremonti, ha trasferito migliaia di miliardi delle vecchie lire nelle tasche dei redditieri.

Sabato 4 ottobre nel corso della manifestazione europea per i diritti che si terrà a Roma, i lavoratori e i pensionati italiani daranno una prima e forte risposta di massa al Governo.

Nelle prossime ore comunicheremo le proposte di CGIL CISL UIL e le conseguenti iniziative per contrastare le decisioni del Governo.

Già da ora è però necessaria una forte protesta,
anche con fermate del lavoro.

CGIL, CISL, UIL (Brianza)
Monza, 30 settembre 2003