Contro la riforma delle pensioni del governo Berlusconi

GIU' LE MANI DALLE PENSIONI

DIFENDIAMO LA PREVIDENZA PUBBLICA

LA PREVIDENZA PUBBLICA NON SI DEVE TOCCARE PERCHÉ:

NON DEVE DIVENTARE UN “AFFARE” PER LA SPECULAZIONE FINANZIARIA PRIVATA:

Con la previdenza integrativa si vuole infatti:

Con i fondi pensione privati a capitalizzazione si vuole inoltre:

CONTRO CHI VUOLE UN PAESE DI PENSIONATI POVERI E GIOVANI SENZA FUTURO

DA UN SISTEMA PREVIDENZIALE DI TIPO RETRIBUTIVO AD UNO CONTRIBUTIVO

Per un lavoratore dipendente, con 35 anni di contributi, il sistema di tipo RETRIBUTIVO comportava una pensione pari a circa il 67% dell’ultima retribuzione percepita. Con il sistema CONTRIBUTIVO a regime si avrà invece l’eliminazione delle pensioni di anzianità e delle integrazioni al minimo, e UNA PENSIONE INTORNO AL 50% DELL’ULTIMA RETRIBUZIONE PERCEPITA !!!

L’abbassamento dei livelli di pensione costringerà al ricorso ai fondi integrativi intaccando il già basso salario e consegnando il proprio futuro all’incertezza del mercato finanziario (vedi il fallimento dei fondi EXXON, …).

E PER I GIOVANI la situazione sarà ancora più drammatica: con un contratto di lavoro coordinato e continuativo (co.co.co), forma sempre più diffusa tra i lavori atipici, e 35 anni di annualità contributive si arriverà a percepire UNA PENSIONE PARI A CIRCA IL 30% DELL’ULTIMA RETRIBUZIONE !!!

DA FORME DI LAVORO GARANTITO ALLE NUOVE TIPOLOGIE DI LAVORO “ATIPICO

  • collaboratori coordinati e continuativi;
  • lavoratori interinali;
  • lavoratori stagionali;
  • lavoratori con "contratto di formazione";
  • lavoratori in "part-time" (di ogni forma, tipologia ed elasticità);
  • lavoratori con "contratti a termine";
  • lavoratori con contratti "job-on-call" (cioè perennemente a "disposizione" delle esigenze dell'azienda);
  • lavoratori con contratti di "staff-leasing" (per permettere alle aziende di "esternalizzare" anche i quadri medio/alti);
  • lavoratori con contratti di "job-sharing" (per permettere la condivisione di un posto di lavoro a due o più soggetti)
e come conseguenza: MINORI VERSAMENTI CONTRIBUTIVI CUI CORRISPONDERANNO MINIME PRESTAZIONI PREVIDENZIALI!!!
PER I GIOVANI UNA VITA NELLA PRECARIETÀ E PROSPETTIVE FUTURE PRATICAMENTE NULLE!!!

MA IL SISTEMA PREVIDENZIALE PUBBLICO TENDE VERAMENTE AL COLLASSO?

L’allungamento della vita media e la crisi dell’occupazione sono indubbiamente due fattori importanti per la stabilità finanziaria del sistema pensionistico pubblico. Ma sull’eventuale dissesto futuro del sistema i governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio hanno volutamente creato un allarmismo sociale utile solo ad aprire spazi di mercato ai fondi integrativi e tagliare ulteriormente le prestazioni sociali.

SENZA PERO’ INCIDERE SULLE CAUSE STRUTTURALI DEL PROBLEMA.

LE VERE CAUSE DELLO SQUILIBRIO

Inadeguatezza dell’attuale sistema di finanziamento della previdenza pubblica Ad una rivoluzione del mercato del lavoro, con innovazioni tecnologiche, ristrutturazioni aziendali, aumenti vertiginosi di fatturato-profitto e minore afflusso di contributi previdenziali (per la riduzione di mano d’opera), deve corrispondere una riforma strutturale del sistema di finanziamento della previdenza che non può più basarsi sul solo prelievo contributivo individuale.
Oneri della spesa assistema previdenziale A carico della previdenza pubblica (che riguarda prestazioni pensionistiche, per disoccupazione, assegni nucleo familiare, ecc.) oggi ricadono per una sistenziale a carico del parte consistente oneri di spesa assistenziale (pensioni ed assegni sociali, invalidi civili, integrazioni al minimo, interventi statali a sostegno delle aziende, ...), oneri che dovrebbero essere a totale carico dello Stato. Ciò determina un aggravio di spesa di molti miliardi di euro sui bilanci dell’INPS: se tolti, si avrebbe oggi un attivo nei conti della gestione previdenziale pubblica!
Evasioni contributive e lavoro sommerso Il 75% delle aziende sottoposte ad ispezione non sono in regola con i versamenti previdenziali ed ogni anno si evadono circa 5.000 miliardi di vecchie lire in materia di contributi: un aggravio ulteriore sulle casse INPS.
Ristrutturazioni aziendali e nuove “politiche del lavoro” Cancellazione dei posti di lavoro, contratti a termine, stagionali, di formazione lavoro, part-time, …, tutte forme mascherate di sfruttamento che determinano una sensibile contrazione dei versamenti previdenziali (per le basse retribuzioni previste) se non addirittura una loro evasione o elusione!
Decontribuzioni La prevista riduzione (fra 3 e 5 punti percentuali) degli oneri contributivi per i nuovi assunti a tempo indeterminato comporterebbe nell’immediato una perdita di gettito contributivo per i fondi pensionistici e, quindi, un ulteriore appesantimento delle situazioni di bilancio. Insomma un fattore aggiuntivo di destabilizzazione del sistema previdenziale pubblico!
Privatizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico La cessione ai privati della gestione del settore patrimoniale degli Enti Previdenziali ha comportato nell’ultimo decennio un aumento di spese manutentive (per appalto lavori) a scapito di quelle amministrative (recupero morosità, aggiornamento dei canoni,…) con perdita di redditività del patrimonio (e guadagno delle imprese private appaltatrici!). L’attuale svendita degli immobili per “pochi euro e subito“ (cartolarizzazione) sta infine completando l’opera, regalando guadagni enormi a Banche e Società Immobiliari private!

PER I NOSTRI FIGLI DIFENDIAMO LE CONQUISTE DEI NOSTRI PADRI

UNA BATTAGLIA DI CIVILTA'

Un diverso sistema di finanziamento Oltre ai contributi calcolati sui redditi da lavoro dipendente e autonomo si devono prevedere: · contributi a carico del datore di lavoro calcolati sul rispettivo Margine Operativo Lordo; · trasferimenti dallo Stato tesi ad assicurare un adeguato livello di solidarietà sociale a favore delle categorie più deboli. · contributi da fonti di reddito derivanti dal capitale e dalla rendita finanziaria;
Recupero delle evasioni fiscali È necessaria una più incisiva e determinata lotta per il recupero dell’evasione fiscale, lotta da condurre attraverso sinergie fra i vari Enti ed Amministrazioni;
Perseguimento e lotta alle evasioni ed alle elusioni contributive Potenziare i controlli incrociati INPS-Fisco e lo scambio di ogni informazione tra tutti i settori della P.A. · attribuire agli ispettori poteri di indagine e sanzionatori; · aumentare gli standard di professionalità nei settori ispettivi ed utilizzare le più recenti risorse informatiche; · tendere ad una maggiore chiarezza legislativa per smascherare “lavori dipendenti” che vengono fatti passare sotto altre forme.
Separazione tra Previdenza ed Assistenza Rendere effettiva la separazione tra previdenza ed assistenza elencando in maniera chiara e tassativa le varie forme di interventi assistenziali da porre a carico della fiscalità generale.
Autonomia degli Enti Previdenziali Difendere e rilanciare ruolo e autonomia di gestione degli Enti, recuperando l’attività di vigilanza necessaria per la tempestività e il rigore della lotta alle evasioni ed elusioni contributive.
Aggancio pensioni/ dinamica salariale Salvaguardare il potere di acquisto delle pensioni mediante il ripristino dell’aggancio alla dinamica salariale
Salvaguardia del patrimonio immobiliare “pubblico” Rimettere in discussione “cartolarizzazione” e gestione privata degli immobili:
  • restituendo agli Enti Previdenziali un ruolo di gestione, potenziandone l’efficienza;
  • attraverso il riconoscimento del diritto di “prelazione” da parte degli Enti Locali.

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PRC - Regione Lombardia
Milano, 1 ottobre 2003