La recessione e il rapido declino industriale e produttivo del nostro Paese
richiedono una politica economica opposta a quella perseguita dal Governo
Berlusconi. Occorre abbandonare definitivamente le ricette fallimentari del
neoliberismo, fondate sulle privatizzazioni e sulla riduzione dell'intervento
pubblico. Al contrario è necessario un forte intervento dello Stato per riqualificare
il sistema produttivo ed operare una massiccia redistribuzione del reddito
per rilanciare i consumi. L'obiezione che sempre ci viene posta è quella della
scarsità delle risorse disponibili. Si tratta di un inganno. In realtà sarebbe
possibile mobilitare una ingente quantità di risorse finanziarie.
Il nostro sistema fiscale è profondamente ingiusto. I redditi da lavoro sono
tassati molto di più dei redditi da capitale e da impresa. Proponiamo di riequilibrare
il carico fiscale attraverso le seguenti misure:
- Se si tassassero i redditi da capitale come sono tassati i salari e le
pensioni lo Stato potrebbe incassare qualcosa come 9 miliardi di euro in
più;
- Le stime ci dicono che in Italia il livello di evasione fiscale e contributiva
sfiora il 20% del reddito prodotto ogni anno, più del doppio della media
europea. I condoni del Governo non fanno altro che incentivare questa enorme
evasione. Se solo si riuscisse a ridurre di appena un decimo il livello
di evasione fiscale si potrebbero avere ben 8 miliardi di euro in più di
entrate statali;
- il Governo Berlusconi ha abbassato l'aliquota IRPEG sui profitti delle
società di capitale dal 36% al 33%. Ripristinando l'aliquota in vigore fino
al 2001 si avrebbero 4,5 miliardi di euro in più;
- il Governo nei prossimi anni vuole ridurre l'aliquota massima IRPEF per
i redditi più alti dall'attuale 45% al 33% (fino al 1997 era del 51%!).
Noi al contrario la vogliamo aumentare al 47%: 3,5 miliardi in più
- una minima tassazione dello 0,04% sulle operazioni finanziarie speculative
in valuta, la Tobin Tax come proposta da una p. d. l. di iniziativa popolare
promossa da ATTAC, porterebbe almeno 1,3 miliardi di maggiori entrate;
- la reintroduzione, in forma modificata, della "Carbon Tax" sulle emissioni
di inquinanti nell'atmosfera, abolita dall'attuale Governo, potrebbe fruttare
almeno 1 miliardo di introiti fiscali.
Se si intervenisse, inoltre, sui trasferimenti a pioggia a favore delle imprese,
la riduzione delle spese militari e gli interessi pagati sui titoli pubblici,
che rappresentano un grosso regalo alla rendita finanziaria, si potrebbero
reperire altri miliardi di euro per destinare alla spesa sociale e alla ripresa.
Con queste risorse, si potrebbe concretamente intervenire per avviare una
nuova politica economica e sociale nel Paese per affrontare, nello stesso
tempo, le condizioni di emarginazione e di precarietà sociali prodotte dalle
politiche neoliberiste e favorire la fuoriuscita dalla crisi economia e dalla
stagnazione. In particolare:
Per affrontare strutturalmente il tema dell'impoverimento
di massa
- aumento di tutte le pensioni minime e sociali a 516 euro mensili;
- introduzione di un nuovo meccanismo di adeguamento dei salari e delle
pensioni all'inflazione reale;
- abbassamento dell'aliquota IRPEF per il primo scaglione di reddito dal
23% al 18%;
Sul versante dell'occupazione
- 100.000 assunzioni nella P. A. per progetti di valorizzazione ambientale,
culturale e territoriale;
- stabilizzazione definitiva di tutti gli LSU;
- salario sociale di 516 euro al mese ai disoccupati e ai giovani;
Per una nuova politica industriale, di sviluppo e di
salvaguardai ambientale
- nazionalizzazione della FIAT e creazione di un nuovo sistema di intervento
diretto del pubblico nel sistema produttivo;
- incentivi e interventi strutturali per lo sviluppo del Mezzogiorno;
- investimenti per il risparmio energetico, le fonti rinnovabili e l'ammodernamento
della rete idrica, la difesa del suolo;
- ripubblicizzazione dei beni comuni (acqua, energia, trasporti)
Per invertire la tendenza dello smantellamento dello
stato sociale
- aumento dei finanziamenti per la scuola pubblica, il diritto allo studio,
l'università e la ricerca;
- incremento del Fondo Sanitario Nazionale per garantire il pieno diritto
alla salute e l'assistenza ai non autosufficienti;
- politiche abitative pubbliche per il diritto alla casa;
- aumento dei trasferimenti agli EELL per i servizi sociali;
Per i nuovi diritti di cittadinanza
- triplicazione degli aiuti internazionali allo sviluppo
- politiche di accoglienza per i migranti