Modello "Melfi"

Vergogna, la Fiat chiama ed il governo risponde.

Picchiati dalla polizia i lavoratori della Fiat di Melfi.

Da una settimana i lavoratori della Fiat di Melfi stanno lottando contro i salari bassi (sono il 20% in meno del resto del gruppo), per la riduzione dello sfruttamento (hanno i carichi di lavoro più alti d’Europa per quanto riguarda il settore automobilistico), per il superamento di turni di lavoro durissimi che possono arrivare anche a 12 turni notturni consecutivi.

La Fiat, di fronte a queste sacrosante richieste si è rifiutata di fare qualsiasi concessione e addirittura ha posto come condizione per aprire la trattativa quella che i sindacati condannassero la lotta dei lavoratori. La FIOM CGIL giustamente si è rifiutata di condannare la lotta dei lavoratori e così è stata esclusa dalle trattative.

Il governo di centro destra, da un lato si è rifiutato di aprire un tavolo discussione sulla FIAT che coinvolgesse tutte le parti in causa. Dall’altra ha fatto intervenire la polizia che stamattina, lunedì 26 ha caricato per tre ore un migliaio di lavoratori presenti ai blocchi alla Fiat di Melfi.

Una vergogna.

Il governo non fa nulla per risolvere positivamente i problemi e si si comporta semplicemente come il braccio armato degli interessi del padrone più sovvenzionato d’Italia: la Fiat.

Rifondazione Comunista nel condannare l’operato del governo e l’arroganza della Fiat:

Partito della Rifondazione Comunista
Monza, 27 aprile 2004