La fusione Aem-Asm

AEM-ASM nuovi “PREDATORI” di mercato?

Meglio ridisgnare la centralità del pubblico per lo sviluppo dei servizi e dei beni comuni

La fusione tra l'Aem di Milano e l'Asm di Brescia ha suscitato entusiasmi bipartisan ed euforia tra i giocatori di borsa. Una voce dissonnate è quella del Prc Lombardia, che non nasconde critiche e perplessità sia sul merito, sia sul metodo dell’operazione.

“Impossibile nasconderci dietro un dito”, dichiara il segretario regionale Alfio Nicotra. “La fusione Aem-Asm rafforza il potere del mercato e delle cabale finanziario-borsistiche su servizi essenziali di pubblica utilità in Lombardia, dall’energia alla raccolta rifiuti. Parallelamente, si indebolisce il legame di interessi e di controllo tra le ex municipalizzate e il territorio, ossia con i cittadini destinatari del servizio e con le amministrazioni locali. Questioni come questa, che riguardano beni pubblici così consistenti, sono troppo rilevanti per essere decise nel chiuso dei Cda e dei patti tra sindaci, ma dovrebbero essere pubblicamente discusse e sottoposte a consultazione popolare.

“Significativamente, continua Nicotra, sui giornali qualcuno si vanta di aver costruito una società che saprà agire da predatore tra altri predatori, su un mercato deterritorializzato e indifferenziato. L’esperienza di anni di privatizzazioni, sfacciate o striscianti, fa temere fortemente che i primi predati saranno i cittadini, in particolare i lavoratori e i ceti più deboli. Già si prepara il terreno ai prossimi “inevitabili” aumenti tariffari, o addirittura li si annuncia apertamente per attribuirli allo Stato come ha fatto per la raccolta rifiuti, con la solita interessata disinvoltura, la sindaco Moratti.

“Non di nuovi predatori di mercato abbiamo bisogno nel campo dei servizi essenziali e strategici”, conclude il segretario regionale di Rifondazione Comunista, “ma di ridisegnare una centralità dell’intervento pubblico. Con la finalità di sviluppare i beni comuni e di rafforzare su di essi il controllo della collettività contro l’aggressione socialmente ed ecologicamente distruttiva del mercato, interessato solo ad estrarre utili dagli utenti trasformati in anonimi “consumatori”.

Roberto Porta
Milano, 5 giugno 2007