Boghetta (Prc): “Se l’azienda giapponese se ne va, paghi una tassa sui prodotti venduti in Italia”

Yamaha: un caso industriale preoccupante, il PRC impegnato per la continuità produttiva.

Dichiarazione di Ugo Boghetta, segretario regionale del Prc

Yamaha di Lesmo

Yamaha di Lesmo.

Photo by Brianza Popolareinfo

La minaccia di chiusura della Yamaha di Lesmo è doppiamente preoccupante: per i sessantasei posti di lavoro altamente professionalizzati che se ne andrebbero in fumo, e perché sarebbe un’altra grave mutilazione del potenziale industriale lombardo e italiano. Tanto più che il nome Yamaha è legato ai successi sportivi di Valentino Rossi.

Perciò riteniamo doveroso e possibile lavorare alla salvaguardia e al pieno rilancio dell’attività produttiva, ed a questa prospettiva va legata la cassa integrazione.

Nella prospettiva sciagurata della chiusura, anche il Prc sta attivando una serie di contatti con primarie aziende motociclistiche italiane che possono essere interessate a acquisire strutture e professionalità di alto profilo. Ciò consentirebbe di mantenere vivo un patrimonio industriale importante, salvaguardando allo stesso tempo decine di posti di lavoro di qualità.

Sul piano più generale, riteniamo poi doveroso avanzare la proposta di istituire una tassa che penalizzi le imprese che, andandosene, causano danno al paese. In questo caso Yamaha, che porterebbe via produzione e posti di lavoro pur continuando a vendere i suoi prodotti in Italia.

Sono, queste, iniziative e misure che dovrebbero essere sviluppate dalle istituzioni, in primis – sul territorio - da Regione Lombardia e dalla provincia di Monza.

Ma Formigoni, Berlusconi e il centrodestra sui temi delle politiche industriali e della crisi restano scandalosamente inattivi, mentre non si vergognano di continuare a ripetere che la crisi è finita.

Roberto Porta
Lesmo (Monza), 18 dicembre 2009