La presa di posizione unitaria di diverse forze politiche della Brianza circa la situazione economica, politica e sociale.
Con lo sblocco dei licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria sono arrivati i primi risultati: 152 licenziamenti alla Gianetti in Brianza, 400 alla ex Embraco, 422 alla Gkn di Firenze (oltre i servizi esternalizzati) . La “raccomandazione a non licenziare”, nella dichiarazione congiunta fra governo, Confindustria e Cgil Cisl Uil, come era prevedibile, non è servita a nulla.
Gravi sono le responsabilità dei vertici sindacali che hanno siglato un impegno privo di alcun valore. Siamo di fronte ad un vasto e radicale attacco governativo e padronale contro l'insieme del movimento operaio a tutti i livelli:
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Decine di migliaia di licenziamenti: dal settore della logistica, regno delle false cooperative che ricevono appalti dalle multinazionali del commercio online, alla Whirlpool; da Alitalia ai giovani assunti dallo stato a tempo determinato negli ospedali e nelle scuole (al tempo del Covid erano eroi!) ed ora licenziati.
- Attacco al diritto di sciopero con la repressione brutale di chi lotta con sanzioni amministrative, fogli di via e aggressioni poliziesche. Quanto avviene oggi nella logistica prefigura lo scenario futuro. Tutti abbiamo ancora negli occhi l'assassinio di un dirigente sindacale SI Cobas durante uno sciopero!
- Attacco alle condizioni di vita delle classi popolari: sblocco degli sfratti, aumenti spropositati delle tariffe di luce (+12%) e gas (+ 20 %) e salari fermi, la sanità sempre più privatizzata con pesanti ticket.
- Attacco al reddito di cittadinanza minacciato da Renzi e smantellamento del decreto dignità.
Di fronte a tale scenario è fallimentare una politica sindacale di cogestione con governo e padronato. Diventa urgente e necessario costruire, al di la delle sigle sindacali, uno sciopero generale intercategoriale di massa che unifichi le tante lotte esistenti e che rivendichi:
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La nazionalizzazione, senza indennizzo, delle aziende che licenziano (spesso multinazionali con lauti profitti).
- Cancellazioni di tutte le leggi che, nei decenni con governi di centro destra e centro sinistra, hanno reso precario il mondo del lavoro a partire dal jobs act. Basta con lavori a termine, a chiamata, intermittenti ecc.
- Diritto per i lavoratori di eleggere liberamente i propri rappresentanti sindacali e di lottare e scioperare.
- Una sanità e una scuola non mercificate e privatizzate ma strutture pubbliche, laiche e gratuite. Basta "classi pollaio" e distruzione della prevenzione e sanità territoriale.
- Riduzione generalizzata dell'orario di lavoro a parità di salario col conseguente aumento di occupati.
- Per una vera tassa patrimoniale (il 10% sul 10 % della parte più ricca della società) che, dentro la crisi capitalistica, faccia pagare a chi non ha mai pagato.
Certo un programma di lotta impegnativo e di lungo periodo ma quanto mai giusto e necessario basato su una semplice constatazione: all'attacco padronale e governativo va contrapposta una forte risposta di lotta di tutti i lavoratori e lavoratrici.
Se non ora quando?
Monza, 20 Luglio 2021
Firmano le seguenti forze di Monza e Brianza: Potere al popolo!, Democrazia Atea, Sindacato CUB, Sinistra Anticapitalista, Partito Comunista del Lavoratori, Partito Comunista Italiano, Partito della Rifondazione Comunista