Mozione presentata al Comune di Monza

DISMISSIONE ATTIVITA' PRODUTTIVA DELLA CENTRALE DEL LATTE DI MONZA DA PARTE DELLA PARMALAT

< Dal 1997 la Parmalat è proprietaria della Centrale del Latte di Monza, e dopo alcuni segnali negativi lanciati negli ultimi tempi, ha deciso un piano di riorganizzazione aziendale con dismissione dell¹attività produttiva nella sede di Monza, con trasferimento in tempi brevissimi di 20 lavoratori su 22 a Lactis di Albano Sant'Alessandro (BG) altra sua Società controllata.
Nel 1997 all'atto della vendita, criticammo e la vendita di per sè e la cessione all'offerente a prezzo più elevato. In primo luogo perchè la Società dopo le disavventure della tangentopoli monzese stava tornando a produrre utili e ad effettuare investimenti in nuovi settori produttivi, valorizzando la produzione agricola della Brianza. Poi, perchè i 21 miliardi sborsati dalla Parmalat, escludevano tutti i concorrenti locali, interessati
veramente a continuare questa industria monzese.
Ci si oppose dalla allora Giunta Mariani e si inserirono dei “paletti” nella cessione a tutela della produzione e dei lavoratori. La famiglia Tanzi si impegnò al mantenimento in attività dei 52 dipendenti fino al dicembre 2002 e a non trasferire la produzione oltre i 45 chilometri da Monza.
Di fatto la distanza da Monza ad Albano Sant'Alessandro è di 47,100 km., utilizzando l'autostrada e questo di fatto viola quanto pattuito e scoraggia i lavoratori al trasferimento, per cui quasi tutti si vedranno costretti alle dimissioni.
L'altro punto è che risultava a tutti lampante che l'acquisto da parte di una grossa multinazionale era mosso da fini speculativi: acquistare il marchio, conquistare la fetta di mercato consistente che occupava l'allora Celman, e poi chiudere.
A questo punto è chiaro che anche i restanti lavoratori del commerciale, tra poco dovranno andarsene, la Parmalat ha fatto solo un'operazione di conquista di un mercato in sviluppo.
Le promesse attuali, di continuare a produrre con latte brianzolo, come la scusa che essendo in Via Aguilhon in affitto non possono ristrutturare, ci lasciano completamente increduli.
Per quanto ci riguarda ci muoveremo in tutti i modi possibili e con chiunque sia disponibile e per mantenere la produzione sul territorio monzese e per salvaguardare i 52 lavoratori occupati.

Chiediamo all'Amministrazione di non lasciare soli al loro destino i lavoratori e di mettere in atto tutte le politiche atte a tutelarli in questo momento difficile.

Chiediamo al Sig. Sindaco e alla Giunta di condividere il nostro obbiettivo che è quello di evitare qualsiasi uso speculativo dell'area attualmente occupata dallo stabilimento

Vincenzo Ascrizzi
Capogruppo PRC - Comune di Monza
Monza, 14 novembre 2001