Dopo il congresso della CGIL Lombarda, (Cernobbio 14 –17 gennaio), il compito a noi tutti di fronte e in prima persona a tutte le nostre compagne e compagni di questa organizzazione è la effettiva promozione dell’azione di consolidamento e affermazione di obiettivi contenuti nel suo documento finale, che possono contribuire ad aprire una nuova fase di maggiore conflitto sindacale e sociale a tutti i livelli, e di confronto e attenzione ai nuovi soggetti giovanili e non, che sono scesi in campo da Seattle in poi.
Senza dimenticare e sottovalutare le differenze strategiche, che permangono fra le due opzioni che si sono confrontate nell’ampio dibattito congressuale, anche con la presentazione e la votazione da parte di tutta l’area di alternativa di importanti emendamenti quali il ritiro delle truppe italiane in Afganistan e la dichiarazione dello sciopero generale, quale necessità inderogabile rispetto allo scontro aperto, vanno valorizzati e perseguiti gli avanzamenti raggiunti, tra i quali: la cessazione dei bombardamenti in Afganistan e il rifiuto dell'uso della guerra; il sostegno alla Tobin tax; il consolidamento delle lotte unitarie in corso, fino allo sciopero generale nazionale prima del voto in parlamento sulla legge delega; l'avvio di una nuova stagione contrattuale che recuperi pienamente il potere di acquisto dei salari e ridistribuisca la produttività, chiudendo a politiche di flessibilità che aprono alla precarietà, ai doppi regimi contrattuali, perseguendo, viceversa, la ricomposizione dei diritti e delle tutele per tutti; una nuova e più specifica attenzione e mobilitazione verso i diritti degli immigrati.
Un esito, tutt’altro che scontato e lontano dalla relazione introduttiva della sua segretaria generale, che ha impegnato ogni nostro compagno e compagna, confermando la presenza e il rafforzamento, in questa organizzazione, ( la più grande del paese e a livello europeo), di un’ampia realtà critica che ha la volontà e capacità per fare ripartire le lotte, sia sul piano territoriale che generale.
In particolare, qui in Lombardia, senza dimenticare l’azione più generale che viene proposta ma a suo rafforzamento, vanno agiti da subito tutti quegli obiettivi critici e di lotta, dichiarati e tendenti a superare il crescente malessere sociale e giovanile, determinato anche da perdenti pratiche concertative, come la sottoscrizione del "patto per lo sviluppo regionale", che vanno ineludibilmente superate.
Per tali fini, mentre a livello regionale siamo impegnati a promuovere una iniziativa di confronto con tutte le nostre compagne e compagni impegnati nei livelli di direzione della CGIL Lombarda, sollecitiamo ogni nostra Federazione a promuovere attivi delle nostre lavoratrici e lavoratori, anche per la costruzione degli obiettivi che ci siamo dati con la conferenza di Treviso dello scorso anno.