Tra capannoni e fabbrichette si prova a praticare uno sviluppo diverso. Così...

La scommessa della Brianza: si fa no global.

Secondo Social Forum in Brianza, 11 maggio - 1 giugno 2003

Altra BrianzaComodo fare i new global in un ambiente ospitale come la rossa Porto Alegre. Ma qui è un’altra storia: si parla del Forum sociale della Brianza, 20 giorni di iniziative sull’ «altro mondo possibile» e, soprattutto, su come metterlo in pratica in questa terra un po’ particolare. La Brianza è una delle aree più ricche d’Europa, e anche i non lombardi ne sanno almeno due o tre cose: terra operosa, zeppa di piccole industrie, religiosa, conservatrice. Insomma, una specie di «Nordest» appena sopra Milano. Un ambiente favorevole al mondo di Bossi e Berlusconi, più che a quello di Agnoletto e Casarini.

Il Forum brianzolo, in programma fino al primo giugno, è un esempio di come il «movimento dei movimenti» cerchi di tradurre nella politica «vera» i principi messi a punto a Porto Alegre, a partire dalla lotta alla privatizzazione dei servizi pubblici e dell’assistenza sanitaria. Il verbo new global rimbalza da Monza a Vimercate, da Agrate a Brugherio passando per Arcore, residenza ufficiale di re Silvio (esiste anche l’Arcore Social Forum, che nel suo piccolo portò 150 persone al G8 di Genova; si occupa soprattutto di immigrati e ha deciso di non curarsi troppo dell’ingombrante concittadino). Si parla di guerra, sviluppo urbano sostenibile, lavoro, legge Bossi-Fini, bilancio partecipativo, finanza etica, tutto giocato il più possibile sul crinale tra global e local. Che poi è anche un’occasione per metter su un altro laboratorio interessante: quello del rapporto tra movimento e politica, ossia come trasformare le idee di Porto Alegre in delibere, piani regolatori, progetti, servizi... Diversi sindaci e amministratori di centrosinistra si siedono al tavolo con gli esponenti della trentina di sigle del Forum: tra questi Attac, Lilliput, Cgil, Legambiente, Rifondazione, ma anche i Ds di Monza, la «capitale» brianzola passata l’anno scorso al centrosinistra dopo un cinquantennio di sindaci democristiani, poi leghisti e forzitalici.

Per esempio, a settembre il Wto si riunisce a Cancun, in Messico, e tra le altre cose cercherà di condurre in porto l’ultimo «round» (giro) di colloqui sulla liberalizzazione del commercio mondiale dei servizi (Gats, general agreement on trade in services).

GATS, SERVIZI PUBBLICI E PRIVATIZZAZIONI

Ma perché la casalinga di Vimercate dovrebbe preoccuparsene? «Perché il Gats liberalizzerà l’accesso alla produzione e al commercio dei servizi, limitando le possibilità di intervento della politica locale», risponde Giuseppe Vergani di Attac Est Milano. «Per esempio, nel regime ideale del Gats un Comune non può imporre distinzioni tra fornitori: non può, per esempio, richiedere solo cibo biologico nelle mense scolastiche perché così discriminerebbe le altre aziende ».

La casalinga di Vimercate dovrebbe anche sapere che in generale «il Gats dà un quadro vincolante per sviluppare nuove privatizzazioni, anche in una terra come la Brianza, che ha una buona tradizione nei servizi pubblici». E che l’accordo si raggiunge «attraverso trattative segrete, di cui i cittadini e gli ammministratori locali non sanno nulla, ma poi i risultati sono praticamente irreversibili, perché è più facile cambiare una legge che un accordo internazionale».

Il Forum sociale della Brianza ha riunito sindaci e amministratori di aziende municipalizzate, per discutere su come affrontare la spinta alla privatizzazione di servizi come acqua, trasporti, raccolta e smaltimento rifiuti. Da qui, ci informa Vergani, dovrebbe nascere «un tavolo brianzolo sulle privatizzazioni, per raccogliere informazioni su servizi, tariffe, efficienza, effetti sull’occupazione. E poi magari un libro bianco».

I sindaci e gli amministratori coinvolti sono di centrosinistra, ma non sono i soli a guardare di traverso i negoziatori di Cancun. Ai lavori del Forum partecipa per esempio Paolo Ceruti, sindaco di Magreglio, piccolo comune comasco, che, contro la privatizzazione dei servizi idrici voluta dalla Regione, capeggia la rivolta di decine di amministrazioni di destra, di sinistra, della Lega, impegnate a promuovere un referendum. Se anche la famosa casalinga fosse berlusconiana un occhio a Cancun insomma dovrebbe buttarlo lo stesso.

CI STANNO PROVANDO

La Brianza isola new global è un’idea che fa sorridere, però qualcuno ci sta già provando.

Vimercate e Mezzago, per esempio, hanno cominciato da tempo a percorrere la strada della democrazia partecipativa. «Abbiamo appena realizzato una variante di piano regolatore, con il Politecnico di Milano, a cui hanno contribuito cittadini, scuole, associazioni, imprenditori», spiega il sindaco di Mezzago Vittorio Pozzati, in carica dal 1995 per i Ds. «Il Comune ha dato solo un input, e cioè il contenimento dello sviluppo». Questo ha portato fra l’altro a un’ «autoselezione» delle immobiliani interessate: «Con questa premessa nessuno chiede i 100 mila metri quadri per una speculazione edilizia», afferma Pozzati. «Nel piano regolatore c’è stata invece una rivalutazione dell’agricoltura». Gli abitanti della strada principale, via Unione, si sono autotassati per risistemarla al meglio, aggiungendo la propria quota al budget messo a disposizione dal Comune.

BIOARCHITETTURA A MEZZAGO

Pochi giorni fa, inoltre, a Mezzago è stata inaugurata la scuola d’infanzia, costruita secondo i principi della bioarchitettura: legno, vetro, un laghetto, tanta luce naturale e tanto verde. «La nuova scuola, la prima del genere in provincia di Milano, coincide con tutti i discorsi new global ed è stata realizzata», rivendica il sindaco. È costata 450 mila euro, «solo il 10 per cento in più di un edificio normale». La bioarchitettura è una bandiera luccicante, ma Pozzati cerca di avventurarsi anche su terreni più difficili: «Abbiamo risposto alle privatizzazioni creando un’azienda intercomunale che raccoglie l’offerta di servizi sociali di 29 amministrazioni, di sinistra e di destra. I piani di zona sono frutto del confronto con oltre cento associazioni dell’area».

SALUTE E PEDEGRONDA

Alla casalinga di Vimercate poi interessa da vicino un altro tema che il Forum affronta, quello della salute sempre più privatizzata nella Lombardia formigoniana: «In Brianza abbiamo raccolto molte firme contro il ticket sui farmaci, ma la riforma regionale in corso apre altri problemi», afferma Giovanna Casati, segretaria della federazione brianzola di Rifondazione comunista: «Nel disegno di Formigoni ospedali e enti di assistenza come l’Ipab saranno gestiti da fondazioni. La Regione vuole arrivare alle polizze assicurative private al posto dell’assistenza pubblica». 11 Forum brianzolo ospita anche una protesta contro la Pedegronda, 3 miliardi di euro di asfalto per collegare l’aeroporto di Malpensa all’autostrada Milano-Venezia; l’alternativa a questa «sovrastruttura globalizzata che taglia in due molti paesi», secondo Mario Bossi dell’Ancore Social Forum, sono «gli incentivi ai servizi pubblici, visto che in certi paesi i bus si fermano a due chilometri dal centro». Bossi ha fatto un esperimento sul tragitto casa-lavoro da Mezzago a Monza: «45 minuti in auto, 45 minuti in bici. Identico». C’è qualcosa che non va in questa Brianza. La casalinga di Vimercate sarebbe la prima ad accorgersene.. Vimercate, 23 maggio 2003 Mario Portanova

Mario Portanova
Vimercate, 23 maggio 2003
da "Diario", (www.attac.org/italialappuntamenti/fsabrianza.htm)