La Francia inizia l'aggressione alla Libia.

I comunisti da che parte devono stare?

Sconcertanti le posizioni (subalterne, ingenue ma anche razziste) di gran parte della sinistra italiana.

E’ veramente sconcertante la follia razzista e guerrafondaia che ha preso gran parte della sinistra italiana.
Perchè non è solo una questione di propaganda, di subalternità culturale alle campagne mass-mediatiche televisive.

C’è anche questo, ma non solo.

Non è solo questione di ingenuità, di pensare che davvero l’interesse della Francia sia di sostenere il popolo libico e non di sostituire l’Italia nel controllo del petrolio libico. Di aver creduto che la Germania avesse riconosciuto negli anni ’90 la secessione della Croazia e della Slovenia per bontà e non per portarle nell’area di influenza del Marco o che la Nato avesse bombardato la Serbia per ragioni umanitarie, che gli Usa avessero fatto la guerra a Saddam Hussein per trovare le armi di distruzione di massa, che gli Usa avessero invaso l’Afghanistan per trovare Bin Laden e non per installarsi militarmente nel cuore dell’Eurorasia, ai confini con India, Cina e Russia, eccetera, eccetera.
Non è solo questo, segno che questa sinistra, e non solo quella presente in parlamento, è allo sbando completo e alla mercè di tutte le ideologie capitalistiche, dei Marchionne e dei vari Emilio Fede televisivi.

Secondo me non è solo questo.

In questi giorni ho sentito emergere anche un vero e proprio razzismo, una sorta di superiorità bianca su un mondo che non è tutto “civile”, bianco e cristiano come quel piccolo manipolo di paesi capitalisti dominatori da secoli del mondo, che ha colonizzato, oppresso, sfruttato, schiavizzato, rapinato a mano armata la stragrande maggioranza del mondo.

Tant’è vero che per giustificare l’ennesima guerra neocoloniale delle potenze europee in concorrenza fra di loro e con gli Usa, si giudica il regime di Gheddafi, “incivile”, africano, con le amazzoni, i cammelli, gli anelli da baciare e quant’altro, e che per questo merita di essere annientato, anche dalla Nato, dagli Usa, dalla Francia, da chiunque ! E’ un delirio razziale innanzitutto.

Alla fine dell’800 i civilissimi inglesi, nella guerra coloniale del capitalismo alla ricerca di materie prime da rubare e di schiavi da deportare, invasero e occuparono il territorio degli incivili Zulù. Faccio questo esempio estremo, perché gli Zulù erano una popolazione semi-primitiva, la più lontana dalle nostre concezioni marxiste, che opprimeva a sua volta altre popolazioni con metodi terribili, altro che il regime di Gheddafi ! Gli Zulù si difesero come poterono con archi e frecce contro le armi allora moderne e potenti dell’esercito inglese, e dettero anche delle sonore lezioni di dignità e di coraggio agli inglesi, che poi però con la forza delle armi e della violenza li sconfissero e stabilirono in Sudafrica la vergogna del regime bianco dell’apartheid.

Noi comunisti da che parte saremmo stati?

In tutte le guerre coloniali e imperialistiche siamo stati sempre, sempre, dalla parte degli oppressi contro gli oppressori, dalla parte dei popoli africani, molto più “incivili” e contro le potenze europee civilissime, democraticissime, ma che hanno per secoli applicato persino lo SCHIAVISMO agli altri popoli “inferiori” perchè più “incivili”. Dalla parte degli indiani e indios d’America contro i colonizzatori inglesi, francesi, spagnoli.

Dalla parte dei popoli latinoamericani contro l’oppressore, torturatore, nord-americano. Dalla parte degli indiani e dei cinesi contro le civilissime e criminalissime potenze europee sfruttatrici. Dalla parte degli “incivili” palestinesi, un po’ scuri in faccia e governati da Hamas, contro il civilissimo stato bianco israeliano.

Mettendo in primo piano la contraddizione principale, che è quella dell’oppressore colonialista e imperialista contro il popolo oppresso, colonizzato, occupato, invaso, sfruttato, senza per questo aderire ai regimi sociali o alle culture dei popoli oppressi, a volte lontane anni luce dalla nostra concezione comunista.

Senza mai farci bloccare nella lotta contro le occupazioni e le guerre imperialiste dall’analisi dei regimi dei paesi oppressi. Se sulla base della critica e della nostra opposizione all’incivile regime di Gheddafi dovessimo parteggiare con i civili bombardieri francesi, allora non capisco perché critichiamo la “missione” in Afghanistan contro il regime terribile, fanatico, integralista dei Talebani! Altro che bombardamenti sui matrimoni, sui funerali, sui bambini che giocano ci vorrebbero, bisognerebbe raderli a zero e gasarli tutti questi incivili e barbari popoli del mondo, così brutti, sporchi e cattivi, così diversi da noi bianchi, democratici, occidentali, cristiani!

E’ veramente sconcertante questa follia razzista e guerrafondaia che sento in giro anche fra di noi, premessa classica per ben più gravi altre tragedie.

Fra l’altro faccio notare agli ingenui di sinistra che, come si legge da tutti i giornali, è in corso una guerra commerciale fra l’Italia e la Francia.
Tremonti prepara un decreto per impedire la scalata dei francesi in importanti aziende italiane. C’entra qualcosa questo scontro economico-commerciale fra Francia e Italia con la vicenda libica?

E dico di più, che potrà scandalizzare gli ingenui antiberlusconiani e filo-Pd: c’entra qualcosa l’asse Italia-Russia-Turchia sul gasdotto con l’attacco dei mesi scorsi a Berlusconi (la Turchia accetta di far passare il gasdotto South Stream sulle sue acque territoriali e in cambio i russi accettano di partecipare al progetto dell’oleodotto che collegherà il Mar Nero al Mar Mediterraneo, il tutto con la partecipazione dell’Eni e con la mediazione del governo italiano, cosa che ha irritato molto contemporaneamente gli Usa e Israele)?

C’entra qualcosa con la vicenda libica l’asse Usa-Francia contro l’asse Russia-Germania, come è chiaramente emerso nel voto all’Onu (da cui si spiega la posizione della Lega da sempre filo-tedesca e la ritorsione anti-francese di Tremonti)?

Questa non è geopolitica astratta, è analisi concreta dei conflitti economici e commerciali fra le diverse potenze capitalistiche, che hanno portato il mondo altre volte a guerre mondiali.

Invece non è da marxisti, di qualunque tendenza, ma è proprio da ingenui credere che le potenze capitalistiche come quelle europee o come gli Usa siano interessati ai diritti del popolo libico.

Leonardo Masella (Direzione nazionale del PRC)
Roma, 20 marzo 2011