La risoluzione di Rifondazione comunista
No al terrorismo e no alla guerra
Premesso che: l'attentato dell'11 settembre 2001 contro
le Torri gemelle a New York e quello contro il Pentagono costituiscono un atto
terroristico che colpisce l'intera umanità.
La brutalità di simili atti dimostra come sia illusorio proseguire nell'idea
di un mondo sicuro per pochi e sia invece necessario lavorare per un mondo
sicuro per tutti; è assolutamente necessario individuare i colpevoli ed
assicurarli alla giustizia; è indispensabile isolare il terrorismo
fondamentalista per poterne disarticolare ogni organizzazione locale o
internazionale; proprio per questo le iniziative di guerra contro l'Afghanistan
del governo degli Stati Uniti d'America e della Gran Bretagna sono
completamente sbagliate in quanto ispirate dalla logica della ritorsione e
della vendetta.
- Iniziative di guerra tanto più inaccettabili perché colpiscono nelle
città persone innocenti sommando alla sofferenza della dittatura dei
Talebani quella provocata dai Cruise e dalle bombe atlantiche;
- lo scatenamento della guerra, i concetti di “giustizia infinita”,
“crociata” ecc. per quanto accompagnate da dichiarazioni più o meno
rassicuranti sull'intenzione dell'occidente di non aprire un conflitto
generalizzato contro l'Islam o, peggio ancora, in difesa della superiore
civiltà occidentale, hanno già acceso molte micce che potrebbero, se non
si pone subito fine ai bombardamenti indiscriminati, portare a conseguenze
inimmaginabili per l'intera umanità;
- la pretesa degli Usa di farsi giustizia da sé, e di scegliere a tale
scopo gli alleati più utili, ha inferto un ulteriore colpo alla
credibilità della funzione stessa delle Nazioni Unite ed in particolare
del Consiglio di Sicurezza, in un momento e su un problema, per giunta,
sul quale non era e non è prevedibile l'opposizione del veto da parte
di nessuno dei paesi membri;
- l'invocazione dell'applicazione dell'art. 5 della Nato per un atto
terroristico, che per quanto grave in costo di vite umane e di sicurezza,
non è in nessun modo assimilabile ad una aggressione militare da parte di
un paese estraneo all'Alleanza, in realtà mira a proseguire, visto che
già in occasione della guerra del Kosovo un passo significativo era stato
compiuto, nella trasformazione della Nato stessa in una organizzazione
militare offensiva completamente estranea al diritto internazionale e
dedita ad imporre con la forza all'intero pianeta gli interessi dei
paesi ricchi;
- gli Usa hanno boicottato in ogni modo l'istituzione di un Tribunale
Penale Internazionale, che invece è stata sostenuta con forza dall'Italia;
- gli Usa si sono sempre rifiutati di concorrere ad istituire una forza
militare ad hoc o permanente sotto l'egida ed il comando dell'Onu, con
l'evidente scopo di imporre un nuovo ordine unipolare ad egemonia
statunitense come effettivo governo del mondo;
- gli enormi problemi che affliggono gran parte dell'umanità, fame,
sete, guerre, epidemie, negazione degli elementari diritti umani e
politici, che vengono usati cinicamente dal terrorismo per giustificare i
propri atti, sono all'origine, insieme ai disinvolti aiuti forniti in
passato proprio dagli Stati Uniti d'America e da altri paesi “occidentali”,
di un pericoloso consenso - che la guerra con i propri orrori
pericolosamente allarga ed alimenta - dei gruppi dediti al terrorismo
fanatico e religioso;
- è necessaria l'immediata risoluzione del conflitto
israelo-palestinese ponendo fine all'assedio ed alla invasione militare
dei territori dell'Anp da parte delle truppe di Tel Aviv;
- la fine della colonizzazione dei territori palestinesi;
- la tutela dell'incolumità fisica delle popolazioni civili da
conseguirsi con l'invio di un contingente di interposizione dell'Onu
con l'incarico di far rispettare le risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza
impegna il Governo:
- a chiedere l'immediato cessate il fuoco da parte degli Usa e dei suoi
alleati;
- a dichiarare, in sede Nato, non applicabile l'art. 5 del Trattato;
- a sostenere la necessità di una operazione di contrasto al terrorismo
promossa e guidata direttamente dall'Onu allo scopo di individuare ed
arrestare i responsabili dell'attentato terroristico dell'11
settembre;
- a mettere conseguentemente a disposizione dell'Onu le strutture e il
personale necessario;
- a rifiutare l'uso del proprio territorio nazionale, dello spazio aereo
e marittimo per qualsiasi operazione militare unilaterale degli Usa o di
altri paesi membri dell'Alleanza Atlantica;
- a predisporre il varo di un piano straordinario di aiuti alle
popolazioni civili afghane in fuga dalla guerra, rafforzando e sostenendo
il coraggioso lavoro dei volontari e delle Ong italiane impegnate in quel
territorio;
- a insistere, in sede bilaterale con gli Usa, affinché il Governo degli
Stati Uniti d'America ratifichi in tempi rapidi l'Istituzione del
Tribunale Penale Internazionale;
- a promuovere, in ogni istituzione internazionale, a cominciare dall'Unione
Europea, e nei rapporti bilaterali ogni iniziativa volta a eliminare i
paradisi fiscali e a cancellare rapidamente il debito dei paesi poveri,
istituire tassazioni delle transazioni finanziarie al fine di ottenere le
risorse per debellare la fame e la sete nel mondo, combattere le malattie
curabili che mietono decine di milioni di vittime ogni anno; a promuovere,
in ogni istituzione internazionale, ogni iniziativa volta ad interrompere
immediatamente qualsiasi embargo o blocco economico e commerciale che
abbia conseguenze per la popolazione civile, e ad ottenere il rispetto e l'applicazione
delle risoluzioni dell'Onu che interessano il diritto di ogni popolo ad
avere un territorio sul quale vivere e nel quale autogovernarsi.
On. Fausto Bertinotti; on. Francesco Giordano; on. Elettra Deiana; on. Titti
De Simone; on. Alfonso Gianni; on. Graziella Mascia; on. Ramon Mantovani; on.
Giuliano Pisapia; on. Giovanni Russo Spena; on. Tiziana Valpiana; on. Nichi
Vendola
Roma, 9 ottobre 2001
da "Liberazione "