Il PRC Brianza si associa alla presa di posizione della segreteria
nazionale nel ribadire la più ferma condanna al terribile attentato che ha
sconvolto le città di New York e Washington.
La nostra avversione al terrorismo è irriducibile e assoluta. Il nostro
cordoglio per le vittime innocenti e la nostra solidarietà ai loro familiari
e al popolo statunitense così colpito da questa tragedia sono convinti e
sentiti. Questa tragedia peserà profondamente sugli equilibri internazionali,
sulla politica mondiale, sulla nostra stessa iniziativa. Si pongono, in modo
drammaticamente inatteso, riflessioni di fondo su quelli che sono gli scenari
futuri e la crisi dei processi di globalizzazione.
Per l'immediato, affermiamo la necessità che venga arrestato il possibile
avvitarsi di una spirale distruttiva di ulteriori violenze e devastazioni.
In prospettiva, pensiamo che la risposta non possa essere quella di una
ulteriore chiusura della fortezza dell'Occidente contro il resto del
Pianeta, avvertito come nemico da cui difendersi.
Una risposta questa non solo sbagliata ma inefficace ad impedire l'esplodere
della violenza cieca e distruttrice, come questa tragedia dimostra. Pensiamo
che debbano essere, al contrario, rilanciate le ragioni di fondo di un dialogo
e una comprensione tra le diverse culture. Dobbiamo, quindi, dire no ad azioni
di ritorsione e, al tempo steso, a ogni tipo di fondamentalismo sia esso
religioso, politico, ideologico, “imperiale”.
Pensiamo che la risposta non possa essere quella di un ulteriore
restringimento degli spazi dell'agibilità politica democratica.
Al contrario, rilanciamo l'idea che l'unico antidoto alla violenza è la
partecipazione democratica di massa. Occorre espungere la guerra dalla storia,
trovare risposte nuove alle contraddizioni lancinanti del mondo contemporaneo.
Pensiamo che il movimento contro la globalizzazione capitalistica ponga le
questioni cruciali da affrontare, rappresenti una possibilità per avviare un
processo di critica dell'esistente e di trasformazione della politica e dell'economia
che può dare una speranza di uscire dalla logica impazzita della guerra e
della distruzione. In queste ore e in questi giorni, tutte le nostre
organizzazioni territoriali, le nostre rappresentanze istituzionali, in
raccordo con il movimento e le forze politiche e sociali democratiche, sono
impegnate a partecipare alle iniziative di mobilitazione e di discussione che
si svolgono in tantissime città e luoghi di lavoro.
Al tempo stesso, le feste di Liberazione che si stanno svolgendo rappresentano
un presidio democratico in cui incontrarsi e intrecciare relazioni e avviare
iniziative nella medesima direzione.